“I copiosi finanziamenti giunti da Bruxelles per i
programmi integrati di sviluppo locale contribuiranno a cambiare il volto dei
nostri borghi e a farci riscoprire
l’anima autentica di una Calabria fatta di piccoli gesti e di grande cuore.
Saranno circa 100 i centri che beneficeranno delle
provvidenze e che potranno così uscire dalla marginalità per imboccare la
strada dello sviluppo. Un futuro possibile grazie all’impegno della Giunta
regionale e all’intraprendenza di Province e Comuni che hanno lavorato con
serietà alla redazione di progetti credibili.
I 42 milioni di euro stanziati per il primo intervento
consentiranno di porre un sicuro argine al triste fenomeno dello spopolamento e
dell’abbandono dell’entroterra, rompendo definitivamente il cerchio del
silenzio e dell’isolamento in cui si trovano tanti paesi.
14,31 milioni di euro saranno invece destinati
ad un’altrettanto importante filiera: il sostegno alle minoranze linguistiche
così ben rappresentate nei piccoli comuni della nostra regione: dalla cultura
arbereshe dell’etnia albanese alle comunità ellenofone figlie della Magna
Graecia e dell’impero bizantino fino agli occitani, presenti in Calabria con un
nucleo insediato a Guardia Piemontese in provincia di Cosenza.
Gli oltre 56 milioni di euro stanziati dall’Europa costituiscono
davvero un’iniezione di speranza che consentirà di muovere grandi passi verso
il futuro pur nella consapevolezza di quanto sia
prezioso preservare e valorizzare quelle tradizioni, eccellenze e tipicità
di cui la Calabria è importante serbatoio.
Per la prima volta, comuni arroccati sulla montagna o protesi
sul mare vedranno assegnate risorse attese da sempre. Una occasione imperdibile
per rivitalizzare i piccoli centri, combattendo il degrado e fronteggiando il
declino; motivare le comunità, riscoprire l’orgoglio delle radici, riaccendendo
finalmente l’entusiasmo di restare in Calabria.
I progetti che interessano 99 Comuni prevedono la
riqualificazione di costruzioni e strutture già esistenti. Ma tanti sono anche gli
investimenti per il turismo sostenibile, lo sport, il sociale, grazie alla
realizzazione di alberghi, foresterie, ostelli per la gioventù, poli sportivi e
mediateche. L’attenzione è rivolta in particolare ai centri di aggregazione e
ricreativi la cui costruzione servirà anche ad ‘edificare’ una più forte
cultura dell’inclusione, del sostegno agli anziani e dell’accoglienza alle
donne in difficoltà.
Passaggio non meno qualificante che avrà positive
ricadute sulla filiera dell’ospitalità sarà il supporto alle iniziative imprenditoriali
locali e per il recupero degli antichi mestieri in quel più ampio processo di
riscoperta e valorizzazione della cultura locale, dei sentieri eno-gastronomici
e della straordinaria ricchezza e diversità presente nella nostra terra.
Un’operazione Amarcord - non meramente
nostalgica - ma scommessa su un mondo
che la modernità ‘ha messo nel cassetto’ per tanto tempo e che oggi si va riscoprendo
un po’ dappertutto per quel carico di valori che porta con sé, espressione di
un modo autentico di sentire e vedere la vita. Adesso la parola passa ai Comuni
destinatari delle risorse che dovranno rispettare i rigidi paletti imposti
dall’Ue, sia per la definizione degli interventi che per l’adempimento degli
impegni con la realizzazione dei progetti entro il 31 dicembre 2015”.
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