Rosso, viola, nero e poi i blu e i gialli.
La tavolozza dei colori si trasforma in linee e curve. Della matita non v’è più
traccia e sulla tela prende forma l’universo femminile. Sono mamme, suore, guerriere,
vergini e aliene.
Autentiche e generose, tutte reali,
ritratte nella loro essenza, anche quando l’artista cede all’astrazione.
Nelle tele di Chiara Chironna c’è un po’ di
tutto: astrattismo, espressionismo, cubismo, realismo. L’artista sceglie di non
scegliere e il suo stile e i suoi quadri, diventano, per ciò stesso, l’emblema
di una dichiarazione di libertà artistica.
Dall’altra parte della stanza, quegli
stessi colori ritraggono atmosfere oniriche e desideri infranti.
Qui i corpi di donna sono monocromatici e
le forme diventano epiche, a raccontare di imprese fantastiche in mondi
immaginari.
I corpi si confondono e si
fondono in un amplesso arcaico, che si consuma tra il sacro e il profano. Dal
pennello dell’artista escono corpi alati e visi demoniaci e croci. Le tele di
Rosario Tortorella raggiungono una dimensione originale che si dipana lontano
dai formalismi accademici.
Due artisti, due mostre, due diversi modi di trasfondere l’arte e
l’estro creativo. Dal 28 novembre al 1
dicembre a Salone della Provincia di
Reggio Calabria artisti a confronto. Chiara Chironna e Rosario Tortorella in
una personale a due voci dalla quale traspare il piacere del gioco, l’ansia del
confronto con il proprio IO e il coraggio di scendere nel labirinto della
propria psiche.
I chiaroscuri di Chironna raccontano di
incanti e di un tempo che non scorre e nel continuo sperimentare l’artista intreccia l’ardore dei colori
forti con gli abbracci di luce.
Le introspezioni di Tortorella costringono
a intraprendere il viaggio; nel proprio IO, nei sogni e negli incubi
ricorrenti, nei desideri non confessati, perfino nella sessualità più nascosta
che ciascuno di noi tiene pudicamente celata.
Eppure a ben guardare, anche tra due
artisti così distanti, come Chironna e Tortorella, c’è un filo conduttore che passa di tela in
tela. Il colore: il rosso vermiglio e i viola che attraversano le tele degli
artisti sembrano voler urlare tra sembra
voler urlare la passione dei tratti, il dissidio psicologico che muove gli
artisti e il moto dell’anima. Mai uguale
a se stesso. Capace di generare evoluzioni perenni in mondi apparentemente
sconosciuti di una dimensione astrale e
di un nuovo EGO.
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