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mercoledì 2 gennaio 2013

'NDRANGHETA: SEQUESTRATA AZIENDA IMPRENDITORE LEGATO A CLAN PESCE

(AGI) - Reggio Calabria, 2 gen. - Gli uomini del Gico della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente ai militari dello Scico di Roma, hanno eseguito un decreto di sequestro emesso dal Tribunale della citta' dello Stretto, Sezione Misure di Prevenzione, dell'intero patrimonio aziendale di una ditta agricola riconducibile a Rosario Arena, 33 anni, figlio di Domenico Arena, di 58 anni, presunto appartenente alla cosca di 'ndrangheta Pesce di Rosarno. L'impresa oggetto di sequestro ha la disponibilita' di 15 terreni nei comuni di Rosarno, Candidoni (RC) e Nicotera (VV), attraverso i quali ha ottenuto contributi pubblici. I sequestri, richiesti dal procuratore aggiunto della Dda Michele Prestipino Giarritta e dal sostituto procuratore Stefano Musolino, sono conseguenza della sentenza pronunciata il 20 settembre 2011 dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti della cosca Pesce. Dopo gli arresti del 2010 eseguiti nell'ambito delle operazioni "All Inside" 1 e 2, il 21 e il 29 aprile, il 5 maggio e il 13 ottobre 2011 finanzieri e carabinieri, diretti dalla Dda, avevano inferto un durissimo colpo alla cosca sottraendo beni mobili e immobili per 210 milioni di euro alla cosca, con l'operazione "All Clean". La sentenza pronunciata con rito abbreviato dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di 13 individui, nel mese di settembre 2011, oltre a infliggere pesanti condanne, ha condannato gli imputati anche al pagamento di una somma di 50 milioni di euro, a titolo di risarcimento per i cittadini del Comune di Rosarno, vittime per decenni della prepotenza della cosca. Il provvedimento di sequestro eseguito oggi riguarda un'impresa di coltivazione di agrumi e il relativo patrimonio aziendale, comprensivo dei titoli Agea ceduti da Domenico Arena a Rosario. L'indagine avrebbe dimostrato che Domenico Arena aveva fraudolentemente trasferito i crediti vantati nei confronti dell'Agenzia per le erogazioni in agricolutra alla ditta agricola del figlio Rosario, spogliando l'impresa agricola di una cospicua parte del patrimonio aziendale allo scopo di sottrarlo al sequestro. Domenico Arena, imprenditore attivo nel settore dei trasporti e della distribuzione, si era reso irreperibile al fermo di indiziato di delitto emesso il 28 aprile 2010, ma era stato catturato il 22 luglio scorso.

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