Memoria
e tradizione sono le parole-guida della
53esima Stagione Lirica sulla quale il Teatro “Alfonso Rendano” sta per aprire
il suo sipario.
Una
Stagione che realizza tre importanti progetti musicali. Il più articolato,
quello dedicato a Pietro Mascagni nel 150esimo anniversario della nascita,
consegna allo storico teatro di tradizione del capoluogo bruzio l’onore e l’onere
di essere la prima privilegiata vetrina delle celebrazioni mascagnane, in
felice sodalizio con il Comitato per le celebrazioni del compositore toscano
presieduto dalla nipote Guia Farinelli Mascagni.
Quattro
le giornate – dal 14 al 17 marzo – nel corso delle quali, oltre alla messa in
scena dell’opera più conosciuta e rappresentata di Mascagni che è “Cavalleria
Rusticana”, il Rendano, nell’ottica di una stagione improntata alla memoria ed
al recupero delle rarità, porta in scena “Parisina”, su libretto di Gabriele
D’Annunzio tratto dall’omonimo poema di Byron. Il prologo sarà il 14 marzo al
Museo dei Brettii e degli Enotri con la proiezione del rarissimo film
restaurato “Rapsodia Satanica”, musicato proprio da Mascagni.
E
di rarità si può parlare anche a proposito dell’opera “Skanderbeg” di Antonio
Vivaldi, dramma in due atti che Quirino Principe rielabora nel testo, che è di
Antonio Salvi, mentre Francesco
Venerucci ne restaura le parti superstiti della musica, oltre a
completarla. L’opera, ispirata al
condottiero e patriota Giorgio Castriota Skanderbeg, considerato un eroe
nazionale in Albania per averla difesa strenuamente dai tentativi di conquista
dell’impero turco ottomano, è coprodotta con il teatro di Tirana, dove è già
andata in scena con ottime critiche per l’esecuzione dell’Orchestra di Tirana diretta
da Zhani Cico, che è direttore artistico del teatro della capitale albanese e
che salirà anche sul podio cosentino per dirigere l’orchestra “Alfonso
Rendano”.
L’apertura
ufficiale della 53esima stagione lirica del “Rendano” è fissata per sabato 2 marzo, alle ore 20,30. Primo titolo in cartellone è
l’Omaggio a Verdi che il teatro di
tradizione cosentino, diretto da Isabel Russinova, propone in occasione del
bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi che si celebra proprio quest’anno,
essendo il compositore di Busseto nato il 10 ottobre 1813.
L’Omaggio
a Verdi – la vita, le lettere, l’amore” sarà replicato anche domenica 3 marzo, alle ore 17,00,
Per
l’occasione, il “Rendano” e Isabel Russinova si sono assicurati il soprano
Fiorenza Cedolins, una delle cantanti più richieste della scena lirica
internazionale.
La
Cedolins conquistò la ribalta già nel 1995, vincendo il Concorso Pavarotti
International. E fu proprio Pavarotti a volerla al suo fianco per cantare, a
Philadelphia, nel 1996, il terzo atto di "Tosca", nel gala dei
vincitori. In quella occasione venne notata da un'Agenzia italiana e proposta
al Maestro Riccardo Muti per la "Cavalleria Rusticana" del Ravenna
Festival 1996. Di particolare rilievo anche il suo sodalizio artistico con il
direttore d’orchestra Daniel Oren.
Nel
cast dell’omaggio verdiano del Teatro “Rendano” di Cosenza oltre alla Cedolins,
anche il mezzosoprano Giuliana
Castellani,della cui voce si dice un gran bene, tanto da essere segnalata come
uno dei giovani talenti del panorama lirico nazionale.
L’orchestra
“Alfonso Rendano” sarà diretta da Gianluca Martinenghi, collaboratore tra gli
altri del maestro Gianandrea Gavazzeni. La regia è di Rodolfo Martinelli
Carraresi.
“Per
l’omaggio al grande compositore – tiene a sottolineare il direttore artistico
del “Rendano” Isabel Russinova che è autrice anche della drammaturgia sulla
quale si fonda lo spettacolo messo in piedi dal “Rendano” per il bicentenario
verdiano - si è decisamente puntato sulla memoria al
femminile, focalizzando, attraverso un progetto di contaminazione tra prosa,
teatro, lirica e sinfonica, il ricordo di Verdi, facendolo intrecciare con le
sue eroine, attraverso le lettere e le
confessioni dei protagonisti dell’epoca, ma soprattutto attraverso il carteggio
con Giuseppina Strepponi, prima compagna e poi seconda moglie di Verdi e grande
soprano della scena lirica del tempo, protagonista, tra l’altro, delle prime
rappresentazioni del “Nabucco” e dell’Ernani. L’interpretazione delle più
celebri arie verdiane, affidate alla voce di una autentica star della lirica
internazionale come Fiorenza Cedolins, completano l’unicità del progetto e
fanno il resto. Da questo percorso – rimarca ancora la Russinova - non poteva,
evidentemente, restare fuori, la valorizzazione dei giovani talenti, obiettivo
che il “Rendano” persegue anche quest’anno scritturando la talentuosa
mezzosoprano Giuliana Castellani e affidando l’esecuzione delle partiture
verdiane ai giovani componenti dell’Orchestra che porta il nome del nostro
teatro. Seguendo questa impostazione, il “Rendano” assolve al compito di
salvaguardare da un lato il passato e, dall’altro, di favorire la crescita del
nuovo.”
Il
programma musicale dell’Omaggio a Verdi
prevede, nell’esecuzione della sola Orchestra, la sinfonia del primo atto
dell’Aida, la sinfonia del primo atto del Nabucco e le sinfonie da “La Forza
del destino”. Il soprano Fiorenza Cedolins eseguirà l’Ave Maria, tratta dall’Otello e le arie Pace, pace, mio Dio, da “La Forza del destino”, Nel dì della vittoria da “Macbeth” e la
romanza Ritorna vincitor dall’Aida.
Al
mezzosoprano Giuliana Castellani sono affidate, invece, le arie La
canzone del velo dal “Don Carlo” e la romanza Già dischiuso è il firmamento dal “Nabucco”.
Come tradizione vuole, la Stagione Lirica del
Rendano aprirà poi una finestra sul mondo del balletto il 13 aprile, con il
Gran galà che vedrà la partecipazione delle etoiles Sabrina Brazzo e Mick Zeni,
primi ballerini del Teatro alla Scala.
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