Alle ore 02.00 circa della
mattinata del 9 maggio 2012, personale dipendente il Commissariato di P.S. di Siderno e
della Squadra Mobile di Reggio Calabria a conclusione di un’articolata e
laboriosa attività investigativa coordinata dalla Procura Distrettuale
Antimafia di Reggio Calabria procedeva all’arresto del GALLIZZI Giuseppe,
latitante dal Giugno del 2011 poiché colpito dal Provvedimento Restrittivo
della Custodia Cautelare emessa nei suoi confronti per i reati di associazione
per delinquere di stampo mafioso.
Il
GALLIZZI Giuseppe veniva trovato all’interno di un appartamento ubicato al
civico 38 di Via Bruno Buozzi del Comune di Martone (RC), su cui seguiranno
ulteriori accertamenti volti all’identificazione del proprietario e di
eventuali responsabilità penali di quest’ultimo in ordine al reato di
favoreggiamento.
Al
momento dell’arresto il GALLIZZI Giuseppe non opponeva alcuna resistenza agli
investigatori che lo trovavano all’interno della camera da letto dell’appartamento.
Lo stesso, vistasi preclusa ogni via di fuga, si complimentava con gli Agenti
per la fulminea e coordinata azione che culminava con la sua cattura.
Noto boss della vecchia
‘ndrangheta della vallata del Torbido il GALLIZZI Giuseppe era sfuggito
all’esecuzione della Misura Cautelare in Carcere emessa nei suoi confronti in
data 31.05.2011, nell’ambito del Procedimento Penale in oggetto indicato,
inerente una maxi operazione antimafia denominata “MINOTAURO”, in
cui venivano eseguite ben 150 Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere emesse
nei confronti di esponenti dei gruppi criminali ‘ndranghetistici inseriti nei “locali”
piemontesi, gravemente indiziati del delitto p. e p. dall'art. 416 bis co. I, II,
III, IV e V c.p. per aver fatto parte, insieme ad altre persone allo stato non
ancora individuate, dell'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta, operante
da anni sul territorio piemontese ed avente propri referenti con le strutture
organizzative insediate in Calabria (tra questi, COMMISSO Giuseppe, “u
mastru” da Siderno, MARVELLI Giuseppe, SCALI
Rodolfo, BRUZZESE Carmelo e TASSONE Rocco Bruno), costituita
da nove articolazioni territoriali denominate "locali" e da una
struttura-funzione denominata "crimine" (tutte coordinate da CATALANO
Giuseppe, recentemente suicidatosi a Torino).
La compagine, caratterizzata
dalla presenza per ciascun "locale" di organismi di vertice
("capo locale", "capo società", "mastro di
giornata"...) e di affiliati subordinati, è ripartita in due compartimenti
denominati "società maggiore" e "società minore" nonché da
un'articolazione territoriale denominata "BASTARDA",
propaggine distaccata della "società" di Solano (RC).
In
particolare, in sede di indagini, nel trattare il “locale” di San Giusto
Canavese, era stato affrontato il tema del comando, stante l'avvenuto
avvicendamento tra ROMEO Natale e FAZARI Giuseppe. Anche in
questo caso, come in quelli riferiti agli altri "locali", era
determinante l'intervento delle massime cariche della 'ndrangheta che
avevano tolto "il bastone" del comando a ROMEO Natale intorno
al mese di marzo del 2008 per consegnarlo a FAZARI Giuseppe, a causa dei
ripetuti richiami che ROMEO aveva ricevuto dai vertici dell'organizzazione per
via della sua cattiva gestione della articolazione territoriale.
Quella
situazione provvisoria aveva termine verso la fine del mese di aprile
successivo, quando ROMEO Natale riassumeva il comando del locale grazie
all'intervento di BARBARO Giuseppe.
Orbene,
in relazione all'indicato avvicendamento un ruolo particolare era stato svolto
da GALLIZZI Giuseppe. Il fondamentale contributo da parte di
quest'ultimo nell'avanzamento in grado di FAZARI Giuseppe lo si desumeva,
infatti, dal contenuto delle conversazioni ambientali registrate all’interno
delle autovetture in uso a soggetti indagati nel medesimo Procedimento Penale
che confermavano il suo ruolo che era sicuramente da individuare ai vertici
della ‘ndrangheta calabrese.
Innumerevoli i precedenti che il GALLIZZI
Giuseppe, di professione allevatore di bestiame, ha raccolto nel corso dei suoi trascorsi
criminali che partono dal lontano 1969 per giungere fino ai nostri giorni, nei
quali lo stesso appare ancora dedito ad illecite attività criminali, come le
estorsioni, il traffico di sostanze stupefacente ed altri reati riconducibili
all’appartenenza alla cosca della ‘ndrangheta facente capo a Toto’ URSINO.
Alla cattura del GALLIZZI Giuseppe, si
giungeva dopo ben 10 mesi di estenuanti indagini portate a termine da parte
degli Investigatori del Commissariato di P.S. di Siderno e della Squadra Mobile
di Reggio Calabria nell’ambito delle attività finalizzate alla cattura dei
numerosi latitanti gravitanti nella locride disposte dal Questore di Reggio
Calabria dr. Carmelo CASABONA e coordinate dalla Direzione Distrettuale
Antimafia di Reggio Calabria.
Dopo le formalità di rito il GALLIZZI Giuseppe
veniva tradotto presso la
Casa Circondariale di Locri a disposizione dell’A.G.
procedente.
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