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lunedì 31 dicembre 2012

Nino Liotta: i miei ricordi della Montalcini


È passato qualche lustro da quel giorno in cui la Professoressa scese dall' MD80 Alitalia all'aeroporto dello Stretto. Tutti ad accalcarsi attorno a Lei, ai piedi della scaletta , e Lei che, dopo aver salutato come da protocollo, scrutando intorno con quei suoi occhi vispi e curiosi, disse "Nino Liotta, dov'è il giovane Liotta?". Lì, in quell'istante, capii di avere davanti, prima ancora che una delle più grandi scienziate del mondo, una semplice, rara, perla di persona.
Erano gli anni del mio impegno alla guida della sezione giovanile del Club Modigliani ed erano anche gli anni della grande Viola. Nella volontà condivisa sia dai miei amici che dallo storico Presidente, quel galantuomo d'altri tempi che era Vittorio Forzano ( proprio oggi son tre anni che ci ha lasciato) pensammo di organizzare una manifestazione che coniugasse lo Sport ad un'iniziativa benefica volta ad aiutare i malati di Sclerosi Multipla, tramite il sostegno all'Aism, in quegli anni condotta con amore e passione dal dott. Maurizio Ciccarelli. Fu così che andai in Corte d'Appello a presentare la mia idea al giudice Giuseppe Viola, chiedendo il suo sostegno morale a questa iniziativa. Accolse subito con favore il progetto, illuminandosi al solo pensiero di rivedere a Reggio i suoi ragazzi a calcare il parterre del nuovo Palapentimele: Kim Hughes, Mark Campanaro, Mario Simeoli, Giampiero Savio , Valentino Battisti , Mario Porto, Lucio Laganà , Massimo Bianchi, Stefano Attruia , Donato Avenia e tanti altri. Nasceva così l'evento “Viola vs Vecchie Glorie, pro Aism”. Per completare l'opera pensai di invitare il Presidente Nazionale dell'Associazione Italiana Sclerosi Multipla, la Professoressa Rita Levi Montalcini. Come fare ? Come mettersi in contatto con il Premio Nobel per la Medicina? Semplice, alzai il telefono, la chiamai e mi presentai, spiegando che la invitavo come ospite d'onore a questa iniziativa. Immediata la sua disponibilità' per la Calabria, la terra del suo fraterno amico, prof. Renato Dulbecco, del quale più' volte mi parlò con l'attenzione che si riserva alle persone più' care. Tenni i contatti con la sua assistente e braccio destro (lei mi disse che in realtà spesso questa persona oltre al destro era anche il sinistro, e spesso gambe e occhi), la dott.ssa Giuseppina Tripodi da Via Galileo Galilei in Reggio di Calabria. Scoprire che la persona più vicina alla Professoressa fosse una mia concittadina mi sorprese e allo stesso tempo mi inorgoglì. La manifestazione venne organizzata ed in prossimità della data fissata per l’evento ( mi raccontò qualcuno) le dissero che non sarebbe potuta andare a Reggio Calabria poiché c'era un evento più importante nella medesima data, l'avvio del Giro d'Italia , e lei ne era la madrina. Sempre uno dei suoi collaboratori mi raccontò che le dissero: " Ma che ci va a fare a Reggio Calabria?" . Lei chiamò tutto il suo staff a "rapporto" e dopo un sonoro rimprovero generale disse : "Ho assunto un impegno con la città di Reggio Calabria e lo manterrò. Al Giro ci vada chi ha assunto un impegno in mio nome" . E così fu. La Professoressa rimase entusiasta di quella serata. Era la prima volta che assisteva ad una partita di pallacanestro....... e che partita!!! Fu una serata magica con i "ragazzi" guidati da coach Gianfranco Benvenuti chiamati in campo, uno alla volta, con grande enfasi, da un gasatissimo Giusva Branca e accolti da ovazioni irripetibili.
Quella serata rimarrà magica come magico rimarrà il ricordo di quella donna che ho sempre associato, per somiglianza, alla mia amata nonna materna . Ogni parola sembrava avere un significato speciale , ogni sorriso era pieno d'amore, ogni gesto, anche il più semplice, ricco della più sobria eleganza. Ci furono altre occasioni d'incontro, l'ultima delle quali, casuale, all'aeroporto di Torino Caselle un paio di anni fa. Le dissi : "Buon giorno, che piacere incontrarla" e lei rispose: " Si avvicini un po' che non ci vedo più bene” . "Non si può ricordare di me – le dissi - sono almeno dieci anni che non ci vediamo, sono Nino Liotta" e lei senza farmi aggiungere una sola parola, rispose: "Ma certo, mio giovane amico di Reggio Calabria" .
Grazie Professoressa per avere onorato la mia città della sua attenzione, addio mia sempre giovane amica!

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