Nella continua ed incalzante azione di
contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, attuata dalla Compagnia
Carabinieri di Melito Porto Salvo, nel pomeriggio del 29 giugno 2012, i Carabinieri
delle Stazioni di Bova, Roccaforte del Greco e Bova Marina, dopo estenuanti e
pressanti servizi di ricerca ed osservazione, sorprendevano L.S., reggino 29enne,
coniugato, coltivatore diretto, con piccoli precedenti, all’interno di un
fazzoletto di terreno demaniale coltivato con piante di marijuana.
L’appezzamento di terreno, sito nelle
impervie colline del vecchio abitato di Ghorio, cuore del Parco Nazionale
d’Aspromonte, ospitava, abilmente celata dalla fitta vegetazione e da teli
mimetici, una coltivazione di cannabis indica composta da nr. 300 (trecento)
esemplari di altezza variabile tra i cm 50 (cinquanta) ed i mt 2 (due).
Un ingegnoso meccanismo di vasche,
alimentate da una sorgente d’acqua, garantiva la regolare e puntuale
irrigazione del “prezioso raccolto”.
Il sito, efficiente e ben organizzato,
comprendeva anche una piccola costruzione rurale adibita alla dimora delle
piante estirpate e la successiva fase di essiccazione.
I militari concludevano le operazioni con
l’ennesimo arresto del “singolare coltivatore diretto”, resosi responsabile del
reato di “produzione, traffico e detenzione illegale di sostanze stupefacenti o
psicotrope”, ai sensi dell’ art.73, comma 1, del D.P.R. 309/90 e di conseguenza
associato alla casa circondariale di Reggio Calabria, a disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, nonché con la distruzione della sostanza stupefacente.
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