Il disastro del “modello-Reggio”
provocato da Scopelliti e dal suo fallimentare decennio di gestione della città
continua a mietere danni incalcolabili che, per molti lustri, ricadranno sulla pelle e sulle tasche degli incolpevoli
reggini.
Il nuovo anno ha consegnato alla
città l’ennesima nefasta conseguenza della bancarotta economica e finanziaria
del Comune di Reggio provocata da Scopelliti e dai suoi sodali.
Infatti, dopo pochissimi anni di
attività, il tapis-roulant, monumento e raffigurazione dello scopellitismo, è
stato chiuso e non sarà più usufruibile dai cittadini.
Anche il tapis-roulant viene,
quindi, travolto dagli effetti della mala-amministrazione di Scopelliti e dei
suoi accoliti.
Si tratta di un’opera che è costata
un fiume di denaro della collettività e che, incredibile ma vero, non è stata
nemmeno ultimata, poiché, recandosi in Via Possidonea, si verificherà come il lavoro
è ben lontano dalla sua conclusione.
E’ bene ricordare che non si tratta
di una banale e normale opera pubblica: no, il tapis-roulant è stato un’altra
cosa.
Tutti i reggini sanno bene che il
tapis-roulant ha rappresentato il simbolo autorizzato e l’emblema ufficiale del
“modello-Reggio”, il tragico sistema di potere coniato da Scopelliti che ha
provocato il tracollo e la completa distruzione della città.
Un vero e proprio monumento dedicato
ai fasti della “Reggio da bere” che ha caratterizzato l’ultimo vergognoso decennio
amministrativo.
In tutte le circostanze Scopelliti
ha invaso i media parlando e sparlando della bontà del tapis-roulant, quale tangibile
raffigurazione delle amministrazioni del Pdl, omettendo, però, di ricordare
l’impressionante e spaventoso costo dell’opera (ancora incompiuta), nonché l’esosità
delle spese di funzionamento. Si tratta, ovviamente, di importi stratosferici
di denaro pubblico.
Pertanto, la chiusura e lo
sbarramento del tapis-roulant rappresenta la definitiva chiusura, plastica e
palpabile, del “modello-Reggio”, nonché la fine ingloriosa e triste dell’era
Scopelliti.
A questo punto, per il bene di
Reggio, della Calabria e dei suoi cittadini è necessario voltare
definitivamente pagina e, finalmente, mandare a casa Scopelliti e la sua infausta
giunta regionale.
C’è bisogno di una vera e propria
rivolta delle coscienze dei reggini e dei calabresi che possa concretizzarsi in
una RIVOLUZIONE CIVILE per fare tornare i diritti e la legalità al centro delle
future scelte amministrative e di governo.
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