Reggio Calabria, 3 mag. (Adnkronos) - L'indagine che ha portato ai 40 arresti eseguiti questa mattina dalla Polizia sulla costa jonica reggina, che ha visto scattare le manette ai polsi del sindaco e di tre assessori a Marina di Gioiosa Jonica, ha seguito le fasi precedenti, concorrenti e successive alla campagna elettorale del 2008. Un monitoraggio che ha documentato le alleanze, la designazione del candidato a sindaco in Rocco Femia, i tradimenti delle famiglie che dicevano di sostenere un candidato e poi hanno fatto convergere i loro voti sull'altro. ''La sconfitta elettorale -racconta il procuratore Giuseppe Pignatone- non e' stata digerita bene dalla cosca Aquino che sosteneva il candidato perdente. La sera successiva al risultato elettorale l'auto del cognato del sindaco neoeletto viene bruciata. Lui si rivolge a Femia e questi gli consiglia di non denunciare e lasciar perdere. Anche quando andra' al commissariato dara' una versione falsa''. Le indagini hanno seguito inoltre la composizione della giunta, con le richieste legittime di chi aveva concorso alla campagna elettorale e aveva ottenuto consenso. L'assessorato piu' ambito era quello dei Lavori pubblici, che avrebbe consentito alla cosca di controllare gli appalti. Un altro aspetto interessante documentato dagli investigatori e' un rito di affiliazione visto in diretta dai poliziotti, che si sono spinti vicinissimi al luogo dove si stava tenendo il rituale al punto da registrare le parole pronunciate. Un'azione nel quale gli investigatori, elogiati dal dirigente della squadra mobile di Reggio Calabria Renato Cortese, hanno operato ''con professionalita' e coraggio''.
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