(ANSA) - PALMI (REGGIO CALABRIA), 8 MAG - Sara' sentita dal
21 al 26 maggio prossimo, probabilmente nell'aula bunker del
carcere romano di Rebibbia, Giuseppina Pesce, la figlia del boss
dell'omonima cosca di Rosarno Salvatore, che sta collaborando
con gli inquirenti.
Lo ha proposto il presidente del Tribunale di Palmi davanti
al quale si sta celebrando il processo a carico dei presunti
capi e gregari della cosca, aggiungendo che comunque sara'
effettuata la videoconferenza con l'aula del tribunale
calabrese. Il presidente ha anche disposto che nell'udienza di
venerdi' prossimo i difensori facciano le loro osservazioni
sulla proposta.
La donna, dopo avere iniziato a parlare con i magistrati
della Dda di Reggio Calabria, aveva interrotto la sua
collaborazione all'inizio di aprile dello scorso anno, ma poi, a
settembre, e' tornata sui suoi passi ed ha ricominciato a fare
dichiarazioni ai magistrati. Una ritrattazione spiegata da
Giuseppina Pesce in un verbale fatto acquisire dal pm Alessandra
Cerreti agli atti del processo con la paura per la sorte dei
figli. ''Mi resi conto - ha detto la donna - che c'era il serio
rischio per i miei figli e quindi decisi di ritrattare tutte le
mie accuse''.
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