Sta
per calare il sipario sulla stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano” di
Cosenza. Sabato 12 maggio, alle ore 20,30, l’ultimo appuntamento, con
l’esecuzione della nona sinfonia di Beethoven da parte della giovane Orchestra
del teatro di tradizione cosentino chiamata, dopo soli sette mesi dalla sua
costituzione, ad una delle sue prove più impegnative.
L’Orchestra
sarà diretta dal maestro Giovanni Pelliccia, direttore musicale del “Rendano” e dal quale è venuto un contributo determinante alla
formazione della nuova Orchestra lirico-sinfonica del teatro, nata nel novembre
del 2011 e da lui già diretta nel “Nabucco” e nel “Rigoletto”, le due opere
liriche della 52ma stagione lirica.
Background di tutto
rispetto quello del direttore d’orchestra Giovanni Pelliccia.
Figlio del violinista Arrigo
Pelliccia, proviene da una famiglia di consolidata tradizione musicale. Nato e
cresciuto a Roma, trapiantato in Puglia, dove è rimasto dopo avervi tenuto un
concerto, da circa vent’anni vive a Bari. Diplomatosi in pianoforte e direzione
d’orchestra al Conservatorio S.Cecilia di Roma, ha studiato anche composizione
con il Maestro Gino Marinuzzi jr.
Ha lavorato tantissimo con
l’Orchestra sinfonica della provincia di Bari, dirigendo concerti sinfonici nelle principali
città italiane, ma anche all’estero e ha
condotto diverse trasmissioni radiofoniche per Radiotre. Ma l’impegno più
attuale di Giovanni Pelliccia, accanto a quello di docente di direzione
d’Orchestra al Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli è il nuovo corso impresso
al “Rendano” di Cosenza dopo essere stato coinvolto dal direttore artistico
Albino Taggeo nella direzione dell’Orchestra lirico-sinfonica.
Taggeo vive con particolare
entusiasmo le giornate che precedono l’esecuzione a Cosenza della nona di
Beethoven.
“E’ una bella sfida
culturale quella che abbiamo intrapreso a Cosenza con il rinnovamento artistico
avviato al “Rendano” – dice il direttore Taggeo. Una sfida – aggiunge - che
vivrà il suo climax più intenso con
l’universale ed ecumenico “Inno alla Gioia” di Friedrich Schiller, messo in
musica da Ludwig van Beethoven.
L’esecuzione della Nona di
Beethoven – sottolinea ancora Albino Taggeo – ha un suo fascino particolare,
sol che si pensi al fatto che Beethoven, all’atto della sua composizione, ebbe
un’idea geniale per aver voluto unire – trovata senza precedenti –
la musica pura e assoluta
con il canto. Per la prima volta nella storia della musica un compositore colto
come Beethoven inserisce in una struttura che si sviluppa in maniera
essenzialmente musicale le 4 voci soliste,
come se fossero esse stesse degli strumenti, innestando nel tessuto strutturale,
oltre alle voci, addirittura un coro.”
Le quattro voci soliste che
saranno impegnate nell’esecuzione della nona di Beethoven, sabato 12 maggio al
“Rendano”, sono : il tenore cosentino Saverio Pugliese, già apprezzato nel
“Rigoletto”, nel quale ha vestito i panni del cortigiano Borsa, il soprano
pugliese Maria Pia Piscitelli, che il
pubblico cosentino ricorderà tra le voci del Gran Galà lirico-sinfonico
dell’Epifania e che è stata ospitata dai maggiori teatri lirici internazionali
(dal Teatro alla Scala di Milano al “Comunale” di Bologna, dall’Opera di Lyon
al Theatre des Champs-Elysées di Parigi), il mezzosoprano Federica Agnese
Bragaglia, già Fenena nel “Nabucco” che il 2 dicembre 2011 ha inaugurato la
52ma stagione lirica del teatro di tradizione cosentino, e, infine, il basso
bulgaro Nikolay Bikov, protagonista, tra l’altro di una “Tosca”, pubblicata in
DVD, accanto a Fabio Armiliato e Daniela Dessì.
Il Coro della Nona di
Beethoven sarà quello Lirico “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretto da
Bruno Tirotta, apprezzato durante tutta la stagione lirico-sinfonica del
“Rendano” e che per l’occasione sarà nella sua composizione più piena, pari a
circa settanta elementi.
Come
è noto, la Nona sinfonia in Re minore, Op. 125, è l'ultima sinfonia composta da
Ludwig van Beethoven, quando era completamente sordo e può essere considerata
uno dei suoi capolavori. Completata nel 1824, nel quarto ed ultimo movimento include
parte dell'ode An die Freude (Inno alla gioia) di Friedrich Schiller, diventato
l’Inno ufficiale dell’Unione Europea, cantata dai solisti e dal coro.
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