(ASCA) - Cosenza, 11 mar - Nella sede di Amantea (Cs) del comitato civico Natale De Grazia si e' costituito il Comitato comprensoriale ''2 Si per l'acqua bene Comune'' contro la privatizzazione dell'acqua, per far vincere il si' al referendum. ''Gia' da qualche mese il comitato sta provando a sensibilizzare la popolazione ad andare a votare al referendum che si terra' il prossimo 12 giugno - spiega una nota del Comitato - e cosi' ha invitato associazioni, sindacati, parrocchie, studenti, sindaci, rappresentanti istituzionali e singoli cittadini di Amantea e dei paesi limitrofi, nella propria sede per fare insieme una seria riflessione sull'uso indiscriminato delle risorse naturali, come l'Acqua, che non sono inesauribili e sulle possibili modalita' di gestione del servizio idrico. E' necessario operare in modo che questa importante risorsa sia gestita in maniera da garantire l'acceso all'acqua a tutti i cittadini, assicurando la vivibilita' del pianeta anche alle future generazioni contrastando sprechi, inefficienze e disuguaglianze. Alla riunione ha partecipato anche l'assessore Sergio Tempo in rappresentanza dell'amministrazione comunale di Amantea''. ''Grazie a circa un milione e mezzo di firme, - prosegue la nota del Comitato - la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili due dei tre referendum contro la privatizzazione dell'acqua, ma il ministro degli interni Maroni ha stabilito che i referendum si terranno l'ultimo fine settimana utile alle votazioni vanificando, almeno per adesso, gli sforzi dei movimenti per l'acqua che avevano chiesto alle istituzioni di unificare i referendum con le elezioni amministrative del prossimo 15 maggio, facendo risparmiare cosi' agli italiani 400 milioni di euro''. ''A questo punto - aggiunge il Comitato - diventa fondamentale l'apporto di ogni cittadino per riuscire a motivare piu' gente possibile ad andare a votare e far votare due Si per evitare che l'acqua, che e' un bene di tutti, non finisca nelle mani dei privati diventando una merce su cui speculare''. ''E' un dovere dei cittadini contribuire alla copertura delle spese del servizio idrico - ha affermato Gianfranco Posa presidente del comitato De Grazia - perche' portare l'acqua dalle sorgenti nelle nostre case ha un costo. Ma se a gestire il servizio sono i privati a tale costo sara' aggiunto un surplus, perche' i privati devono, giustamente, rispondere alle leggi del mercato e un buon imprenditore non e' tale se non raggiunge il conseguimento di profitti. Se a gestire il servizio e' invece un ente pubblico dovra' occuparsi di coprire i costi meramente necessari a portare acqua potabile nelle nostre case ed eventualmente potra' chiedere ai cittadini di pagare qualcosa in piu' per le famiglie che vivono in poverta' ma che dell'acqua non possono fare a meno''.
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