La Provincia di
Reggio Calabria ha inteso aderire in modo assolutamente convinto all’iniziativa
assunta dal Comitato Spontaneo a Difesa del Territorio “Krotone E’ Provincia”
che, nonostante la pioggia, ha riscontrato un vero e proprio successo di
pubblico. Ringrazio per l’invito formulatomi dal Presidente della Provincia di
Crotone Stano Zurlo ed il Sindaco Peppino Vallone.
La nostra presenza a
Crotone – dichiara Antonio Eroi - è
perché anche noi siamo convinti sostenitori delle tesi del comitato e non vogliamo
e non possiamo permettere che in modo miope e assolutamente inutile si
cancellino con un colpo di spugna ben vent’anni di attività ed impegno
rappresentato dalla Provincia di Crotone, punendo un territorio e privandolo di
presidi e funzioni essenziali ed irrinunciabili per la sopravvivenza di questa
comunità e per il futuro dei nostri figli.
Questa è la verità.
Per questo siamo accanto in questa battaglia al Comitato Krotone è Provincia e
lo saremo insieme a quanti ne sposeranno le cause.
Il governo Monti,
non solo non ha attuato e non ha intenzione di attuare le politiche di sviluppo
del nostro territorio, ma al contrario sopprime la provincia di Crotone.
L’abolizione delle
piccole Province rappresenta una pietra tombale sulle prospettive di sviluppo e
di autodeterminazione democratica dei territori più deboli, come quello
Crotonese.
La cancellazione
degli attuali confini provinciali, infatti, determinerà un salto indietro nel
tempo di vent’anni, con una serie di conseguenze a cascata che comprometteranno
i già precari equilibri sociali, economici e occupazionali.
Le conseguenze di
questa scelta avranno una portata devastante soprattutto sulla qualità della
vita. La città capoluogo tornerà a essere una città della lontana periferia
catanzarese o cosentina, con il contestuale crollo del mercato immobiliare e
una contrazione disastrosa delle attività commerciali e ricettive.
I principali servizi
al cittadino saranno decentrati nel nuovo
capoluogo di provincia, con enormi disagi per chiunque abbia l’esigenza
di raggiungere un ufficio pubblico per normali adempimenti.
In questo contesto
di smantellamento selvaggio dei servizi al cittadino, sono decine gli uffici e
le articolazioni della Pubblica amministrazione a rischio chiusura: Prefettura,
Questura, Comandi provinciali dei Carabinieri, della Guardia di finanza, del
Corpo forestale, dei Vigili del fuoco, Direzione provinciale del Tesoro,
Ragioneria dello Stato, Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane, Agenzia
del territorio, Direzione provinciale del lavoro, Camera di commercio, sezione
locale di Confindustria e Confcommercio, sedi provinciali dell’Inps e
dell’Inail, Azienda sanitaria provinciale, Aci, Croce rossa, Ufficio
scolastico, Ufficio provinciale delle Poste italiane, Motorizzazione civile, ordini
professionali ….
Ciclo integrato e
autonomo dei rifiuti, depurazione, gestione della risorse idriche, tutela
dell’ambiente, sicurezza del territorio, protezione civile: le Province
dovrebbero poter svolgere pienamente queste funzioni, senza ostruzionismi più o
meno velati, che spesso si concretizzano nell’affidamento formale di questi
compiti ma senza l’assegnazione delle risorse necessarie.
Intanto, è tutto un
fiorire di Autorità, Enti strumentali,che macinano miliardi di euro e
costosissime poltrone per funzioni che potrebbero e dovrebbero essere svolte
dalle Province. Per non parlare, poi,
della vera centrale di spesa impazzita delle regioni.
Invece di agire in
questo senso, eliminando gli sprechi veri e ottimizzando il sistema esistente,
Parlamento e Governo si preparano a dare in pasto all’opinione pubblica una
manciata di piccole Province come quella di Crotone.
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