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venerdì 11 marzo 2011

Operazione "Imelda": ecco i dettagli


Dopo oltre 3 anni di indagini, questa notte il Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro , in collaborazione con il Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalità Organizzata (Scico ) di Roma e con l’ausilio di reparti del Comando provinciale di Reggio Calabria, ha portato a termine l’operazione denominata “Imelda”, condotta nei confronti di una pericolosa ed agguerrita organizzazione di stampo ‘ndranghetistico dedita al traffico internazionale di so stanze stupefacenti. Trentuno le ordinanze di custodia cautelare in carcere disposte dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della lo cale Direzione distrettuale antimafia, la cui esecuzione ha visto impegnati oltre 150 finanzieri nei territori di San Luca, Africo , Bovalino e Rosarno, roccaforti storiche di importanti famiglie di ‘ndrangheta, e nell’Hinterland milanese, do ve alcuni membri dell’organizzazione avevano stabilito la lo ro residenza abituale.
Fra i provvedimenti di cattura emessi dalla Procura reggina, figurano 5 mandati di arresto europeo che la Polizia di Duisburg sta eseguendo nei confronti di altrettanti trafficanti calabresi, originari di San Luca ed emigrati nella nota città tedesca, dove gestivano attività commerciali di scarso rilievo economico ma con finalità di copertura della più lucrosa attività di narcotraffico. L’importanza dell’operazione, che si è avvalsa del fondamentale ruolo di co ordinamento della Procura nazionale antimafia e della Direzione centrale dei servizi antidroga, è testimoniata non soltanto dai rilevanti carichi di cocaina ricondotti al sodalizio (ben 23 kg sottoposti a sequestro e circa 160 kg consumati in frode) o dall’altrettanto rilevante numero di pericolo si affiliati alla ‘ndrangheta assicurati alla giustizia, molti dei quali latitanti da diversi anni, ma soprattutto dall’essere riuscita a colpire in tutti i suo i gangli “operativi” ed “organizzativi” una pericolosa holding criminale di livello internazionale. Un’alleanza strategica tra le cosche della Locride (Nirta-Strangio -Pizzata) e quelle della Piana di Gio ia Tauro (Asco ne-Bellocco ) le quali, rinsaldando latenti amicizie tra vecchi capi ‘ndrina, si so no tra lo ro coalizzate per assicurarsi, da un lato , l’apertura di nuovi canali per l’importazione, lo stoccaggio e lo smercio della cocaina proveniente dal Sud America, dall’altro , la creazione, soprattutto in territorio estero , di basi operative e logistiche per la copertura di soggetti latitanti appartenenti alle medesime cosche.
In questo quadro , gli uomini del Goa di Catanzaro , coordinati dai magistrati della DDA di Reggio Calabria, hanno sviluppato la lo ro indagine seguendo contestualmente un duplice binario investigativo : il primo, finalizzato alla neutralizzazione del traffico internazionale di droga gestito dall’organizzazione; il secondo , rivolto all’individuazione e alla cattura di importanti esponenti del sodalizio che, sebbene in stato di latitanza, continuavano a porre in essere i lo ro affari illeciti
in Italia e all’estero .
Le investigazioni hanno evidenziato , fin da subito , la leadership criminale di Antonio Ascone (57enne nato a Rosarno , alias “nascarella” ritenuto capo dell’omonima cosca per come già emerso nell’ambito delle operazioni “Nasca” e “Timpano ” condotte dal Go a di Catanzaro ), Bruno Pisano di 28 anni, Umberto Bellocco di 28 anni e Michele Ascone di 23 anni (figlio di Antonio ), i quali al vertice della componente tirrenica dell’organizzazione, erano i promotori di un traffico internazionale di so stanze stupefacenti che vedeva interessati diversi paesi europei (Belgio , Germania e Olanda) e co n basi logistiche anche nel nord Italia.
Il gruppo, infatti, poteva contare sull’appoggio di alcuni soggetti residenti nell’Hinterland milanese, primi fra tutti Sergio Carretta di 51 anni e Rocco Asco ne di 58 anni (cugino di Antonio, recentemente arrestato nell’ambito dell’o perazio ne Il Crimine) i quali avevano compiti di ricezione, stoccaggio e smercio dello stupefacente.
Nel contempo , Antonio Asco ne aveva instaurato una ferrea alleanza co n alcuni importanti esponenti della cosca Strangio -Nirta-Pizzata di San Luca per la gestione “in comunione” del traffico internazionale di droga. Si tratta, in particolare, di Francesco Strangio di 45 anni.
Referente particolare e privilegiato dei narcos colombiani, la sua figura compare nelle più importanti operazioni antidroga svolte sul territorio nazionale nell’ultimo decennio. Strangio fungeva da collettore tra i cartelli colombiani e le organizzazioni calabresi che si adoperavano per smerciare le partite di stupefacente sul territorio nazionale. Giancarlo Polifroni di 35 anni, ricercato in ambito internazionale per l’omicidio di Antonio Speranza. Riparato in Olanda subito dopo l’omicidio, ha allacciato importanti legami con altri latitanti successivamente riparati in quel paese come lo stesso Strangio . Insieme a questo, Polifroni intratteneva rapporti sempre più stretti con i narcos colombiani concludendo “affari” sempre più importanti. Altro nome noto è quello del trafficante internazionale Bruno Pizzata, di 55 anni, colpito più volte da ordinanze di custodia cautelare in carcere e recentemente arrestato in Germania dal Gico di Reggio Calabria in collaborazione con la Polizia di Duisburg.
Emblematica la conversazione ambientale intercettata sull’auto vettura del Pizzata,
nella quale egli instradava all’attività di corriere, quasi co n una sorta di rito di iniziazione, un giovane di origini sarde, successivamente identificato in Beniamino Marras di 39 anni:
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23.3.2006
Pizzata parla con un uomo e dice: “C’è una cosa che deve essere legata… un tubicino che è
sotto.. il gancio si è smollato ed è sotto ora capisci… lo sai quelle graffette che vendono di
plastica, si lega lì ed è tutto posto, siamo andati e adesso torniamo da laggiù… ti abbiamo fatto
venire oggi perché avevano roba tagliata e domani alle undici e mezza mi telefona e mi dice se è
pronta… andiamo con tutte e due le macchine… comprendi? Così ti faccio trasportare un po’ di
materiale come cuscini… possiamo andare noi, andiamo da Stella.. così viene lui”.
L’interlocutore: “L’avete provata voi, la coca.. l’avete provata, tu l’hai provata”.
Pizzata: “Quando parlano gli amici miei non mi possono raccontare bugie, se mi dicono che è
tagliata è tagliata se deve essere buona deve essere buona…”.
Uomo: “Se tu mi fai vedere adesso come ci fermiamo dove è… il mio amico meccanico… me la fa
lui”.
Pizzata: “Una graffetta è… non c’è bisogno del meccanico e stasera avremmo finito la situazione…
fra due giorni ta ta ta… non ti dare pensiero che quando arriva il materiale vengono soli”.
Uomo: “Alcuni non mi hanno più aspettato…”.
Pizzata: “Io per te miro ad un altro lavoro… nel frattempo lo facciamo se non iniziamo”.
Uomo: “E’ rischioso”.
Pizzata: “… Non voglio che lavori qua tu quello che mi interessa a me è che tu faccia i viaggi…
che lavori con i viaggi, devono vederti come un ragazzo pulito”.
Pizzata: “Il primo viaggio che fai devi farlo solo per andare lì e farlo provare, un pacco… un
pacco”.
Uomo: “Ne vale la pena?”.
Pizzata: “Se non ne vale la pena tu che pensi che… il secondo turno poi ci prepariamo..
comunque ti posso dire che tra una settimana, dieci giorni dovremmo iniziare”.
Uomo: “A me più lavoro mi dai e meglio è… che mi servono soldi”.
Pizzata: “A me interessa che tu ti fai il lavoro con la massima cautela… il lavoro al 100%.. tu lì non
hai problemi… quando arrivi nella zona devi avere tutto sotto controllo perché ti aspettano i miei a
ritirare, loro ti portano in un appartamento o hotel, che sono amici nostri, mangi, ti rilassi e il giorno
dopo riparti… l’Italia tu non hai problemi per fare la strada… la prima volta si fa trovare la
staffetta..”.
Uomo: “Ma un ragazzo o una ragazza fai venire?”.
Pizzata: “Non è che viene con te.. la prima volta ti va avanti ti fa strada…, che andate a rischiare in
due.. uno deve rischiare.. se ci sono problemi – fermati a prendere un caffè, in dieci giorni spero
che possiamo dare inizio al lavoro e tre o quattro volte al mese… come tu prendi il malloppo vedi
che ti senti meglio”.
Uomo: “Se vale la pena che rischio lo faccio certamente, te l’ho detto anche l’altra volta”.
Pizzata: “Devi pensare che il minimo che ti becchi… ogni viaggio, nel giro di un mese 12.000
euro… se lavoriamo con il minimo… 12.000 euro devi lavorare un anno in pizzeria, se lavori con il
dovuto criterio fai 30/35/40.000 euro, dipende come va a noi vai tu, più noi lavoriamo più noi
guadagni, noi siamo organizzati bene, a me interessa la tua guida, se hai resistenza nella guida
perché il viaggio è lungo, tu solo guidare devi, guarda io pure con questa macchina dove dovevo
andare in 20 ore sono lì, proprio ad andare tranquillo, io questa macchina l’ho fatta lavorare,
questa proprio questa e chi ci andava, andava tranquillo e tornava tranquillo”.
Uomo: “Conosci bene Oberhausen?”.
Pizzata “A furi di venivi a trovare, una volta te una volta Sebastiano, mi avete fatto uscire pazzo qui
ad Oberhausen”.
Uomo: “Se la macchina è buona… tu sai quello che devi fare e io mi preparo la strada”.
Pizzata: “Io l’altro giorno ti cercavo e sai perché non ti ho fatto venire a fare un lavoretto… ti saresti
guadagnato 2000 euro solo per ritirare soldi”.
Uomo:” Ah i 100.000 euro?”.
Pizzata: ” Se no ti avrei fatto fare 2000 euro così… che neanche in un mese li guadagni”.
Uomo: “Secondo te perché voglio fare questo lavoro… il rischio si sa quello che è, anche mio
nipote lo fa… ma chi è che c’è dentro Sebastiano?”.
Pizzata: “E’ già arrivato?”.
Scendono dalla macchina.
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In Germania, Pizzata intratteneva frequenti co ntatti co n altri espo nenti del gruppo tra cui,
principalmente, Anto nio Vo ttari di 26 anni e Sebastiano Rechichi di 51 anni e, nel co ntempo ,
faceva la spo la co n la vicina Olanda allo sco po di co ncertare co n gli stessi l’invio di co spicue
partite di stupefacente in Italia reperite direttamente presso fo rnito ri sudamericani o
co mmissio nate al no to trafficante rumeno State Stelean di 6 0 anni.
Determinante in tale co ntesto è stata la co llabo razio ne giudiziaria internazio nale instaurata dalla
DDA di Reggio Calabria co n la Pro cura di Duisburg che ha po rtato gli investigato ri del Go a di
Catanzaro a lavo rare fianco a fianco co n la Po lizia tedesca. Una co llabo razio ne avviata già
all’indo mani della famo sa strage di ferrago sto del 20 0 8 e che, unitamente a quella fo rnita dalla
Po lizia o landese e belga, si è rivelata prezio sa per tutta la durata delle indagini avendo
assicurato , in tempo reale, un co ntinuo flusso di info rmazio ni sui so ggetti mo nito rati e sui lo ro
mo vimenti, l’asco lto recipro co delle co nversazio ni che avvenivano in quei Paesi no nché
l’individuazio ne e la cattura di perico lo si latitanti.
In partico lare, po iché Bruno Pizzata utilizzava utenze mo bili no n intercettabili in Italia, so lo la
co ngiunta e recipro ca attività captativa italo -tedesca ha permesso di mo nito rare le
co nversazio ni che il Pizzata intratteneva co n gli altri membri dell’o rganizzazio ne e di seguire
co sì le numero se transazio ni illecite di cui egli era pro tago nista indiscusso .
Si è po tuto infatti accertare che Bruno Pizzata aveva:
gestito , co n l’ausilio di Sebastiano Rechichi e Anto nio Vo ttari, la fo rnitura di più carichi di
stupefacente in quantità imprecisata e co n destinatario un perso naggio siciliano no n
meglio identificato ;
o rganizzato , sempre co n Sebastiano Rechichi, Anto nio Vo ttari e Francesco Stilo cl. 6 1,
una transazio ne di stupefacente nell’o rdine di 50 /10 0 kg co n destinazio ne Italia;
partecipato al pro getto di impo rtare circa 1.0 0 0 kg di co caina pro veniente dal Sud America
co n destinazio ne un po rto del No rd Euro pa, pro getto nel quale erano co invo lti anche
State Stelean e alcuni trafficanti venezuelani e co lo mbiani.
Ma so prattutto si è attestato co n asso luta certezza il suo co invo lgimento e quello di Sebastiano
Rechichi, Anto nio Vo ttari e di State Stelean circa il sequestro di 22 kg di co caina avvenuto il 14
marzo 20 0 6 presso l’aero po rto milanese di Malpensa ad o pera del lo cale Gruppo della
Guardia di Finanza. Lo stupefacente, reperito in Venezuela dal duo Pizzata-Stelean, era
traspo rtato da un co rriere arrestato in quell’o ccasio ne.
La co llabo razio ne di Po lizia sul fro nte internazio nale si è rivelata altrettanto decisiva nella
parallela attività di individuazio ne e arresto di perico lo si latitanti, altro pilastro investigativo
dell’o perazio ne.
Grazie al sinergico appo rto delle po lizie di Germani, Olanda e Belgio , si è po tuto infatti po rre
fine alla latitanza di ben cinque espo nenti di spicco dell’o rganizzazio ne che, durante le indagini,
è stata co sì privata di fo ndamentali punti di riferimento nella pianificazio ne e gestio ne del traffico
di dro ga.
Ed è pro prio questa circo stanza che rende l’o perazio ne “Imelda” un mo dello di riferimento
asso luto nel pano rama della co o perazio ne giudiziaria, o ve si co nsideri che ben quattro fo rze di
po lizia appartenenti a Stati diversi, sapientemente guidate dalle rispettive magistrature e co n
l’azio ne di co o rdinamento assicurata ai vari livelli dalla Direzio ne nazio nale antimafia, dalla
Direzio ne centrale per i servizi antidro ga e dal Servizio centrale della Guardia di Finanza, so no
riuscite a o perare co ngiuntamente in tempo reale per il raggiungimento di un unico co mune
o biettivo .
Il 27 aprile 20 0 6 , do po lunghi ed estenuanti pedinamenti co ndo tti in co llabo razio ne co n la
po lizia o landese, veniva arrestato nella sua dimo ra di Amsterdam Anto nio Asco ne, latitante da
o ltre 2 anni, allo rquando era stato co invo lto nell’o perazio ne “Nasca” co ndo tta dal Go a di
Catanzaro .
Nel co rso della mesedima o perazio ne, cadeva nella rete un altro perico lo so latitante,
Gio acchino Bo narrigo cl. 8 4, nipo te e fiancheggiato re di Anto nio Asco ne, mentre riusciva a
sfuggire alla cattura Anto nio Calo gero Co stadura, cl. 74 (latitante dal 20 0 2, anno che ha visto la
sua evasio ne dagli arresti do miciliari, arrestato per traffico di so stanze stupefacenti e co lpito
successivamente da mandato di cattura euro peo . Espo nente della famiglia Nirta di San Luca,
curava gli “affari” del clan per ciò che co ncerneva il flusso di stupefacenti dal No rd Euro pa in
Italia). Lo scampato perico lo e il successivo arresto il 21.6 .20 0 6 , sempre in co llabo razio ne co n
la po lizia o landese, di Francesco Strangio cl. 6 6 (avvenuto sull’auto strada Ro tterdam-
Amsterdan nei pressi di un distributo re stradale do po un serrato ed estenuante pedinamento ) e
di Giancarlo Po lifro ni (blo ccato nei pressi di un supermercato ), hanno indo tto Co stadura ad
abbando nare l’Olanda e a recarsi nella natia Genk (Belgio ) do ve, tra l’altro , viveva la sua
famiglia. Pro prio grazie all’asco lto di alcune co nversazio ni tra la madre e il fratello , i finanzieri
del Go a so no riusciti a risalire all’esatta lo calizzazio ne del Co stadura che è stato co sì arrestato
il 23 maggio del 20 0 8 dai reparti speciali belgi mentre si apprestava a definire gli ultimi
preparativi in vista dell’imminente battesimo della figlia.
Co ncluse le indagini sulla co mpo nente “militare” dell’o rganizzazio ne che, fra l’altro , hanno
po rtato anche al sequestro di un ingente quantitativo di armi (9 pisto le, 1 mitragliatrice, 5
silenziato ri, 18 caricato ri e più di 30 0 munizio ni), i finanzieri del Gico di Catanzaro e del Servizio
centrale investigazio ne sulla criminalità o rganizzata del Co rpo di Ro ma, hanno co ndo tto mirate
indagini eco no mico -finanziarie, dispo ste sempre dalla DDA reggina, sui patrimo ni illeciti
accumulati dai principali indagati.
I co nseguenti pro vvedimenti di sequestro preventivo emessi ai sensi degli artico li 321 c.p.p. e 12
sexies L. 356 /9 2 dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria, su richiesta della lo cale Pro cura
Distrettuale, co lpisco no i seguenti beni per un valo re stimato in circa 5 milio ni di euro :
10 immo bili, distinti tra terreni e fabbricati;
14 auto mezzi;
3 ditte individuali (di cui 2 in Calabria ed una nel No rd Italia);
diversi conti correnti e polizze vita.

L’elenco dei 31 arrestati
1. Anto nio Asco ne, nato a Rosarno , cl. 54
2. Michele Ascone, nato a Gioia Tauro , cl. 79
3. Vincenzo Ascone, nato a Gioia Tauro , cl. 8 0
4. Rocco Ascone, nato a Ro sarno , cl. 53
5. Laurentiu Do ru Lo renzo Avram, nato a Galati (Ro mania) cl. 78
6 . Umberto Bello cco , nato a Cinquefro ndi, cl. 8 3
7. Gioacchino Bonarrigo , nato a Cinquefrondi, cl. 8 4
8 . Nicola Bonarrigo , nato a Rosarno , cl. 6 4
9 . Pasquale Caldero ne, nato a Locri, cl. 77
10 . Sergio Carretta, nato a Milano , cl. 6 0
11. Anto nio Costadura, nato a Genk (Belgio ) cl. 74
12. Do menico Co despo ti, nato a San Luca, cl. 50
13. Giuseppe Fabrizio , nato a Tauriano va, cl. 74
14. Salvatore Giorgi, nato a Locri, cl. 74
15. Beniamino Marras, nato a Cagliari, cl. 72
16 . Carmine Murdaca, nato a Sant’Ilario dello Jo nio , cl. 57
17. Aldo Nasso, nato a Polistena, cl. 8 5
18 . Vincenzo Perri, nato a San Luca, cl. 8 0
19 . Bruno Pisano , nato a Cinquefro ndi, cl. 8 3
20 . Bruno Pizzata, nato a Melito Porto Salvo , cl. 59
21. Giuseppe Pizzata, nato a Locri, cl. 8 0
22. Giancarlo Po lifro ni, nato a Locri, cl. 74
23. Filippo Rechichi, nato a Locri, cl. 8 3
24. Sebastiano Rechichi, nato a San Luca, cl. 6 0
25. Antonio Romeo , nato a San Luca, cl. 57
26 . Antonio Romeo , nato a San Luca, cl. 70
27. State Stelian, nato a Unirea (Romania) cl. 50
28 . Francesco Stilo , nato ad Africo , cl. 6 1
29 . Francesco Strangio , nato a Melito Porto Salvo , cl. 6 6
30 . Anto nio Vottari, nato a Lo cri, cl. 8 5
31. Giuseppe Romeo , nato a Giussano , cl. 6 1 (arresti domiciliari)


Di seguito alcuni stralci tratti dalla conferenza stampa...


...l'intervento del funzionario tedesco Neumann...




e le interviste a Giuseppe Pignatone e Nicola Gratteri:

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