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martedì 19 febbraio 2013

Legambiente - Depurazione, torna attuale la denuncia di Goletta: “Si vigili sui comuni inadempienti”


Rilievi pesanti sullo stato di salute delle acque anche nella relazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti



Un inverno allarmante per le coste di Lazzaro, alle prese con il caos depuratori e le preoccupazioni per il conseguente inquinamento marino. Una “emergenza” che perdura quantomeno dalla scorsa estate, quando a sollevare la questione furono i rilievi della vituperata Goletta Verde di Legambiente: “I valori batteriologici sono risultati talmente alti da risultare non classificabili”. Un’analisi che scatenò le reazioni scomposte dell’Amministrazione comunale di Motta San Giovanni, oltre che della triste schiera di difensori d’ufficio dell’immagine sacra della Calabria e di quella ancor più sacra della Regione Calabria targata Scopelliti.

A bocce ferme, e a turisti ben lontani, Legambiente Calabria torna sulla questione depurazione. Che i dati di Goletta fossero corretti, e non scientificamente contestabili come andava dicendo il sindaco mottese Paolo Laganà, era sotto gli occhi di tutti. Un fatto non più contestabile dopo che, su ordine della procura, nelle scorse settimane sono stati posti i sigilli ai tre impianti in località Oliveto, San Vincenzo e Castelli, praticamente in stato d’abbandono. Nonostante dall’Amministrazione sia giunto l’annuncio di un ritorno alla “normalità”, da più parti si denuncia il permanere di tutte le criticità rilevate e di quella che il Comitato spontaneo “Torrente Oliveto” definisce una grave situazione igienico-sanitaria. In attesa del completamento del nuovo depuratore – va ricordato che nel corso della polemica con Goletta, il sindaco Laganà s’è impegnato a risolvere la questione depurazione entro la prossima stagione balneare proprio puntando sul costruendo impianto – Motta San Giovanni figura tra i circa 90 comuni calabresi che non trattano le acque reflue prima dello scarico in mare, dopo aver beneficiato di cospicui finanziamenti negli ultimi anni.

«Come è chiaro a tutti, la questione depurazione nella nostra regione – sostiene Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria – ha una portata molto ampia. Un quadro sintetico dello stato di salute del mare calabrese lo ha fornito appunto il lavoro di Goletta Verde. Al di là delle polemiche della scorsa estate, le istituzioni competenti, e in primo luogo la Regione Calabria, devono mettere in campo tutti gli strumenti necessari per avere un sistema depurativo completo ed efficiente, vigilando sui comuni ad oggi inadempienti rispetto alla legislazione sul trattamento delle acque reflue, in particolare per quelle amministrazioni pur beneficiarie di finanziamenti ad hoc».

«Proprio oggi l’assessore all’Ambiente Francesco Pugliano – afferma Giuseppe Toscano, direttore di Legambiente Calabria – ha incontrato a Catanzaro un gruppo di sindaci beneficiari di finanziamenti relativi a interventi sul sistema di depurazione regionale. Un incontro nel quale sono state esposte solo generiche e affermazioni di principio, che non sono riuscite a fugare i mille dubbi degli amministratori in merito alle modalità degli interventi. Un incontro il cui tenore cozza con l’ennesima “visionaria” e “apocalittica” relazione sulle problematiche relative all’inquinamento delle acque, quella della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti. Nonostante non si tratti della “solita organizzazione politicizzata”, la Commissione è giunta a conclusioni del tutto simili a quelle di Goletta Verde: “Numerosi sono gli scarichi non censiti da parte dei comuni e delle province, mentre liquami di origine organica e industriale continuano ad essere riversati nei fiumi e a confluire nel mare: ne sono prova i risultati delle analisi effettuate alle foce dei fiumi, con valori parecchie decine di misure al di sopra della soglia di tollerabilità umana”».

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