“Considerata la difficile situazione che si sta
vivendo in tanti Comuni della Calabria, ho ritenuto urgente e necessario dedicare
al tema dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani nella nostra regione, la
prima seduta consiliare dell’anno, convocando l’Assemblea per venerdì 11
gennaio prossimo alle ore 14.00”.
E’ quanto rende noto il Presidente del Consiglio
regionale Francesco Talarico che sottolinea: “Il perdurare della crisi del
settore, che sconta indecisioni ed inefficienze da almeno un ventennio a questa
parte, ha portato al risultato - tranne poche realtà - di vedere marcire per le
strade dei nostri centri urbani tonnellate di rifiuti”.
“Siamo tutti consapevoli del fatto - prosegue - che
nessuno abbia in mano soluzioni efficaci
immediate per invertire in maniera incisiva l’attuale stato delle cose, ma
questo non può esimerci, come classe dirigente politica calabrese,
dall’affrontare in maniera decisa ed improcrastinabile una questione che, senza
i dovuti provvedimenti e rimedi può provocare seri problemi di salvaguardia per
la salute, ma non solo”.
“L’immagine dei nostri centri urbani invasi dai
rifiuti rischia di deteriorarsi ulteriormente, allontanando così il desiderio
di quanti hanno in animo di visitare la nostra terra e scompaginando ogni utile
tentativo messo in campo dalla Regione per attrarre turisti. Un altro rischio,
dunque, è quello di allargare ancora di
più la distanza tra la nostra offerta turistica e la domanda esterna cui è
potenzialmente diretta”.
“Non credo sia questa la sede per addentrarmi nelle varie
questioni sottese alla situazione attuale né per analizzare nel dettaglio i pericoli
per la salute dei calabresi derivanti dal perdurare di tale stato di cose. Ritengo tuttavia - aggiunge Francesco
Talarico - che ci siano tutte le condizioni per una inversione delle procedure
che finora non hanno portato, nonostante imponenti sforzi finanziari, agli
obiettivi sperati. Encomiabile - è doveroso ribadirlo - è stato fin qui lo
sforzo prodotto dall’Arpacal in tutte le sue componenti”.
“Senza dubbio, quel che più auspichiamo - sottolinea
ancora - è una sempre maggiore presa di coscienza da parte di tutti del principio di ‘sviluppo sostenibile’,
quello sviluppo in grado di soddisfare i bisogni delle generazioni attuali
senza compromettere lo stesso diritto delle generazioni future. Tante sono le
politiche che possono contribuire a questo risultato: orientare le strategie e
i sistemi di produzione industriale perché le ragioni dell’economia possano
conciliarsi con le politiche ambientali; sostenere una drastica riduzione dei
consumi energetici, dell’uso di materie prime, della produzione di rifiuti e
delle emissioni inquinanti”.
“Fondamentale poi è che nasca un nuovo concetto di
rifiuto dal quale si origina un nuovo ciclo vitale. Proprio dal corretto
funzionamento del ‘ciclo’ di raccolta, separazione, trattamento, dei rifiuti
solidi urbani, a mio avviso, potranno aprirsi strade nuove, già sperimentate in
altre realtà del Paese e dell’Europa. Percorsi che altrove consentono di
attualizzare elementi per uno sviluppo sostenibile dell’economia, di
salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente, capaci di innescare virtuosi
progetti di riutilizzo dei rifiuti solidi urbani in grado anche di contribuire
alla lotta contro la disoccupazione. L’ottimizzazione del ‘ciclo’, inoltre,
comporterà tutta una serie di interventi di bonifica e di ripristino dei siti
inquinati, evitando così i richiami dell’Ue ed il pagamento di pesanti penali”.
“Resta però tutta in piedi la fase emergenziale con la necessità,
quindi, di disporre di aree di discarica autorizzate ed a norma.
Contestualmente - aggiunge - non è più rinviabile la così detta ‘fase due’,
cioè, una imponente azione sul piano culturale e pedagogico che sia la base di
partenza per rivoluzionare i criteri di conferimento dei rifiuti solidi urbani,
a partire dalle famiglie. Qui, diventa irrinunciabile il ruolo delle
amministrazioni locali che, di concerto con la Regione, devono scrivere una
pagina nuova nel rapporto con i cittadini affinchè ogni scarto sia
possibilmente preselezionato, diviso, ampliando così la facilitazione delle
successive fasi di trattamento. Si può fare e credo che anche i nostri
concittadini sapranno rispondere diligentemente a queste richieste poiché
nessuno, meglio di noi stessi, può decidere responsabilmente del nostro futuro.
Questo straordinario sforzo sinergico - conclude il Presidente del Consiglio
regionale - sarà il banco di prova su cui si misurerà la nostra capacità di
tenuta come comunità regionale e come Istituzioni e, sono certo che i calabresi
sapranno difendere il loro territorio comprendendo le ragioni del nostro
sforzo, aiutandoci a chiudere definitivamente un capitolo che ha appesantito in
modo insopportabile la nostra stessa esistenza”.
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