(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 3 MAG - La certezza dell'elezione a sindaco e poi di corsa a casa del boss Rocco Mazzaferro per abbracciarlo, in lacrime. E' quanto fece Rocco Femia, sindaco di Marina di Gioiosa Ionica, arrestato stamani per associazione mafiosa. Un abbraccio al quale il boss rispose con la frase: ''Abbiamo vinto, e' finita'''. Il particolare e' emerso dall'inchiesta coordinata dalla Dda, che ha portato stamani all'arresto di 40 persone ed e' stato riferito dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. ''Tutto cio' - ha detto Pignatone - e' stato ricostruito nei vari passaggi dalle indagini della polizia: dalla formazione delle liste, ai 'tradimenti' di gruppi di famiglie passate da un carro all'altro, allo spoglio elettorale seguito passo dopo passo dai Mazzaferro, fino all'esultanza per la vittoria. Poi, la corsa del sindaco Femia a casa di Rocco Mazzaferro, per ringraziarlo in lacrime per l'appoggio fornito''. ''Ma gia' dalla stessa notte - ha aggiunto Pignatone - iniziano le reazioni dei perdenti: viene incendiata l'auto del cognato di Rocco Femia, episodio che non viene denunciato. Ma non e' tutto, perche' gia' nell'assegnazione delle deleghe assessorili cominciano le polemiche: feroci discussioni su chi deve buttare il cemento, il catrame, sulla scelta delle imprese, persino sulla collocazione delle panchine sul lungomare. Mafia, politica, mafia, si incontrano e discutono su come evitare le crisi al Comune, una situazione di grave tensione nel cui quadro e' possibile porre l'attentato poste in essere da Luca Mazzaferro contro uno degli Aquino, che sfugge miracolosamente alla morte, tanto da far esclamare il pregiudicato Pino Coluccio 'dobbiamo rispettarci veramente o ammazzarci tutti tra di noi?'''
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