(di Alessandro Sgherri) (ANSA) - BELVEDERE MARITTIMO (COSENZA), 4 GEN - L'ha tovata il figlio sacerdote riversa in terra lungo il corridoio, con profonde ferite alla testa, legata ed imbavagliata. Un omicidio feroce quello di cui e' rimasta vittima Iolanda Nocito, di 80 anni, forse uccisa da qualcuno che conosceva o di cui, comunque, si fidava, nel chiuso del suo appartamento nel centro di Belvedere Marittimo, paese della costa tirrenica cosentina. All'abitazione, posta al primo piano di una villetta, infatti, si accede tramite una scala chiusa da un cancello che l'anziana non apriva mai prima di avere guardato chi suonava. E segni di effrazione non ne sono stati trovati, ne' sul cancello, ne' sulla porta d'ingresso dell'abitazione. Ad un primo sguardo nell'appartamento, gli investigatori dei carabinieri della Compagnia di Scalea e del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza hanno pensato ad una rapina finita male. Tutte le stanze messe a soqquadro, tracce di sangue ovunque, come se i banditi avessero trascinato la loro vittima in ogni stanza per costringerla a rivelare dove nascondeva i suoi beni. E poi la donna, lasciata legata ed imbavagliata sul pavimento del corridoio per evitare che potesse dare l'allarme. Tuttavia gli investigatori, coordinati dal pm della Procura di Paola Maria Camodeca, non escludono neanche altre ipotesi. A cominciare da un'aggressione ancora tutta da chiarire subita nell'ottobre scorso dal figlio della vittima, don Marcello Riente, parroco nella frazione Laise. Il sacerdote, uscendo dalla stessa abitazione in cui e' stata uccisa la madre, fu aggredito da un uomo col volto travisato che dopo avere cercato di impossessarsi della borsa contenente materiale della parrocchia lo colpi' violentemente a pugni tanto da costringerlo a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Logico quindi che gli investigatori intendano accertare se per caso vi possa essere un nesso tra i due episodi. Una prima risposta, che potrebbe indirizzare le indagini verso una pista piuttosto che un'altra e' attesa dall'autopsia in programma domani. Chiarire se la donna sia morta per le ferite alla testa o sia rimasta soffocata dal bavaglio o, ancora, abbia avuto un malore dovuto allo spavento, potrebbe far propendere per una delle ipotesi investigative in campo. I carabinieri hanno gia' cominciato a sentire i vicini di casa dell'anziana per accertare se qualcuno possa avere visto o sentito qualcosa che possa rivelarsi utile alle indagini. Intanto, nell'appartamento, si sono messi a lavoro i tecnici dei carabinieri del Ris giunti da Messina che hanno ispezionato minuziosamente tutte le stanze alla ricerca di un'impronta, una traccia, che possa condurre i loro colleghi della territoriale sulle tracce degli assassini.
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