Nell'Italia della questione rifiuti, e nel Sud dell'emergenza spazzatura, ci sono aziende che sanno coniugare la ricerca del profitto al riciclo, al riutilizzo di rifiuti e materiali, al rispetto dell'ambiente, con ingegnosa fantasia. È il caso di due realtà della Piana di Gioia Tauro, terra di 'ndrangheta ma anche di esempi civici e di impegno ambientalista. La carovana CAraLABRIA ha fatto tappa questa mattina a Candidoni alla Fattoria della Piana. Si tratta di una cooperativa, diretta da Carmelo Basile, che produce energia elettrica e termica con un impianto a biogas da 998 kw/h, utilizzando il letame degli allevamenti dei soci, il siero residuo della lavorazione del latte (vengono prodotti 20mila litri), il pastazzo d'agrumi, la sansa d'olive e gli scarti delle industrie ortofrutticole della piana di Gioia Tauro, per produrre energia elettrica e energia termica. L'energia prodotta è in grado di soddisfare il fabbisogno di 2680 famiglie, e viene utilizzata nel caseificio, consentendo di risparmiare combustibili fossili. La Fattoria della Piana si è già aggiudicata nel 2010 il "Premio innovazione amica dell'ambiente per il Sud" di Legambiente, che rinnova con CAraLABRIA il riconoscimento, assegnato a Basile da Nuccio Barillà.
Alla quarta tappa hanno preso parte anche i tecnici della Schaumann, che hanno illustrato l'impianto bioenergetico insieme all'ingegnere Antonio Morabito, responsabile della fattoria. Un'altra eccellenza calabrese che, a partire dalla produzione casearia (specialità il pecorino calabrese, mentre si punta a creare un marchio dop tutto reggino) ha saputo realizzare un sistema integrato di agroenergia, trasformando il latte conferito dai soci (circa 80) sparsi per la Calabria – viene raccolto circa il 50% del latte di pecora prodotto nella regione – producendo agrumi e foraggio per l'allevamento dei circa 900 bovini presenti. Come detto, tutti gli scarti confluiscono nelle enormi vasche di digestione, vengono trasformati in biogas prodotto dalla fermentazione e in concime organico che restituisce al terreno quanto sottratto con la coltivazione. L'energia elettrica prodotta dal biogas alimenta totalmente l'azienda e viene immessa in rete e venduta. Un ulteriore guadagno in tempo di crisi. Infine, il cogeneratore dell'impianto a biogas produce energia termica, che fa risparmiare enormi quantità di combustibili fossili. Il fotovoltaico – enormi coperture installate sopra i capannoni e le stalle (400 kw), che mantengono tra l'altro fresca la temperatura nei ricoveri dei bovini grazie alla completa coimbentazione – e l'impianto di fitodepurazione di prossimo avvio (100 m3 al giorno) completano il quadro: una produzione totalmente integrata, con un bilancio energetico e un impatto ambientale ecocompatibile. La Fattoria della Piana distribuisce i suoi prodotti caseari in Sicilia e Calabria, con quindici camion, ma anche in Italia e all'estero. Una delle principali industrie che puntano sulle nuove tecnologie, un esempio da seguire che per una volta viene dalla profonda Calabria. Svolge anche un'attività di agriturismo e una fondamentale opera di sensibilizzazione, funzionando come fattoria didattica per i ragazzi e gli studenti della provincia.Un ultima notazione: in terra di 'ndrangheta, tra la Piana di Gioia tauro e il Monte Poro, non sono mancate le minacce. Ma quando un'azienda offre opportunità di lavoro e di sviluppo, anche il sistema è costretta ad accettarne i principi etici che si accompagnano a quelli produttivi.
Nel pomeriggio, la carovana CAraLABRIA è proseguita con la quinta tappa della carovana a Polistena, alla Ecoplan di Domenico Cristofaro. Un'eccellenza che è stata riconosciuta a livello nazionale nell'estate del 2011 con il Premio Ambiente e Legalità di Legambiente. Un'azienda, iscritta a Libera Piana, che rappresenta un simbolo in una prospettiva di nuova economia che unisce l'innovazione al rispetto dell'ambiente e al riciclo. La ditta produce i pannelli "ecomat", una sorta di lega legnosa e plastica, interamente riciclabile, composta utilizzando gli scarti della lavorazione dell'olio e polietilene tratto da pannolini usati e altri rifiuti. Un materiale ecologico altamente innovativo, utilizzato in edilizia, nelle industrie più varie, ma anche per la realizzazione di prodotti di design. Una visita simbolica, con la consegna di una targa-riconoscimento a Cristofaro da parte di Nuccio Barillà (in allegato la foto), con la presenza di produttori oleari, delle autorità e delle istituzioni, di don Pino Demasi insieme a rappresentanti di Libera e Valle del Marro.
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