La Vicepresidente della Regione Antonella Stasi – informa una nota
dell’Ufficio stampa della Giunta – evidenzia che “il piano che sarà approvato prima della fine
dell’estate, al momento prevede l’esclusione dell’Aeroporto Sant’Anna dagli
aeroporti definiti “nazionali”, ovvero quegli aeroporti che continueranno ad
avere supporto e sostegno di fondi statali per i servizi aeroportuali.
Ecco perché - sottolinea - già nei
giorni scorsi, assieme al Presidente Scopelliti abbiamo incontrato il Ministro
Passera al quale è stata preannunciata un’ampia relazione tecnica inviata
proprio ieri da parte della Regione Calabria, accompagnata da una lettera
ufficiale del Presidente della Regione, a supporto e sostegno
dell’infrastruttura crotonese. Abbiamo lavorato in questi mesi ed investito
come Giunta Regionale in quella che riteniamo infrastruttura regionale indispensabile.
Certo – aggiunge la Vicepresidente - il piano di razionalizzazione è
indispensabile in un momento in cui l’Italia ha bisogno di recuperare risorse,
ma sarebbe uno sperpero di danaro pubblico provocare la chiusura dell’unico
scalo tra quelli in perdita che perde molto poco e potenzialmente potrebbe
chiudere i propri bilanci a pareggio nei prossimi tre anni, prima e più antica
infrastruttura aeroportuale della Calabria. Gli sprechi ci sono altrove, basta
guardare cosa succede a Foggia, Salerno e soprattutto al Nord, dove insiste uno
scalo ogni 50 km di comoda autostrada e con aeroporti come il Montechiari
(emblema dello sperpero) considerato uno scalo fantasma ma che continua a
produrre ingenti perdite. I dati di traffico del Sant’Anna sono positivi e
lasciano intravedere una crescita rapida. Il 2010 si è chiuso con un +93% sul
2009. Il 2011 si è chiuso con un +25% sul 2010. I primi sei mesi del 2012
registrano un +17% sullo stesso periodo del 2011 con una previsione di chiusura
che si attesta sui 160.000 pax e che lascia ben sperare nel poter raggiungere i
500.000 passeggeri nei prossimi 10 anni. L’auspicio è che il Ministro possa
riconsiderare le valutazioni fatte alla luce dei dati forniti e soprattutto
delle considerazioni più generali, considerato che per garantire le
pre-condizioni di uno sviluppo equilibrato, l’Italia va considerata come un
unico spazio economico di vita, all’interno del quale colmare i divari fra le
varie aree del Paese: l’area ionica della Calabria, in rapporto alle altre della stessa Regione e
della penisola, evidenzia rilevanti gap in termini di accessibilità
territoriale e mobilità di merci e persone, e stante la carenza di reti
stradali, marittime e ferroviarie, solo lo sviluppo del traffico aeroportuale
potrà consentire la crescita economica del territorio sia per le conseguenti
ricadute di tipo diretto che indiretto e indotto. Il declassamento
dell'aeroporto di Crotone a infrastruttura regionale è una decisione che va
contrastata in tutti i modi e per questo, con il massimo dell’impegno,
continueremo a lavorare nei prossimi giorni per far arrivare forte la nostra
voce a Roma, per il momento con le proposte, con l'auspicio di non dover
arrivare alle proteste.”
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