16 novembre 2012
Una vacanza rovinata da un evento imprevedibile come un incidente a una petroliera, che provoca il versamento di greggio in mare e per 8 degli 11 giorni di soggiorno trasforma la spiaggia in un vero e proprio miraggio. È accaduto a una famiglia di Mestre che aveva prenotato un soggiorno al Grand Hotel Daniela di Otranto attraverso la Tivigest, colosso dei viaggi organizzati. E proprio per l’essersi appoggiati a una società di queste dimensioni, con cui tra l’altro avevano già viaggiato, i coniugi erano sicuri di ricevere un indennizzo a fronte degli oltre 3.000 euro pagati per sé e la figlia per il viaggio in Puglia. Ma si sbagliavano, visto che a quasi tre mesi di distanza e nonostante le tre comunicazioni – fra lettere e mail – inviate, non hanno ottenuto non solo nessun indennizzo, ma nemmeno una risposta. Ecco perché L.B., 49enne di Mestre, ha deciso di denunciare pubblicamente l’accaduto tramite Adico Associazione Difesa Consumatori.
«Siamo arrivati a Otranto martedì 21 agosto, dopo essere partiti con l’aereo da Venezia lunedì 20, e per i primi tre giorni è andato tutto a meraviglia – ricorda il mestrino – poi venerdì 24 agosto si è verificato un episodio di grave inquinamento ambientale provocato da due petroliere che ha colpito in particolare la spiaggia del nostro hotel e quelle limitrofe. Capisco perfettamente che né la struttura alberghiera né il tour operator hanno responsabilità nell’accaduto – continua lo sfogo del consumatore – ma proprio per questo mi sarei accontentato di un segnale di buona volontà come un piccolo sconto, o almeno la solidarietà della direzione per non poter usufruire della spiaggia e delle attrezzature. A maggior ragione dal momento che abbiamo pagato il totale in anticipo, per una somma di tutto rispetto, e avevamo addirittura deciso di prolungare il soggiorno da 7 a 11 giorni, sono molto amareggiato».
«Quello subìto dalla famiglia mestrina è un danno particolarmente difficile da risarcire andando per vie legali purtroppo, perché un versamento di petrolio in acqua conseguente a un incidente navale non può in alcun modo essere previsto, e quindi il consumatore non può nemmeno appellarsi al danno da vacanza rovinata previsto dal Codice del turismo – spiega Carlo Garofolini, presidente di Adico Associazione Difesa Consumatori – ma è innegabile che la vacanza di queste tre persone è stata irrimediabilmente rovinata, dal momento che avevano scelto espressamente una soluzione di relax, con la spiaggia dell’hotel facilmente raggiungibile anche con un bambino, e quindi il venir meno di questo elemento ha vanificato il buon esito del viaggio. Questo è un esempio di come i commercianti possano essere poco lungimiranti nel “tenersi buoni” i clienti – continua Garofolini - pur pagando profumatamente, questa famiglia non si è vista rivolgere nemmeno una scusa e dopo questa brutta esperienza di certo il prossimo anno sceglieranno un altra destinazione e un’altra struttura. A nostro avviso, avrebbero dovuto concedere uno sconto immediato e proporre un voucher per un nuovo soggiorno per lo meno a prezzo di favore».
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