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mercoledì 14 novembre 2012

Salone della Provincia di Reggio Calabria: “Artisti a confronto” dal 28 novembre al 1 dicembre 2012


Rosso, viola, nero e poi i blu e i gialli. La tavolozza dei colori si trasforma in linee e curve. Della matita non v’è più traccia e sulla tela prende forma l’universo femminile. Sono mamme, suore, guerriere, vergini e aliene.
Autentiche e generose, tutte reali, ritratte nella loro essenza, anche quando l’artista cede all’astrazione.
Nelle tele di Chiara Chironna c’è un po’ di tutto: astrattismo, espressionismo, cubismo, realismo. L’artista sceglie di non scegliere e il suo stile e i suoi quadri, diventano, per ciò stesso, l’emblema di una dichiarazione di libertà artistica.
Dall’altra parte della stanza, quegli stessi colori ritraggono atmosfere oniriche e desideri infranti.
Qui i corpi di donna sono monocromatici e le forme diventano epiche, a raccontare di imprese fantastiche in mondi immaginari.
I corpi si confondono   e si fondono in un amplesso arcaico, che si consuma tra il sacro e il profano. Dal pennello dell’artista escono corpi alati e visi demoniaci e croci. Le tele di Rosario Tortorella raggiungono una dimensione originale che si dipana lontano dai formalismi accademici.
Due artisti, due mostre, due diversi modi di trasfondere l’arte e l’estro creativo. Dal 28 novembre  al 1 dicembre a Salone della  Provincia di Reggio Calabria artisti a confronto. Chiara Chironna e Rosario Tortorella in una personale a due voci dalla quale traspare il piacere del gioco, l’ansia del confronto con il proprio IO e il coraggio di scendere nel labirinto della propria psiche.
I chiaroscuri di Chironna raccontano di incanti e di un tempo che non scorre e nel  continuo sperimentare   l’artista intreccia l’ardore dei colori forti con gli  abbracci di luce.
Le introspezioni di Tortorella costringono a intraprendere il viaggio; nel proprio IO, nei sogni e negli incubi ricorrenti, nei desideri non confessati, perfino nella sessualità più nascosta che ciascuno di noi tiene pudicamente celata.
Eppure a ben guardare, anche tra due artisti così distanti, come Chironna e Tortorella,  c’è un filo conduttore che passa di tela in tela. Il colore: il rosso vermiglio e i viola che attraversano le tele degli artisti sembrano voler urlare tra  sembra voler urlare la passione dei tratti, il dissidio psicologico che muove gli artisti  e il moto dell’anima. Mai uguale a se stesso. Capace di generare evoluzioni perenni in mondi apparentemente sconosciuti  di una dimensione astrale e di un nuovo EGO.

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