Una riflessione “approfondita e sincera”, sia sulle sfide che attendono il Paese sia sulle nuove esigenze che le Regioni, ed in particolare quelle del Mezzogiorno, debbono
affrontare, dopo più di quattro decenni dalla loro istituzione. E’ uno dei passaggi dell’editoriale scritto
dal presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Talarico e pubblicato dal magazine “Calabria on web” (www.calabriaonweb.it). Dopo aver rammentato che “sull'esigenza di un ampio
sforzo di chiarificazione e
sull'attività e sul ruolo delle Regioni”, è autorevolmente intervenuto
il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e che le conferenze dei
presidenti dei Consigli e delle Giunte regionali stanno lavorando su proposte
di riorganizzazione con cui confrontarsi col Governo, il presidente Talarico,
sostiene che le Regioni, previste dalla
Carta costituzionale nel 1948 ma istituite nel 1970, “oggi sono messe a dura prova”. Scrive: “Le Regioni debbono
potersi confrontare con nuove esigenze e realtà organizzative, politiche e
culturali, partendo dall’analisi di problemi e da proposte di soluzione che non possono non far riferimento alle
diversità organizzative e di ambiente
esterno, inteso, questo, come fattore sociale locale. Si parte dell’idea,
responsabile e positiva, che bisogna affrontare il problema e produrre ogni
sforzo e ogni riflessione utile sul futuro delle Regioni, salvaguardando lo
spirito della riforma del titolo V del 2001 che ha inciso sull'assetto
regionale, aumentando la capacità normativa degli enti locali”. Per il
presidente Talarico, in sostanza, “c’è la necessità
di un nuovo progetto, ma c’è, evidentemente, e non solo a livello regionale, un
problema che riguarda una cultura della gestione, che deve saper rafforzare il
sistema delle autonomie locali, ampliando lo scenario della democrazia reale
soprattutto nelle Regioni del Mezzogiorno. Ci vogliono i progetti, ma devono
essere individuati, con trasparenza, e puntando sui meriti e sulle capacità”,
in riferimento agli individui “che
dovranno essere gli attuatori dei progetti e dei programmi”. “Questa svolta
non può che venire dal coinvolgimento dei migliori soggetti che agiscono sul
territorio, dai giovani, alle donne, alle imprese, ai sindacati, alle
Università e individuando, per le elezioni, i candidati che hanno meriti e
competenze particolari. Solo un cambiamento di questo tipo, vero e forte,
consentirà di cancellare l’immagine di logoramento di molte strutture politiche
e amministrative, tenendo comunque conto che l’onda emotiva antipolitica porta
a ingiuste e pericolose generalizzazioni e a ben poche soluzioni dei problemi”.
In ogni caso, argomenta il presidente Talarico: “Ogni riflessione e riesame
critico, sul regionalismo, 40 anni dopo, deve partire dal presupposto che le
Regioni hanno un ruolo insostituibile, che è destinato a costituire un
fondamento essenziale per la crescita economica nei prossimi anni e ad
affrontare la crescente indifferenza ai problemi antichi dello sviluppo del
Mezzogiorno”. Una parte dell’editoriale è incentrata sulle problematiche che
interessano direttamente l’Italia del Sud. Esattamente quel Sud “che ha dato,
in questi decenni, se non altro - partendo da posizioni penalizzanti - un
contributo decisivo all’unità nazionale e respingendo tendenze disgregatrici e
secessioniste che avrebbero portato tutto il paese fuori dall’Europa”. Sulla
specifica questione, il Presidente del Consiglio regionale della
Calabria non ha dubbi: “Da questo punto di vista, esistono delle priorità,
sulle quali tutto il paese, nella sua articolazione istituzionale più ampia,
deve puntare per rafforzare il sistema delle autonomie locali e garantire uno
sviluppo paritario. I nuovi programmi
per il Mezzogiorno, non possono non essere collegati alle questioni del nuovo assetto e dello sviluppo
regionale e calati nella realtà difficile ed
a volte contraddittoria del nostro Sud”.
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