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mercoledì 14 novembre 2012

Nucera (Pdl): “Per le Regioni si riducono i costi della politica. E in Parlamento?


“L’indignazione dell’opinione pubblica, legittima, contro gli abusi e gli sperperi di una certa politica e dei suoi apparati regionali ha trovato concreto ascolto, prima nell’emanazione del decreto antisperperi e corruzione del governo e poi, in questi giorni, nella sua approvazione da parte della Camera dei deputati, per la conversione in legge. Ottima iniziativa legislativa che offre ai cittadini regole certe sulla trasparenza e la riduzione dei costi della politica, specie negli enti territoriali e nelle Regioni”.
Questo il commento del Segretario Questore del Consiglio regionale all’indomani dei provvedimenti legislativi nazionali approvati per ridurre i cosiddetti ‘costi della politica’.
“Innovazioni condivisibili – aggiunge l’on. Giovanni Nucera - utili e necessari per porre un limite al degrado della politica che specie nei territori trova terreno fertile per delinquere. I provvedimenti assunti nel citato decreto nascono sull’onda emotiva delle ormai note vicende che hanno coinvolto alcune regioni d’Italia. La  suggestione di quegli eventi ha impresso un’accelerazione per provvedimenti che tuttavia non sono  stati adeguatamente approfonditi e non sono stati oggetto di riflessione attenta rispetto agli effetti che produrranno, sia in termini di risparmio della spesa, sia in termini di efficacia ed adeguatezza dell’azione politica, o per meglio dire dei costi della democrazia”.
“Osservo – prosegue il Segretario Questore  del Consiglio regionale - che sono stati attribuiti poteri alla Corte dei Conti sul controllo degli Enti. Non è nulla di nuovo! Poiché tale compito – precisa Nucera - rientra già nella sfera di attività appartenente a tale organo Costituzionale. Da cui dobbiamo dedurre, che, dunque, i controlli effettuati dalla stessa sono stati finora ‘leggeri’,  poco approfonditi e certamente non abbastanza incisivi per modificare atteggiamenti, discrezionalità  eccessiva, sprechi,  di cui molti enti locali hanno evidentemente approfittato”.
“Si cerca, insomma, di cancellare in maniera frettolosa una legislazione regionale e nazionale varata con lassismo e leggerezza. – argomenta Nucera - Ancora più grave è stato il dibattito sulla assurda idea di teorizzare, addirittura, la cancellazione delle regioni. Una rozza idea,  specie di quanti, in maniera sempliciona, che con molta dose di cinismo hanno pensato di eliminare l’autonomia regionale per ripristinare anacronistiche, velleitarie e antidemocratiche posizioni burocratiche centraliste e neostataliste”.
“Un dibattito, nel quale, anche  con una certa ciclicità, si ripropone la modifica del titolo V della Costituzione, poiché ad esso si fanno risalire tante responsabilità delle dispersioni e degli sperperi  di oggi. Dimenticando, questi odierni soloni  – prosegue il consigliere regionale Pdl - che la legislazione vigente, anche in attuazione del titolo V, è fortemente carente, poco o niente regolamentata e, quindi, non attualizzata nel decentramento delle funzioni, così come prevede il testo costituzionale”.
“Ci troviamo, così di fronte al paradosso che da una parte non vengono rese operative le norme costituzionali sul piano operativo e di delega, e dall’altra – spiega l’on. Giovanni Nucera - si attribuiscono alle regioni responsabilità su processi che lo stesso Parlamento blocca. Ora alcuni capipopolo pensano, e le trasmissioni televisive e i giornali ne offrono ampia cronaca, di illudere i cittadini dicendo che abolendo il titolo V della Costituzione si salva il Paese”.
“Se si vuole cercare davvero di porre rimedio al progressivo degrado dell’etica da parte delle classi politiche nelle istituzioni centrali e periferiche occorre, invece, evitare parziali e false rappresentazioni della realtà ed adottare linee correttive quanto meno analoghe se non uguali sul piano governativo nazionale. Ad esempio – cita il Segretario Questore del Consiglio regionale - non può sfuggire la contraddizione di un Parlamento che sarà chiamato a convertire in legge il decreto adottato dal Governo, quindi riducendo il numero dei consiglieri regionali, i loro trattamenti economici e previdenziali, il finanziamento dei gruppi consiliari, i controlli su alcuni atti degli organi regionali, ma senza aver mai deciso nulla del genere su se stesso. Si pensi al numero dei deputati e dei senatori che con tutta evidenza non verrà mutato in questa legislatura, malgrado tutti gli impegni assunti precedentemente, il finanziamento ai partiti, i privilegi di casta, o ancora si pensi a tutti i provvedimenti adottati che incidono in maniera molto parziale e limitata su vantaggi e le guarentigie in cui entrano in gioco i privilegi dello status di parlamentare”.
“E’ un atteggiamento che non mi stupisce affatto -  commenta Nucera. Mi ricorda il vecchio proverbio che recita che “è facile vedere una pagliuzza negli occhi dell’altro, piuttosto che la trave nel proprio”.  Concludo ricordando, con orgoglio, - chiude Nucera - che la Calabria è stata la prima regione d’Italia ad abolire “con effetto immediato”  il TFR, il trattamento di fine rapporto ai consiglieri regionali. Una legge che abbiamo votato in Consiglio nel corso dell’ultima seduta. Noi lo abbiamo fatto. Gli altri hanno solo detto che se ne occuperanno. Scusate se è poco!”. 

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