Continua ad essere insostenibile la situazione dei rifiuti in
città ed anche in altri comuni dell’intera provincia.
Il comune continua a giustificare non si sa bene cosa, ma
nonostante i vari proclami nulla cambia ed è dal mese di ottobre che la
raccolta non viene effettuata in maniera regolare e senza un ben definito
programma. Sebbene il servizio non sia realizzato in maniera efficace, i
cittadini hanno pagato la vecchia bollettazione apprestandosi a pagare anche la
nuova.
Molti cittadini, viste le difficoltà, cercano un cassonetto
vuoto per depositare l’immondizia, eh già!!! Perché in qualche zona la raccolta
è effettuata regolarmente e qualche contenitore è disponibile. Tuttavia questi
cittadini modello, si ritroveranno un aumento in bolletta del 60%!
E ci si dimena a fare chilometri per buttare i sacchetti, non
sapendo che esistono delle norme che regolarizzano le distanze dei cassonetti
dall’abitazione (con conseguente sgravio per il contribuente) e delle
disposizioni che disciplinano la raccolta e l’eventuale assenza del servizio di
raccolta.
Aggiungiamo anche i proclami del Commissario Straordinario
per i rifiuti in Calabria, (commissariata da ben 16 anni) che in primis, dopo
un mese di continui disagi e pericolo per la salute pubblica, finanzia una
raccolta straordinaria (a mio avviso senza predisporre una opportuna suddivisione
tra conferimento giornaliero/ordinario e quello giacente in strada di natura
straordinaria) rischiando di mantenere così costante un eccessivo servizio
straordinario, perché a guardare un pò in giro, le postazioni sono sempre
invase di materiale eccedente quello capiente nei cassonetti.
Negli ultimi giorni si legge che per problemi alle
discariche, i rifiuti saranno trasportati in Puglia (perché ora e non un mese
addietro?)evidentemente regione meglio organizzata della Calabria che riesce ad
accogliere i rifiuti calabresi oltre a smaltire i propri e dico calabresi
poiché il problema non riguarda la sola provincia di Reggio Calabria, ma tutta
la Regione.
La cosa ancora più grave è che non vi sono programmi di
aperture di nuovi siti per il deposito, né programmi per lo sviluppo della
raccolta differenziata che resta un importante sistema per la salvaguardia
dell’ambiente nonché componente rilevante per una risoluzione definitiva del
problema di gestione dei rifiuti.
Se il risultato del commissariamento dopo 16 anni è questo,
non sarebbe opportuno ritornare ad una gestione ordinaria, per cui i politici
potranno programmare nel tempo le soluzioni definitive e gestire l’emergenza?
Al fine di gestire l’emergenza si dovrebbero individuare siti
alternativi adibiti a discariche idonee per la quantità di materiale da
conferire, in postazioni facilmente raggiungibili per far sì che i costi di
trasporto e deposito si mantengano limitati. Andrebbe soprattutto incentivata
la differenziata, ricordando che la stessa rappresenta una fonte di sviluppo
economico, che salvaguarda l’ambiente per le generazioni future e molti posti
di lavoro (con il riciclo e riutilizzo dei materiali).
Quasi certamente è questo quello su cui bisogna lavorare,
considerato che la raccolta differenziata si attesta ad oggi attorno al 10%
circa e che avrebbe dovuto invece aggirarsi attorno al 60% nel 2012. Che lo
faccia un commissario, se il governo centrale lo ritiene opportuno, o che lo
facciano i politici scelti democraticamente dal popolo, l’importante è farlo!
Anche le amministrazioni provinciali dovrebbero essere parte
in causa nella gestione dei rifiuti, enti che devono assumere un ruolo chiave
di coordinamento e organizzazione su tutto il territorio per la raccolta, lo
smistamento ed il riciclo.
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