E’ stata una seduta interamente dedicata ai protocolli
di legalità per la realizzazione dei nuovi ospedali in Calabria quella odierna
della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, presieduta dal consigliere
Salvatore Magarò. Dopo un’introduzione del presidente, si è svolta, infatti
l’audizione dell’ingegnere Pasquale Gidaro, che è dirigente del Dipartimento
Infrastrutture della Regione e coordinatore del Team Progettisti Nuovi
Ospedali.
Nel corso dell’audizione, Gidaro, ha illustrato una
densa relazione sui protocolli di legalità che sono gli strumenti attraverso i
quali gli Enti e comunque i soggetti pubblici stipulano con soggetti privati un
accordo col quale assumono, ciascuno nel proprio ambito di competenza,
l’impegno ad attivare un’azione di contrasto alla criminalità organizzata. I
Protocolli, che si realizzano ponendo in essere una serie programmata di
interventi, in parallelo e in sintonia con quelli di pertinenza esclusiva delle forze dell’ordine e della Magistratura,
sono stati adottati per la realizzazione dei nuovi ospedali calabresi,
interventi che presentano profili di particolare vulnerabilità ai
condizionamenti della ‘Ndrangheta.
Nel corso dei lavori sono intervenuti i consiglieri
Mario Maiolo e Bruno Censore (entrambi del gruppo Pd) e Alfonso Dattolo (Udc).
Per il presidente Salvatore Magarò, la seduta –
l’ultima prima della scadenza e del rinnovo della Commissione – “si è rivelata
particolarmente proficua perché ha consentito un confronto in presa diretta su
una delle questioni più rilevanti sul tappeto, sotto il profilo degli strumenti
disponibili per garantire l’impermeabilità delle opere pubbliche agli
inquinamenti delle cosche mafiose”.
“In questo senso – ha aggiunto Magarò – non c’è dubbio
che la realizzazione dei nuovi ospedali costituisce un decisivo banco di prova
che impone ‘percorsi’ tracciati di legalità in grado di vincolare i
comportamenti e le azioni e di prevenire ogni possibile infiltrazione criminale
monitorando tutte le fasi di realizzazione di queste importanti opere
pubbliche”.
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