(AGI) - Napoli, 2 mag. - Maxi-partita di tonno, rubata in Calabria destinata ad essere venduta nel napoletano. La scoperta e' stata fatta dal titolare dell'azienda, "Mare Nostro", srl di Vibo Valentia che, trovandosi sabato scorso a Casoria, nell'hinterland partenopeo, ha riconosciuto parte del prodotto da lui trattato, sparito all'inizio dello scorso mese, sistemato su alcune pedane ed esposto al pubblico, all'esterno di un supermercato gestito da due donne, di 37 e 29 anni, una di Arzano, l'altra di Casoria. Ben 5.251 confezioni, ancora imballate, con un prezzo di vendita inferiore a quello offerto dallo stesso produttore. Avvertita, la polizia ha avviato l'indagine che ha accertato che le commercianti non avevano alcun documento di acquisto delle migliaia di scatolette di tonno, e per questo sono state denunciate per ricettazione. Della stessa accusa deve rispondere il fornitore del prodotto, Francesco Granata, 49 anni, di Arzano, che invece e' stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. L'uomo e' risultato amministratore e socio di una ditta di Tavernola, nel casertano, dove agenti durante una perquisizione hanno rinvenuto, nascoste dietro altra merce, 3 pedane di "Tonno Mare Nostro", per un totale di 13.206 confezioni. Probabilmente, il tonno era pronto per essere venduto a un altro dettagliante. Il furto, di circa 50mila chili di scatolette in vetro di tonno, per un valore di un milione di euro, era avvenuto il primo aprile scorso a opera di un banda specialista in colpi del genere. Furono portate via anche 180 pedane di merce imballata. I ladri avevano agito dopo avere manomesso il sistema di video- sorveglianza ed avevano trasportato la merce a bordo di tir.
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