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martedì 4 ottobre 2011

Intercettazioni e libertà

"Si parte con il ddl intercettazioni, che inizia il suo iter alla Camera il prossimo 5 ottobre. Slitterebbe invece al 13 ottobre il pacchetto di misure del dl Sviluppo.
Questa l'agenda del governo che sceglierebbe dunque di dare priorità alla legge che regolamenta l’acquisizione e pubblicazione dei brogliacci. Sciolto questo nodo, si affronterà il decreto che dovrebbe rilanciare la crescita".
(fonte: Sky.it). 

A volte ritornano. Nonostante le proteste che ne hanno portato all'accantonamento, nell'agenda politica (in prima posizione) torna la legge bavaglio. Queste sono le priorità, dunque. Sì, anche Reggio Italia Inchieste è interessato al progetto di legge. Perché anche se non abbiamo mai pubblicato le intercettazioni, non possiamo accettare tali tentativi di ingerenze. Chiariamo.
Non siamo dalla parte di chi prende qualunque intercettazione che riguardi l'avversario politico di turno e la sbatte in prima pagina. Crediamo che il popolo non sia interessato a questo perché altrimenti un quotidiano di informazione si trasforma in un giornale scandalistico. Gli stralci (non scelti ad arte per far intendere ciò che si vuole), i testi davvero importanti o anche i riassunti sì. Perché non si può lasciare il popolo ignaro di ciò che accade, all'oscuro della realtà politica.

Sì, perché a dispetto di ciò che spesso sentiamo dire nei talk show, la vita privata di un personaggio pubblico non esiste (notare l'ossimoro...) e rappresenta comunque un modo per conoscere la vera essenza di chi ci amministra o vorrebbe farlo.
Su un palco, in tv, durante un comizio, è facile apparire puri, inattaccabili, portatori di nobili ideali. In fondo, l'arte della comunicazione è ormai fondamentale nella società.
Ho abbastanza esperienza per dire che spesso gli esponenti politici, in occasione delle loro passerelle, per convegni, incontri e simili, non conoscono neppure l'argomento trattato o non lo conoscono bene. Eppure nessuno se ne accorge.
A me è successo di dover spiegare ad un politico di cosa si stesse parlando ad un incontro al quale lo stesso era giunto in gran ritardo. ioncredibile? No, routine.
Quindi, quella dell'apparire è un'arte ormai diffusa. Comprendere qualcosa in più di questi personaggi attraverso un'intercettazione (sempre se non manipolata) è un diritto. Voi vi fidereste di una persona che truffa lo Stato, le assicurazioni o, peggio, un amico? Gli affidereste la vostra vita? Non credo.

Ecco perché, tralasciando le necessità giudiziarie (è un altro argomento, seppur difondamentale importanza), le intercettazioni, pubblicate con parsimonia, ci aiutano a capire se questo o quel politico, di destra, sinistra o centro, possono essere affidabili. Perché il livello etico di un politico è fondamentale per testarne la credibilità.
E non si può pensare di mettere un freno all'informazione sul web, quella libera per eccellenza, minacciando multe salatissime. A pagarne le spese sarebbero i blogger, spesso normali cittadini che desiderano esprimere il loro parere su un determinato fatto di interesse comune.
Pian piano, la paura di denunce e multe li farebbe desistere dall'esercizio del diritto al libero pensiero. Questo converrebbe a tutti, non solo al Premier o alla maggioranza. Perché oggi al Governo c'é il centro-destra, domani chissà. E magari chi oggi protesta, domani potrebbe addurre motivazioni di alta lealtà verso questa o quella parte della società per proporre le stesse limitazioni in altre salse.

Spesso si ha la sensazione di vivere in un mondo ovattato, dove ciò che ci circonda non possiamo né dobbiamo interpretarlo grazie ai nostri sensi e al nostro cervello, ma bensì dobbiamo farcelo spiegare da qualcuno che ne sa di più. La realtà è illusione o viceversa, non si è ben capito. Oppure ci sono sempre due o tre verità plausibili.

La libertà però sta proprio nella possibilità di esporre il proprio punto di vista, per indurre le persone a riflettere su un particolare aspetto di una determinata vicenda. Così, avremo a disposizione tanti pareri differenti e proprio in quel momento sarà possibile scegliere liberamente cosa pensare, ognuno in virtù della propria esperienza, del proprio background, e del proprio sentire.

Costituzione italiana - Art. 21.
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero
con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato 
e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni".

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