Da questa
mattina i lavoratori ex Piana Ambiente, dopo mesi e mesi di false promesse,
hanno compiuto un gesto estremo di protesta: sono saliti sul tetto di un
caseggiato a Gioia Tauro minacciando di buttarsi di sotto nel caso in cui non
gli vengano date garanzie scritte sul loro futuro.
Recatomi sul
posto, dove ho portato la solidarietà mia e dell'intero Partito della
Rifondazione Comunista, ho avuto la possibilità di salire sulla cima del
palazzo per dialogare con molti di loro che sono comprensibilmente disperati da
una situazione diventata insostenibile.
Gli incontri tenuti
più volte in Prefettura alla presenza di pochi sindaci e di un delegato della
Regione Calabria non hanno sortito gli effetti sperati nonostante sua
eccellenza il Prefetto abbia più volte tracciato con chiarezza la strada da
percorrere, e cioè quella del consorzio pubblico.
In uno di questi
incontri in Prefettura ebbi a dire che sino a quando la Regione non si farà
carico di predisporre direttamente il bando e di convocare subito dopo i
sindaci per la firma, guidando così un processo chiaro e trasparente,
difficilmente i Comuni avrebbero aderito agli appelli sia del Prefetto che dei
sindacati.
Ad oggi, i fatti
mi danno ragione ed i lavoratori sono giunti alla triste conclusione di non
credere più alla politica e a chi la rappresenta, perché vedono allontanarsi
ogni giorno di più la speranza di avere un lavoro sicuro.
I lavoratori legittimamente
pretendono chiarezza visto che, il 31 Dicembre prossimo, terminerà per loro la
cassa integrazione trovandosi improvvisamente senza un sussidio con cui far
vivere i propri figli.
Pertanto, è
d'obbligo richiamare i sindaci dei Comuni della Piana, molti dei quali spesso assenti
e sordi al grido d’allarme dei lavoratori, affinché si riuniscano con urgenza
per proseguire insieme alla Regione l’iter che dia vita al consorzio, unica
soluzione possibile atta a garantire trasparenza e legalità sia nella gestione
della raccolta dei rifiuti che nel rispetto dei diritti dei lavoratori.
Nelle more
dell’istituendo consorzio pubblico, facciamo un accorato appello al Prefetto di
Reggio Calabria, sempre sensibile e vicino ai lavoratori, affinché da un lato richiami
la Regione Calabria al rispetto degli impegni presi circa un mese fa a Reggio
Calabria e dall’altro inviti i sindaci a predisporre entro il 30 novembre anche
singoli bandi di gara, con all'interno però clausole di salvaguardia per i
lavoratori sia in merito all’obbligo del loro assorbimento da parte delle ditte
aggiudicatrici e sia in merito alla garanzia di fargli ricevere lo stesso
trattamento economico avuto con Piana Ambiente, perché altrimenti vi è il serio
rischio che le aziende per ragioni di proprio profitto sottopagheranno i lavoratori.
Il tempo delle
parole è scaduto. I lavoratori pretendono risposte e la politica è obbligata a
darle.
Il consigliere provinciale PRC
Giuseppe Longo
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