Donne,
lavoro e politica. Un accostamento spesso conflittuale, soprattutto nel
Mezzogiorno ed in Calabria. Sono stati questi i temi di un riunione del
Movimento femminile dei Popolari e Liberali di Reggio Calabria, presieduto da
Maria Rita Nucera, dirigente comunale del movimento.
La
Calabria è tra le regioni dove è più lato il livello di disoccupazione delle
donne. Potrebbe essere un dato normale, considerando il livello complessivo di
disoccupati della regione. Ma non è così. L’ingresso delle donne nel mondo del
lavoro, nelle professioni, nei ‘posti che contano’, resta sempre difficile. Lo
confermano i dati dell’Istat che parla di azzeramento delle probabilità per le
donne del Sud di trovare lavoro. Il tasso di occupazione femminile nel Sud è
infatti precipitato al 32,1% un dato che non si registrava dal secondo
trimestre del 2004.
E
che dire della politica al femminile? L’Italia resta il paese in cui le donne
continuano a essere sottorappresentate nelle istituzioni politiche e ad avere
scarse possibilità di carriera per il limitato accesso alle posizioni di potere.
“Sono
state introdotte le cosiddette ‘quote rosa’, uno strumento al quale siamo e
restiamo fortemente contrari - ha commentato la Nucera - che è per noi rappresenta
una sorta di ‘ghetto’ dentro cui si pensa di elargire quel minimo
riconoscimento, giusto per salvare la faccia della politica, al ruolo delle
donne”.
“Non
è affatto così – ha proseguito la Nucera – In politica, soprattutto oggi, c’è
bisogno del protagonismo delle donne. Della loro sensibilità, della loro
capacità a comprendere e risolvere i problemi che si presentano davanti”. Da
qui l’appello rivolto a tutte a dare più importanza alla politica,
all’elaborazione che essa richiama sui problemi della società, chiamando a
raccolta le associazioni, gruppi femminili, singole donne, per aprire una nuova
fase della politica italiana e meridionale, in particolare. Nel Parlamento
italiano il rapporto tra presenza femminile e maschile e di 1 a 5. Ma all’interno delle
coalizioni di centrodestra e di centrosinistra il divario è ancora molto alto,
a dimostrazione delle ‘diverse sensibilità’ che esistono all’interno dei vari
partiti. “Certo – ha rilevato la Nucera – molte cose stanno cambiando, e
riscontriamo che a livello nazionale la presenza delle donne nei settori più
importanti della società è in costante aumento. Ma serve ancora del tempo,
soprattutto in Calabria. Tuttavia, noi, non intendiamo attendere passivamente
che la componente maschile ‘faccia spazio” non solo in Italia, ma anche in
Calabria”.
“E
altrettanto offensiva consideriamo l’idea
avanzata dalla Commissione Europea – ha ancora detto la Nucera - di
introdurre norme comuni che impongono la presenza di un numero maggiore di
donne nei consigli di amministrazione delle grandi società europee. Ipotesi
sulla quale, peraltro, molti Paesi dell’Unione hanno già manifestato la loro
opposizione”.
“Si dice che le donne italiane hanno smesso di lottare. Non è così.
Serve oggi – ha proseguito la Nucera – una profonda presa di coscienza. La
situazione potrebbe cambiare solo se le nuove generazioni di donne, oggi più
preparate, più competenti, più attrezzate, si impegneranno per cambiare la
società. E’ questo il nostro obiettivo, la nostra missione, che ci permetta di
diventare protagoniste del nostro futuro e di quello dei nostri figli”.
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