'NDRANGHETA: IMPRENDITORI AGEVOLAVANO COSCA, TRE ARRESTI Reggio Calabria, 15 gen. (Adnkronos) - Nella giornata di oggi, a Reggio Calabria, Cosenza e Vibo Valentia, i carabinieri della Compagnia di Taurianova hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di Agostino Cosoleto, 49enne residente a Gioia Tauro, impiegato ex sorvegliato speciale e pluripregiudicato con precedenti per usura, estorsioni, armi, ritenuto contiguo alla cosca mafiosa Piromalli-Mole' di Gioia Tauro; Antonio Mucci, 57 anni imprenditore ex sorvegliato speciale pluripregiudicato per usura, estorsione e altro; Consolato Sgarlato, imprenditore di 44 anni nativo di Siracusa ma residente a Reggio Calabria. I tre erano gia' stati arrestati nell'operazione 'Kappa' il 26 luglio dello scorso anno per associazione per delinquere finalizzata alla truffa. In particolare avrebbero raggirato numerose imprese sul territorio nazionale, mediante l'emissione di titoli di credito privi di copertura. Le successive indagini hanno permesso di dimostrare che la loro attivita' era funzionale ad agevolare la 'ndrina Mole' di Gioia Tauro. Per questo motivo sono stati interessati al nuovo provvedimento, notificato in carcere agli interessati perche' gia' indagati.
REGGIO CALABRIA: PRESIDENTE PROVINCIA, PRESTO ANDRO' A ROSARNO PER VERIFICARE ESIGENZE Reggio Calabria, 15 gen. (Adnkronos) - ''Saro' presto a Rosarno per verificare di persona le esigenze del territorio e della cittadinanza di quel centro, che ha dimostrato, con l'espressione alta del voto democratico di voler voltare pagina, ed avviare una nuova ed importante fase di rinascita di quella citta'''. E' questa la promessa che il presidente della provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Morabito, ha fatto al sindaco di Rosarno Elisabetta Tripodi, ricevuta nella sede storica di piazza Italia assieme all'assessore dello stesso comune, Michele Fabrizio e al sindaco di San Pietro di Carida' Mario Masso. Nel corso dell'incontro il sindaco Tripodi ha avuto modo di illustrare a Morabito i problemi del Comune di Rosarno, da poco passato sotto una gestione politica dopo mesi di commissariamento. Immigrazione, situazione finanziaria, infrastrutture sono i temi affrontati nella discussione. ''Con molto piacere sono stata ricevuta dal presidente Morabito - ha dichiarato la Tripodi - con il quale abbiamo concordato una futura visita a Rosarno, per rilanciare l'immagine di questo centro e i rapporti di collaborazione con l'Ente Provincia''.
TUNISIA: KHALED INSEGNANTE A REGGIO C.,'RIVOLTA DI POPOLO' 'NO INFLUENZE STRANIERE, QUANDO GENTE VUOLE UNA COSA LA OTTIENE' (di Clemente Angotti) (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 15 GEN - ''Dopo quello che e' successo in Tunisia, con questa rivolta, che e' autenticamente di popolo, chi governera' adesso sara' obbligato a cambiare in meglio. La storia non puo' camminare all'indietro per descrivere un'altra vergogna''. Khaled, in Italia da otto anni, e' un insegnante di arabo con esperienze nella cooperazione internazionale che collabora con un istituto scolastico di Reggio Calabria. E' un intellettuale e parla un buon italiano. Da giorni, con comprensibile apprensione, segue quanto sta accadendo dall'altra parte della sponda del Mediterraneo, con il precipitare della crisi che ha portato alla fuga del presidente Ben Ali ed ai tumulti con vittime. Dalla sua citta', Zarzis, nel sud del Paese, Khaled manca da quattro anni anche per problemi burocratici dovuti alla legislazione italiana in materia di immigrazione e legati al rinnovo del permesso di soggiorno. ''Mi piacerebbe - dice - andarci anche subito. Fino ad ora non mi e' stato possibile. Cosa e' accaduto in questi giorni in Tunisia? La realta' e' abbastanza complessa, da raccontare anche quando le cose sembrerebbero semplici. La situazione e' sfuggita al controllo in ogni caso. Quando un popolo vuole qualcosa, anche il destino deve obbedire''. La storia, a quanto pare, si ripete con un altro colpo di mano 23 anni dopo la destituzione di Bourghiba. ''La Tunisia e' un paese abbastanza povero - dice ancora Khaled - che non possiede particolari ricchezze e non ha alcuna possibilita' di vivere di rendita. Cio' che e' accaduto, in ogni caso, non ha niente a che vedere con la politica intesa come scontro tra partiti e men che meno puo' essere addebitata all'ingerenza di altri Paesi. In realta' non c'e' alcuna mano straniera dietro la sollevazione, glielo posso assicurare. E questo spiega lo shock internazionale che i fatti degli ultimi giorni hanno provocato. Nessuno, infatti, si aspettava una reazione cosi' forte e cosi' inedita. Anche perche' la Tunisia e' quella di sempre. L'indole dei suoi abitanti non e' aggressiva ma, anzi, piuttosto tranquilla. Cosa prevedere per il futuro? L'auspicio e' che da questa esperienza si traggano insegnamenti utili e che chi avra' responsabilita' di governo ne faccia tesoro. Di certo non si puo' applicare all'oggi, con tutta la sua complessita', la politica degli anni '70. Bisogna adeguarsi ai cambiamenti''.
SINDACO ROSARNO, NON SIAMO PAESE RAZZISTA LUNEDI' SU 'GENTE' INTERVISTA A NEO SINDACO ELISABETTA TRIPODI Roma, 15 gen. - (Adnkronos) - ''Apriremo un centro di formazione permanente per gli immigrati. Faremo corsi di alfabetizzazione, informatica e agraria. Continueremo i seminari di integrazione, i cineforum e le serate in cucina. Perche' Rosarno non e' un paese razzista, ma bisogna lavorare sodo''. Elisabetta Tripodi, neo-sindaco di Rosarno, racconta a 'Gente', il settimanale Hachette-Rusconi diretto da Monica Mosca, in edicola da lunedi' prossimo, la sua esperienza come prima eletta dopo due anni di commissariamento del comune per mafia. A un anno dagli scontri tra braccianti africani che raccolgono le arance e abitanti del paese, che cosa e' cambiato? ''Purtroppo gli scontri non ci hanno insegnato nulla'', risponde Elisabetta Tripodi. ''Si rimanda il problema della convivenza tra lavoratori stagionali e cittadini di anno in anno - prosegue nell'intervista il neo sindaco di Rosarno - E cosi' viviamo in perenne stato di emergenza. Per superare le settimane peggiori, ho preparato un campo di accoglienza con i container per gli immigrati. Ma occorre pensare a qualcosa di piu' strutturato. Non e' questione di razzismo ne' di 'ndrangheta pero'''. Spiega a 'Gente' Peppe Pugliese, dell'Osservatorio Migranti Africalabria: ''Il razzismo c'e', eccome, ma e' del tipo piu' inconsapevole. I migranti sono ogni anno 850. Senza il loro sudore, il 'made in Italy' non esisterebbe. Basterebbe ricordarselo''.
RACKET: IMPRENDITORE DOPO 101/MO ATTENTATO, NON PAGHERO' MAI (V. ''RACKET: CALABRIA; NUOVO ATTENTATO...'' DELLE 13.13) (ANSA) - VIBO VALENTIA, 15 GEN - ''Non ho mai pagato, ne' paghero' mai il pizzo. Per questo subisco tante intimidazioni''. Lo dice all'ANSA Vincenzo Restuccia, l'imprenditore edile di Vibo Valentia che la scorsa notte ha subito il 101/mo attentato in oltre 50 anni di attivita'. ''Ho cominciato a fare l'imprenditore - aggiunge Restuccia - a 17 anni e non ho mai piegato la testa di fronte all'arroganza del crimine. Nessuno, pero', e' mai riuscito ad intaccare la mia attivita', basata sulla qualita' e la serieta', che ha registrato un notevole sviluppo. Attualmente ho 200 dipendenti, ma in passato ne ho avuti anche di piu'''. Restuccia ha fatto anche politica e dal 1985 al 1995 e' stato sindaco di Rombiolo, un piccolo centro del vibonese. ''Dopo l' esperienza come sindaco - dice - mi avevano proposto di fare il consigliere regionale ma ho rifiutato l'offerta perche' ho preferito pensare alla mia azienda''.
BAMBINO 8 ANNI MUORE A SCUOLA, FORSE MALFORMAZIONE CONGENITA DECESSO IN CALABRIA, PICCOLO SI E' ACCASCIATO IMPROVVISAMENTE (ANSA) - SAN MARCO ARGENTANO (COSENZA), 15 GEN - Un bambino di 8 anni, S.C., e' morto stamani nell'aula della scuola elementare che frequentava dopo avere accusato un malore. Il fatto e' accaduto a San Marco Argentano, nel cosentino. Il piccolo era seduto al suo banco quando, improvvisamente, si e' accasciato a terra. La maestra ha subito chiamato il 118 che ha inviato anche l'eliambulanza, ma i medici intervenuti non hanno potuto fare altro che constatare il decesso del bambino. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di San Marco Argentano ed il medico legale che ha sottoposto il corpo ad un esame esterno non rilevando ferite o altro. L'ipotesi ritenuta piu' probabile e' che il bambino fosse affetto da una malformazione congenita. Il corpo, secondo quanto si e' appreso, sara' restituito alla famiglia non essendo stati ravvisati elementi per l'avvio di un'inchiesta giudiziaria.
PESCA: MARTILOTTI (LEGACOOP), A RISCHIO 'CAVIALE CALABRESE' (ASCA) - Catanzaro, 15 gen - Il Consumatore riscia di non consumare piu' il 'Caviale calabrese''. Lo sostiene Salvatore Martilotti, responsabile di Lega pesca Calabria, per il quale '' e' determinante il ruolo della Regione e dei Comuni per tutelare le produzioni di qualita' dei piccoli pescatori costieri'' ''La scadenza delle deroghe del regolamento comunitario relative alle cosiddette ''pesche speciali'' (rossetto, bianchetto e cicerello), ha destato grande preoccupazione tra quegli addetti del settore che integrano il proprio reddito con questo tipo di pesca. Il mancato esercizio di questa attivita' - afferma Martilotti - comportera' una secca perdita economica delle imprese oltre ad un significativo aumento della disoccupazione in un settore gia' in crisi e in zone geografiche come il Mezzogiorno. Il Regolamento avrebbe consentito, seppur razionalizzandone l'attivita', di attutire questo divieto attraverso la elaborazione di specifici Piani di gestione. Tra i Piani di gestione presentati dall'Amministrazione centrale all'Unione Europea, solo quello relativo alla pesca del rossetto per Toscana e Liguria ha avuto il disco verde dal Comitato tecnico-scientifico, ma ancora non dalla direzione competente, mentre tutti gli altri sono stati bocciati''. ''Non solo per la Calabria questa decisione rappresenta un grave danno poiche' - ricorda Salvatore Martilotti - anche il Ministero dell'Agricoltura e Pesca ha rimarcato che il ricavo derivante dalla pesca del bianchetto e' stimato intorno ai 17 milioni di euro. In Calabria l'attivita' del bianchetto ha rappresentato storicamente oltre che una specificita' per la gastronomia, tanto da essere definito ''il caviale calabrese'', anche un'importante integrazione del reddito. Si aggiunga agli effetti nefasti di queste scelte che tra il 2003 ed il 2008 si e' avuta una diminuzione delle imbarcazioni (- 110), degli occupati (- 770 unita'), delle catture (- 2540 t), del valore della produzione (-14 milioni di euro). In piena sintonia con la Interrogazione parlamentare presentata dall' onorevole Nicodemo Oliverio, Salvatore Martilotti chiede alla Regione Calabria la dichiarazione dello stato di crisi cosi' da facilitare l'utilizzo della cassa integrazione; ai Comuni costieri, attraverso delibere consiliari, sostegno alla categoria; al ministro Galan di attivare una convenzione con le categorie di rappresentanza, cosi' come prevista dal d.lgs 226/01, relativo alla modernizzazione del settore, per il coinvolgimento dei pescatori che esercitano l'attivita' del bianchetto in iniziative alternative''.
REGIONE: MAGARO', POLITICA DEVE ESSERE D'ESEMPIO (ASCA) - Reggio Calabria, 15 gen - ''Concordo pienamente con il Presidente del Senato, Schifani, quando afferma che la politica deve essere un esempio per tutti i cittadini. La politica deve predicare bene e razzolare meglio''. Lo ha detto Salvatore Magaro',Presidente della Commissione contro la mafia del Consiglio regionale della Calabria. ''La Calabria ha bisogno che la propria classe dirigente, ad ogni livello - dice Magaro' - adotti nelle proprie funzioni, comportamenti corretti e trasparenti, di rispetto delle regole, di contrasto alla cultura mafiosa e di promozione della legalita'''. ''Il governo regionale, con i recenti provvedimenti adottati per volonta' del Presidente Scopelliti e quelli che adottera' nella seduta del Consiglio esclusivamente dedicato ai temi della lotta alla ''ndrangheta, che il Presidente Talarico ha gia' calendarizzato per il 22 febbraio - conclude Magro' - lancia un segnale forte alla societa' civile, manifestando la volonta' di schierarsi, senza indugio, al fianco dei calabresi onesti e laboriosi e di combattere la criminalita' organizzata ed il malaffare con ogni strumento disponibile''.
RACKET: IMPRESA VIBONESE ANCORA NEL MIRINO, "COSI' CHIUDEREMO" (AGI) - Vibo Valentia, 15 gen. - Ennesimo attentato incendiario ai danni dell'impresa edile di Vincenzo Restuccia, ex presidente della Confindustria vibonese, gia' nel mirino un centinaio di volte nella sua quarantennale attivita' estesa anche fuori provincia. Il fatto e' avvenuto poco dopo la mezzanotte a Vibo Valentia lungo viale della Pace, dove l'impresa e' impegnata nel rifacimento di un pezzo di strada provinciale che si collega con l'autostrada A/3, Salerno-Reggio Calabria. Al momento dell'incendio gli automezzi erano parcheggiati all'interno del piazzale di un elettrauto a cui aveva chiesto il permesso e che a sua volta ha subito dei danni. Ad accorgersi dell'incendio e' stata la moglie dell'elettrauto, che ha chiamato i vigili del fuoco che, intervenuti tempestivamente, hanno cosi' limitato il danno ad un escatore e ad un'auto. Sul posto e' intervenuta anche una volante della questura che si trova poco distante. E' il primo attentato dall'inizio del nuovo anno. Il vecchio anno l'imprenditore l'aveva achiuso con l'incendio di un altro escavatore, impegnato a Parghelia per i danni alluvionali ed un altro a Joppolo, senza contare gli spari contro la sua abitazione mentre era in casa con la famiglia. "Non so piu' cosa fare e cosa dire - afferma Restuccia - tra l'altro editore della emittente televisiva Retekalabria - so soltanto che mi stanno venendo meno le forze. Se non fosse per la responsabilita' di dover dare da vivere a circa 200 dipendenti, a quest'ora avrei mollato. Ma non e' detto che non lo faccia. Ditemi voi se questa e' vita. Ho gia' subito un infarto, mentre uno dei miei figli e' rimasto colpito psichicamente ed ancora non si e' rimesso. Gia' le imprese - aggiunge - stanno chiudendo per la crisi economica. Se a questa si aggiunge la tangente che la criminalita' pretende, da qui a poco la Calabria diventara' una terra' desertificata con la 'ndrangheta che la fa da padrona".
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