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giovedì 5 maggio 2011

'NDRANGHETA:SEQUESTRO BENI;C'E' REFERENTE PESCE IN LOMBARDIA

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 5 MAG - E' il referente della cosca Pesce di Rosarno per gli investimenti in Lombardia e all'estero ma e' anche l'uomo di riferimento del clan per la gestione del racket e del settore del ristoro ambulante, Claudio Lucia, uno dei due destinatari dei provvedimenti di sequestro beni eseguiti da finanza e carabinieri tra Calabria e Lombardia. Agli atti delle indagini emerge, infatti, come Lucia, pur non essendo congiunto o appartenente al nucleo familiare dei Pesce, durante una discussione sorta in relazione alla riscossione del pizzo nei confronti di alcuni ambulanti milanesi venisse paragonato da un componente della cosca ad un ''fratello''. Sempre Lucia si sarebbe accollato direttamente circa 120 mila euro di spese per pagare alcuni difensori di Salvatore Pesce e Giuseppe Ferraro. Il ruolo di vertice di Lucia, arrestato a marzo in Spagna in esecuzione di un mandato di cattura internazionale, all'interno della cosca e' confermato anche dal fatto che l'uomo si recava a Rosarno per ricevere disposizioni e chiarimenti sul denaro provento delle attivita' di racket. Lucia e la moglie, Amelia Ana Culda, di origini romene, inoltre, secondo quanto accertato pur avendo dichiarato redditi irrisori, gestivano una speciale carta di credito solitamente rilasciata a clienti particolarmente facoltosi e con disponibilita' di credito dell'ordine di milioni di euro.

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