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giovedì 1 novembre 2012

Un nuovo regionalismo, l'editorale del presidente Talarico su Calabria on web


Una riflessione “approfondita e sincera”, sia  sulle sfide che attendono il Paese sia  sulle nuove esigenze che le Regioni, ed  in particolare quelle del Mezzogiorno, debbono affrontare, dopo più di quattro decenni dalla loro istituzione.  E’ uno dei passaggi dell’editoriale scritto dal presidente del Consiglio regionale della Calabria  Francesco Talarico e pubblicato dal magazine  “Calabria on web” (www.calabriaonweb.it). Dopo aver rammentato che “sull'esigenza di un ampio sforzo di chiarificazione e  sull'attività e sul ruolo delle Regioni”, è autorevolmente intervenuto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che le conferenze dei presidenti dei Consigli e delle Giunte regionali stanno lavorando su proposte di riorganizzazione con cui confrontarsi col Governo, il presidente Talarico, sostiene che le Regioni,  previste dalla Carta costituzionale nel 1948 ma istituite nel 1970, “oggi sono messe a dura prova”. Scrive: “Le Regioni debbono potersi confrontare con nuove esigenze e realtà organizzative, politiche e culturali, partendo dall’analisi di problemi e da proposte di soluzione  che non possono non far riferimento alle diversità organizzative e  di ambiente esterno, inteso, questo, come fattore sociale locale. Si parte dell’idea, responsabile e positiva, che bisogna affrontare il problema e produrre ogni sforzo e ogni riflessione utile sul futuro delle Regioni, salvaguardando lo spirito della riforma del titolo V del 2001 che ha inciso sull'assetto regionale, aumentando la capacità normativa degli enti locali”. Per il presidente Talarico, in sostanza, “c’è la necessità di un nuovo progetto, ma c’è, evidentemente, e non solo a livello regionale, un problema che riguarda una cultura della gestione, che deve saper rafforzare il sistema delle autonomie locali, ampliando lo scenario della democrazia reale soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno. Ci vogliono i progetti, ma devono essere individuati, con trasparenza, e puntando sui meriti e sulle capacità”, in riferimento agli individui “che  dovranno essere gli attuatori dei progetti e dei programmi”. “Questa svolta non può che venire dal coinvolgimento dei migliori soggetti che agiscono sul territorio, dai giovani, alle donne, alle imprese, ai sindacati, alle Università e individuando, per le elezioni, i candidati che hanno meriti e competenze particolari. Solo un cambiamento di questo tipo, vero e forte, consentirà di cancellare l’immagine di logoramento di molte strutture politiche e amministrative, tenendo comunque conto che l’onda emotiva antipolitica porta a ingiuste e pericolose generalizzazioni e a ben poche soluzioni dei problemi”. In ogni caso, argomenta il presidente Talarico: “Ogni riflessione e riesame critico, sul regionalismo, 40 anni dopo, deve partire dal presupposto che le Regioni hanno un ruolo insostituibile, che è destinato a costituire un fondamento essenziale per la crescita economica nei prossimi anni e ad affrontare la crescente indifferenza ai problemi antichi dello sviluppo del Mezzogiorno”. Una parte dell’editoriale è incentrata sulle problematiche che interessano direttamente l’Italia del Sud. Esattamente quel Sud “che ha dato, in questi decenni, se non altro - partendo da posizioni penalizzanti - un contributo decisivo all’unità nazionale e respingendo tendenze disgregatrici e secessioniste che avrebbero portato tutto il paese fuori dall’Europa”. Sulla specifica  questione,  il Presidente del Consiglio regionale della Calabria non ha dubbi: “Da questo punto di vista, esistono delle priorità, sulle quali tutto il paese, nella sua articolazione istituzionale più ampia, deve puntare per rafforzare il sistema delle autonomie locali e garantire uno sviluppo paritario. I nuovi  programmi per il Mezzogiorno, non possono non essere collegati alle  questioni del nuovo assetto e dello sviluppo regionale e calati nella realtà difficile ed  a volte contraddittoria del nostro Sud”.

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