Il
consigliere comunale Roberto Bartolomeo, capogruppo dei “Popolari e Liberali
Cosenza”, ha avanzato, durante una seduta della commissione consiliare
urbanistica, la proposta, indirizzata al
Sindaco Mario Occhiuto e all’Amministrazione comunale, di rivisitare alcuni
toponimi cittadini e di intitolare una strada a Vittoria Vocaturo Mancini,
scomparsa il 5 febbraio del 2009, moglie del leader socialista Giacomo Mancini,
già Sindaco di Cosenza fino all’aprile del 2002.
“La
toponomastica cittadina – ha sottolineato Bartolomeo nella sua proposta –
necessita di alcune rivisitazioni. Intanto sarebbe il caso che i toponimi di
via Roma e Corso d’Italia, che evocano la storia della capitale e dell’identità
nazionale, vengano ripristinati.”
E
Bartolomeo a tal proposito ha illustrato la sua proposta: “si potrebbe lasciare
l’intitolazione di via Riccardo Misasi, che ha interamente preso il posto del
vecchio toponimo di via Roma, da via Veneto, all’altezza dell’abitazione
dell’uomo politico democristiano, fino a Piazza Cappello. Subito dopo e fino a
Piazza Loreto potrebbe essere ripristinato il vecchio toponimo di via Roma.”
Analogo
il ragionamento del consigliere
Bartolomeo per Corso d’Italia, il cui toponimo è stato sostituito da
Corso Luigi Fera. “Anche qui – afferma Bartolomeo – si potrebbe mantenere il
nuovo toponimo di Corso Fera, nel tratto compreso tra Piazza Bilotti e Piazza
Loreto e ripristinare l’antica denominazione di Corso d’Italia, nel tratto
compreso tra Piazza Loreto e Piazza
Zumbini.
A
questa proposta di rivedere gli attuali toponimi di Via Misasi e Corso Fera,
Roberto Bartolomeo ha fatto seguire quella di intitolare una strada di Cosenza
a Vittoria Vocaturo Mancini.
“Dando
seguito a questa proposta – ha detto Bartolomeo in commissione urbanistica –
l’Amministrazione comunale guidata da Mario Occhiuto – da un lato potrebbe
riequilibrare le intitolazioni a favore del genere femminile, che, come non ha
mancato anche di sottolineare in una sua proposta, del marzo scorso, la collega
Maria Lucente, risultano in numero fortemente inferiori rispetto a quelle
maschili, e, dall’altro, darebbe il giusto riconoscimento ad una donna forte,
coraggiosa, di grande intelligenza e di rara eleganza, molto amata dai
cosentini e ad una femminista ante-litteram che ebbe un ruolo determinante
nell’ascesa dell’uomo politico accanto al quale restò con grande dedizione fino
all’ultimo momento. Mai come nel caso di Vittoria Vocaturo Mancini vale quella
che sembra una frase fatta e invece non lo è: accanto ad un grande uomo c’è sempre una grande donna”.
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.