Nella mattinata di oggi, i Carabinieri
del Comando Provinciale di Reggio Calabria, hanno eseguito un provvedimento di
sequestro preventivo e confisca di immobili residenziali riconducibili alla
Cosca “Iamonte” operante nell’area territoriale del basso Jonio.
Il decreto di sequestro preventivo,
emesso dalla Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, su richiesta della
locale Procura Generale, è scaturito a seguito di complessa attività
investigativa di natura patrimoniale condotta dal Nucleo Investigativo del
Comando Provinciale, espletata a carico della cosca di ‘ndrangheta “Iamonte”, a
seguito della condanna – divenuta definitiva[1]
- di un suo elemento di spicco, Antonino IAMONTE, classe 1945. Le
investigazioni hanno permesso di accertare come i beni oggetto del sequestro
siano stati acquisiti con i proventi dell’attività criminosa per la cui
commissione Antonino Iamonte è stato condannato.
Le indagini patrimoniali a carico di
Antonino Iamonte, nel frattempo di recente deceduto, hanno permesso di
individuare nella sua disponibilità quattro immobili dislocati nei comuni di
Montebello Jonico (Rc) e Melito Porto Salvo (Rc), attualmente in uso al suo
nucleo familiare per un valore complessivo di circa 600.000 euro.
Le indagini dei Carabinieri,
pienamente condivise e concordate dall’Autorità Giudiziaria hanno permesso di
appurare un evidente e sussistente sproporzione tra i redditi dichiarati da
Antonino Iamonte e dal suo nucleo familiare ed il valore degli acquisti e delle
proprietà oggetto dell’odierno provvedimento di sequestro e confisca, la cui
finalità è quella ci colpire denaro, beni o altra utilità di un soggetto che
abbia riportato condanne per delitti gravi allorquando non possa giustificarne
la provenienza e, anche per interposta persona, risulti esserne titolare o
averne la disponibilità qualsiasi titolo, come detto in valore sproporzionato
al reddito dichiarato.
Il provvedimento è stato notificato
ai familiari, i quali attualmente hanno in uso i beni immobili oggetto del
provvedimento.
Contestualmente, è stato nominato un
custode giudiziario che si occuperà della gestione degli immobili.
[1] Sentenza divenuta
definitiva in data 08.01.2009 con la condanna per associazione per delinquere
di tipo mafioso a tre annidi reclusione ed applicazione della misura di
sicurezza della libertà vigilata per anni uno.
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