Il
12 e il 13 marzo scorso il forfait improvviso dell’attrice Maddalena Crippa, a
causa del riacutizzarsi di una fastidiosa laringite, mentre si trovava già a
Cosenza, pronta ad andare in scena con lo spettacolo-tributo a Giorgio Gaber,
“E pensare che c’era il pensiero”, impedì al pubblico del “Rendano” di godere
del recital che ha riscosso unanimi apprezzamenti in tutti i teatri d’Italia.
Ora
lo spettacolo è stato recuperato e domenica
13 maggio sarà rappresentato sul palcoscenico del teatro di tradizione
cosentino per l’ultimo appuntamento del cartellone di prosa curato da Isabel
Russinova.
Due
le recite previste. La prima alle ore
18,00 (turno B di abbonamento) e la seconda alle ore 21,00 cui avranno accesso gli abbonati del turno A.
“E
pensare che c’era il pensiero” è un Gaber d’annata, riletto al femminile da
Maddalena Crippa, che mantiene tutta la forza delle sue parole e che ancora oggi ci fa riflettere perché capace
di interrogarsi, di scendere nel privato o aprirsi al sociale, di stare nel
presente, riuscendo a decifrarlo e persino ad anticiparlo.
Un
vero e proprio cult gaberiano che il cantautore milanese scrisse nel ’94,
insieme al suo sodale di sempre Sandro Luporini, e che ora Maddalena Crippa
riplasma alla sua maniera, lontana dall’intento di rifare Gaber, ma
accostandosi a “E pensare che c’era il pensiero” con il dovuto rispetto e con
il rigore che caratterizza abitualmente le sue performances, per far rivivere
la stagione aurea del teatro-canzone di cui Giorgio Gaber può essere
considerato nobile antesignano e la Crippa degna continuatrice, come dimostrano
anche alcuni suoi precedenti spettacoli, incentrati proprio su questa
raffinatissima forma di spettacolo.
“Il
Teatro-canzone è la cosa più importante della storia e della carriera di Gaber
– sottolinea la protagonista dello spettacolo Maddalena Crippa - Una forma di
spettacolo completamente nuova che all’inizio ha fatto anche molta fatica ad
affermarsi. Molti hanno rifatto Gaber dando vita ad una sorta di ripescaggio
tra le cose che faceva. Io, invece – afferma la Crippa – ho spostato da subito
l’attenzione sul teatro canzone e su quello spettacolo culto della sua
produzione artistica, ristudiandolo tutto e riproponendolo alla mia maniera, ma
nel pieno rispetto di Gaber. La cosa
veramente vincente è che la gente pensa quasi che sia stato scritto ieri. Gaber
era un artista straordinario, capace di stare con estrema onestà di fronte alla
realtà e la sapeva leggere. Sia la realtà privata - la sua parte introspettiva ed umana - sia quella sociale.”
La
regia è di Emanuela Giordano. In scena, Maddalena Crippa sarà accompagnata al
pianoforte da Massimiliano Gagliardi che è anche autore degli arrangiamenti (il
coordinamento musicale è di Arturo Annecchino) e da tre coriste: Chiara
Calderale, Miriam Longo e Valeria Svizzeri.
Lo
spettacolo è prodotto dallo Stabile di Innovazione “Tieffe Teatro”, in
collaborazione con la Fondazione Giorgio Gaber.
La
Crippa è la prima donna che si avvicina all’universo gaberiano. In passato lo
avevano fatto tanti altri attori, da Neri Marcorè a Claudio Bisio, da Enzo
Iacchetti a Gioele Dix. Una sfida alla quale l’attrice non solo non si sottrae,
ma che abbraccia volentieri per affrontare Gaber da un punto di vista tutto al
femminile,in linea con il motivo dominante della stagione di prosa del
“Rendano” che la curatrice Isabel Russinova ha voluto caratterizzare
dedicandolo alla donna.
“E pensare che c’era il pensiero” – afferma la
Crippa - è uno spettacolo che dimostra il valore e l’impegno che le donne
possono profondere. Personalmente faccio delle scelte di qualità molto
ponderate e molto precise e non mi basta essere in palcoscenico solo per stare
in un titolo, ma sto in palcoscenico quando c’è da dire qualcosa o c’è qualcosa
che va detto o è necessario sentire. Consiglio, pertanto, a quanti amano il
teatro, ma anche a quanti non lo amano, di venire a vederlo perché lo
spettacolo ha una sua capacità di fascinazione, pur nella sua semplicità. Io
non recito in questo spettacolo. Io sono e questo mi viene forse dalla mia
maturità di attrice e sicuramente anche di donna. Non sono qui per recitare, ma
io vivo lì al momento. C’è una verità che passa e che riverbera sulla vita di
ognuno.”
Sull’articolazione
dello spettacolo l’attrice precisa ancora: “consta di due parti. Una parte è lo
spettacolo in sè e una parte sono tutti i bis che invece rendono conto di tutto
un altro periodo di Gaber. Ho scelto “E pensare che c’era il pensiero” perché
presenta estremi contatti con l’oggi. E poi c’è il finale, meraviglioso, che si
decide al momento se è il caso di farlo. Al pubblico piace e di solito non ci
lascia più andar via. Nei bis ripercorriamo il repertorio del primo Gaber, più
vicino a Jannacci piuttosto che a tutti gli altri. Una festa finale che regala
una gioia infinita”
La
biglietteria del Teatro “Rendano” resterà aperta tutti i giorni, dalle ore
10,00 alle 13,00 e dalle 16,00 alle 19,00. Sabato 12 maggio (giorno del
concerto della nona sinfonia di Beethoven) e domenica 13 maggio (giorno della
doppia recita dello spettacolo con Maddalena Crippa) l’apertura del botteghino
sarà garantita fino all’inizio degli spettacoli.
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