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mercoledì 9 marzo 2011

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'NDRANGHETA: 'CRIMINE 2', REGGIO CALABRIA E' CENTRO DECISIONALE Reggio Calabria, 8 mar. (Adnkronos) - La 'ndrangheta si e' diffusa capillarmente nelle altre regioni italiane e all'estero ma le decisioni vengono assunte dal vertice provinciale di Reggio Calabria. E' quanto emerge dalle indagini che hanno portato all'operazione 'Il Crimine 2' eseguito questa mattina da carabinieri e polizia. L'attivita' investigativa ha offerto uno spaccato della 'ndrangheta, della quale ha evidenziato l'esistenza di organismi (''provincia'', ''mandamento'' e ''locali''), di gradi (sgarrista, santista, vangelo) e di ruoli (''cariche''), che rivelano un assetto mafioso basato su una struttura unitaria gerarchicamente organizzata, in cui le decisioni vengono assunte dal vertice provinciale di Reggio Calabria, nel rispetto rigoroso di regole e procedure, lasciando tuttavia alle dipendenti articolazioni esterne ampi margini di autonomia nella gestione delle attivita' criminali nel territorio ove operano. Le attivita' illecite sono riconducibili a tre filoni principali: il narcotraffico, il traffico di armi e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nel territorio di competenza. In sintesi, l'organizzazione 'ndrangheta ricomprende un vertice, denominato ''Provincia'', e tre mandamenti (Tirrenico, del Centro e Jonico), all'interno dei quali sono individuabili le ''locali'' di 'ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. Le ''locali'' costituite fuori dal territorio della provincia di Reggio Calabria rispondono alla ''Provincia'' direttamente o attraverso ''locali'' di uno dei tre ''mandamenti'' reggini. Solo la Lombardia presenta la peculiarita' che i suoi ''locali'' sono collocati in una struttura, assimilabile al ''mandamento'', denominata ''Lombardia''.

'NDRANGHETA: 'CRIMINE 2', EX SINDACO AUSTRALIANO 'NON SO COSA SIA MAFIA' Reggio Calabria, 8 mar. (Adnkronos) - Come gia' emerso nella prima tranche dell'operazione 'Crimine 2', nelle indagini sono state preziose le intercettazioni nella lavanderia di Giuseppe Commisso 'u mastru' a Siderno. Gli affiliati parlano delle regole e delle norme di 'ndrangheta in vigore a Reggio Calabria che vanno applicate anche nelle locali all'estero. Uno degli episodi piu' significativi e' quando Domenico Antonio Vallelonga, eletto sindaco a Stirling in Australia, parla con Commisso e cercano di applicare le regole e l'organizzazione in Australia. ''Lui si lamenta - ha riportato in conferenza stampa il capo della squadra mobile di Reggio Calabria, Renato Cortese - dicendo che dopo essere stato eletto con l'85% dei voti a Stirling i giornali locali lo associavano alla mafia e dice 'Io non so nemmeno cosa vuol dire la parola mafia'. Proprio dopo aver fatto il discorso sulle regole di 'ndrangheta''. Inoltre ''c'e' un momento - spiega ancora Cortese - in cui ci si lamenta delle affiliazioni fatte all'estero con soggetti che non parlano la lingua italiana. Viene fuori uno spaccato della locale di Toronto e la conflittualita' tra Tunder Bay in Canada, che tentano di rapportarsi direttamente con gli esponenti di Siderno e Commisso si lamenta del fatto che le regole vanno rispettate'', obbligandoli a sottoporsi alla locale di Toronto. Uno dei soggetti destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare, Giuseppe Bruzzise, e' stato arrestato a Siderno nonostante viva stabilmente in Canada. In questo momento si trovava in Calabria e la polizia ha potuto arrestarlo. Per gli altri destinatari del provvedimento residenti all'estero dovranno essere avviate le procedure internazionali.

'NDRANGHETA:ARRESTI; BOSS SU SUMMIT, 'ERAVAMO PIU' DI MILLE' IN INTERCETTAZIONI OPPEDISANO PARLA MOMENTO CONFERIMENTO GRADO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 8 MAR - ''Eravamo piu' di mille persone quella notte nelle montagne''. E' un passaggio dell' intercettazione del colloquio, inserito negli atti dell' operazione Crimine 2, tra il boss Domenico Oppedisano e Bruno Nesci, rappresentante delle cosche reggine in Germania. Oppedisano, afferma il gip Tassone nell'ordinanza di custodia cautelare, ''racconta come e quando gli e' stata conferita la carica della 'Santa'. Egli racconta di un summit al quale avrebbero partecipato tutti gli affiliati alla 'ndrangheta che all'epoca rivestivano la carica di 'Crimine'. Le sue parole non necessitano di nessun ulteriore commento: 'ci siamo raccolti a livello nazionale ai tempi, i Crimini, per le cariche della Santa perche' quando fanno i Crimini...''. ''Io mi ricordo - dice ancora Oppedisano - Peppe e Ntoni Nirta... i grandi dalla parte di la', mi chiamano passo di qua, lui passa di la..... mi hanno messo in mezzo Peppe Nirta e 'Ntoni Nirta e li' mi hanno dato la carica della Santa. C'e' pure una lettera firmata''. Oppedisano racconta anche di quando era insignito della carica del 'Vangelo' e assieme ad altri dotati di tale carica, andava per i paesi a conferire gradi e cariche: ''...la carica del vangelo, avevo la carica del vangelo, che allora in giro non c'era...inc...non c'era ancora in giro come il fatto del vangelo. non esisteva gliela abbiamo data a compare Pasquale Napoli, sempre noi qua di Rosarno, compare Pasquale Napoli ha portato avanti Ciccio Alvaro che aveva portato compare Pasquale dalla Santa. Abbiamo fatto le cariche ed abbiamo cominciato a dare a uno per paese... abbiamo scelto noi uno....abbiamo fatto il giro della piana, poi abbiamo preso da Bagnara fino ad arrivare a Brancaleone''. ''Le successive battute - rileva il gip - mettono in evidenza come il 'capo societa' non ha un potere decisionale, ma le decisioni sono rimesse alla volonta' della 'societa'"perch‚ decida in maggioranza. Pare tuttavia di intuire che anche in presenza di una deliberazione a maggioranza, la Santa possa decidere ed operare in maniera diversa (''ogni cosa che si fa, si fa con l'accordo di tutti quanti ..... quando si fa una proposta si ascolta gli altri per vedere come la pensano in maggioranza tutto passa, ma se la maggioranza e contraria la Santa'').

'NDRANGHETA: PIGNATONE, ASSETTO UNITARIO MA DIVERSO DA MAFIA (AGI) - Reggio Calabria, 8 mar.- Le operazioni "Il Crimone" e "Il Crimine 2" "rappresentano un quadro abbastanza fedele e dettagliato di quella che e' l'organizzazione della 'ndrangheta". Lo ha detto Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Reggio Calabria, aggiungendo: "La 'ndrangheta, non ci stancheremo di ripeterlo, e' una organizzazione unitaria, fortemente coesa, con organismi di vertice, diversi comunque da quelli che sono noti in organizzazioni come 'Cosa nostra', la Commissione della cupola, con reali poteri e compiti specifici". Per Pignatone un'altra cosa fondamentale e' il peso esercitato dalla 'ndrangheta "non dico in tutto il mondo, - ha spiegato - ma certamente in diversi continenti. L'operazione odierna - ha aggiunto - riguarda la Germania, la Svizzera, il Canada e l'Australia. Da tutti questi posti dove ci sono locali simili, anzi uguali, a quelli che esistono in Calabria si viene in provincia di Reggio - Siderno, Rosarno, San Luca - a prendere ordini, a riferire, a concordare le strategie". Il capo della Dda reggina ha posto l'accento sul fatto che le famiglie centrali non sono solo quelle riconducibili ai boss Commiso e Oppedisano, ma sono molte altre: Alvaro, Commiso, Pelle, i clan di Reggio Calabria. "Quest' operazione - ha detto - ha focalizzato il ruolo delle famiglie Commiso e di quelle di Rosarno, con riferimento ai rapporti, rispettivamente con il Canada e l'Australia e la Germania e la Svizzera. Le indagini proseguono e spero che ci daranno altri i significativi elementi nei prossimi mesi".

'NDRANGHETA: PIGNATONE, NUOVE INDAGINI DOPO PENTITI PROCURATORE REGGIO:TRA UN MESE PARLEREMO ATTIVITA'ALTRO VERSANTE (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 8 MAR - Il Procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Giuseppe Pignatone, nel corso dell'incontro con i giornalisti sull'operazione Crimine 2, ha anche ricordato l'insieme delle iniziative investigative in corso. Pignatone ha richiamato le testimonianze rese dai collaboratori di giustizia. Roberto Moio, nipote acquisito del capobastone di Archi, Giovanni Tegano, ed il capo clan Antonino Logiudice, com'e' noto, stanno sottoscrivendo decine di pagine di verbali, indicando complici e descrivendo episodi di malaffare su cui gli inquirenti stanno attivamente indagando. ''Stiamo scrivendo nuove pagine di inchiesta - ha detto il procuratore - frutto anche dei riscontri eseguiti dopo le dichiarazioni dei collaboratori. Tra un mese - ha sottolineato Pignatone - ci incontreremo di nuovo e parleremo di attivita' investigative di altro versante''. Sono reggini, infatti, i due piu' noti collaboratori di giustizia, in ordine di tempo: Roberto Moio, nipote acquisito del boss di Archi, Giovanni Tegano, e del capo clan Antonino Logiudice. Da alcuni mesi, stanno riempiendo pagine di verbali che hanno gia' dato i primi risultati circa il cosi' detto primo livello dell'organizzazione della ndrangheta reggina. Sono pero' ancora in piedi alcuni filoni di indagine che riguardano, in particolare, le connessioni con l'operazione 'Meta', dove vengono chiamati in causa amministratori locali di Reggio Calabria per i rapporti che hanno intrattenuto con imprenditori arrestati per associazione di stampo mafioso.

'NDRANGHETA: PIGNATONE, OPERAZIONE SU TRE CONTINENTI PROCURATORE: TUTTI I CONTRASTI SI RISOLVONO NEL REGGINO (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 8 MAR - ''Si tratta di un'operazione condotta su tre continenti da cui emerge che la ndrangheta e' un organismo unitario''. E' uno dei passaggi dell'intervento del Procuratore capo della Direzione distrettuale antimafia, Giuseppe Pignatone, nel corso di una conferenza stampa svoltasi al comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria per illustrate l'operazione ''Crimine 2'' che ha portato all'arresto, finora, di 36 persone legate alla ndrangheta in Italia, Germania, Australia e Canada. ''Si tratta ormai di un dato fondamentale - ha sottolineato ancora Giuseppe Pignatone - tutti i contrasti di ndrangheta tra i 'locali' fuori dalla Calabria, si risolvono con incontri e discussioni in provincia di Reggio Calabria''. Secondo il procuratore Pignatone, ''emergono due filiere, una per il versante tirrenico ed una versante ionico, che fanno capo alle 'famiglie' Pesce, di Rosarno, e Commisso, di Siderno. Dalle intercettazioni - ha detto ancora Pignatone - effettuate nella lavanderia di Siderno dei Commisso vengono confermati i rapporti internazionali tra gli affiliati anche in ordine all'apertura di nuovi 'locali' di ndrangheta fuori dalla Calabria, di cariche da attribuire all'interno dell'organizzazione, di risoluzione di un forte contrasto in terra canadese tra gli affiliati del 'locale' di Thunder Bay e quelli di Toronto che, a dire del Commisso, sono l'unico locale deputato in Canada a contattare direttamente i vertici di Siderno''. Oltre ai Pesce ed ai Commisso, tra gli arrestati figurano esponenti delle cosche Iamonte, di Melito Porto Salvo; Ursino, di Roccella Ionica; Alvaro, di Sinopoli; Morabito, di Africo; Pelle, di San Luca. Oltre ''ad acquisire direttamente ed indirettamente la gestione ed il controllo di attivita' economiche - affermano gli inquirenti - le cosche individuate ostacolavano il libero esercizio del voto in occasione di competizioni elettorali, convogliando le preferenze su candidati a loro vicini in cambio di future utilita'''.

'NDRANGHETA: INVESTIGATORI TEDESCHI, GERMANIA E ITALIA DEVONO LAVORARE INSIEME Reggio Calabria, 8 mar. - (Adnkronos) - ''Anche in Germania la lotta alla 'ndrangheta ha un grosso significato. I nostri Paesi devono lavorare tenacemente insieme per combatterla''. Lo hanno sostenuto gli investigatori tedeschi Lutz Neumann e Axel Mogelin che hanno partecipato alla conferenza stampa che si e' svolta a Reggio Calabria per illustrare i dettagli dell'operazione 'Il Crimine 2'. Gli arresti sono stati eseguiti a Francoforte e nella zona di Singen. Gli investigatori ritengono di aver catturato il capo della locale di 'ndrangheta a Francoforte, Brunello Franze'. ''La nostra presenza qui - ha commentato Neumann - e' un segnale che vogliamo lavorare sempre piu' strettamente con le forze di polizia italiane nella lotta alla 'ndrangheta''. Soddisfatto anche il collega Mogelin, che ha definito l'operazione ''non un'azione isolata''. ''Abbiamo investito molto in questa indagine. negli ultimi quindici mesi - ha spiegato - otto nostri investigatori e altro personale e' stato occupato a seguirla. C'e' stato un ottimo rapporto sia con i carabinieri che con la procura di Reggio Calabria e li manterremo anche in futuro''. Rispondendo alle domande dei cronisti, gli investigatori tedeschi hanno spiegato che ritengono sufficienti le leggi esistenti in Germania e che sono state eseguite attivita' e arresti anche prima della strage di Duisburg, che fece emergere agli occhi dell'opinione pubblica la presenza della 'ndrangheta in quel Paese. Anche in Germania, hanno precisato gli investigatori, esiste la possibilita' di aggredire i patrimoni mafiosi.

COLPI ARMA DA FUOCO CONTRO ESCAVATORE IN CANTIERE LAVORI A3 (ANSA) - BAGNARA CALABRA (REGGIO CALABRIA), 8 MAR - Alcuni colpi d'arma da fuoco sono stati sparati da sconosciuti a Bagnara Calabra contro un escavatore di una impresa edile impegnata nei lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria. L'episodio, denunciato ai carabinieri, e' avvenuto nel cantiere dell'impresa edile dove si trovava parcheggiato l'escavatore. I colpi d'arma da fuoco hanno danneggiato il parabrezza del mezzo. Dal 10 febbraio scorso in tre cantieri del tratto reggino dell'autostrada e' stata attuata la vigilanza da parte dei militari dell'esercito per contrastare eventuali azioni intimidatorie. La vigilanza viene attuata nei cantieri di Bagnara, Scilla e Campo Calabro.

‘NDRANGHETA: ARRESTI, INFLUENZA COSCHE ANCHE IN ELEZIONI PREFERENZE SU CANDIDATI VICINI PER APPALTI E ALTRI VANTAGGI (ANSA) - REGGIO CALABRIA, 8 MAR - Avrebbero esercitato la loro influenza anche in occasione di competizioni elettorali nella zona tirrenica e jonica della provincia di Reggio Calabria le cosche coinvolte nell'operazione Crimine 2 condotta da carabinieri e polizia. Nell'ordinanza emessa su richiesta della Dda reggina, che si compone di 600 pagine, si fa riferimento alla forza d'intimidazione del vincolo associativo, alla coercizione elettorale, all'ostacolo del libero esercizio del voto, per procurare voti in occasione di competizioni elettorali, convogliando in tal modo le preferenze su candidati vicini in cambio di ''future utilita''', e alla gestione di attivita' economiche, in particolare nel settore edilizio, movimento terra, ristorazione; acquisire appalti pubblici e privati.

'Ndrangheta/Nel 1988, Calipari indagò su presenza in Australia. Presenza 'ndrine antica nel paese dei canguri - Roma, 8 mar. (TMNews) - Non solo Italia, Germania, Olanda, Europa. Da decenni, la 'ndrangheta ha allungato i suoi tentacoli e ha rafforzato progressivamente la ramificazione e i suoi interessi illeciti anche oltreoceano, in particolare in Australia. Non è una novità assoluta. Già alla fine degli anni Ottanta, infatti, un allora giovane dirigente della squadra mobile di Cosenza, Nicola Calipari, fu incaricato di una delicata missione proprio in Australia dalla quale tornò con una relazione per il ministero dell'Interno sulla presenza delle cosche calabresi. Una missione avvenuta nel 1988 che risultò molto fruttuosa in termini di conoscenza del fenomeno e di cui si è avuto poi notizia grazie alla pubblicazione di un libro dal titolo "Australian 'ndrangheta. I codici di affiliazione e la missione di Nicola Calipari (editore Rubettino, autori Vincenzo Macrì ed Enzo Ciconte)". La penetrazione delle cosche calabresi ha una storia di antica durata e ha lasciato anche una scia di sangue. Due date le significative, racchiuse in nemmeno dodici anni, luglio 1977 e gennaio 1989, e anche l'Australia si scopre vulnerabile al fenomeno 'ndranghetistico. Il 15 luglio 1977 è infatti la data della scomparsa di Donald Mackay, 44enne deputato liberale australiano, attivo da tempo in una campagna contro la diffusione delle piantagioni di marijuana nel paese, business cui principalmente i criminali di origini calabresi erano legati, e uno dei maggiori introiti della 'ndrangheta australiana, come ribadito più volte all'interno del libro. Nel 1989, invece avviene l'agguato contro Colin Winchester vice capo della polizia australiana. Dietro a entrambi gli omicidi l'ombra lunga della 'ndrangheta, sebbene le piste che portavano alla mafia calabrese, non abbiano mai portato a risultati certi. Una conferma sulla presenza delle 'ndrine nel Paese dei canguri arriva, se ce ne fosse ancora bisogno, dall'operazione 'Crimine 2' della Dda di Reggio Calabria. Tra i 41 destinatari dei provvedimenti cautelari emessi dai pm reggini figura anche l'ex sindaco della città australiana di Stirling Tony Vallelonga, originario di Nardodipace (in provincia di Vibo Valentia) e immigrato in Australia oltre 30 anni fa. Vallelonga è stato sindaco di Stirling per nove anni, dal 1996 al 2005, e l'indagine ha accertato la presenza di locali 'ndranghetistici.

CALABRIA: SCOPELLITI, CENTRALE ENEL ROSSANO DEVE ESSERE TRASFORMATA (ASCA) - Catanzaro, 8 mar - ''Ho ritenuto che fosse opportuna una riunione inter-istituzionale per le sollecitazioni ricevute negli ultimi tempi, affinche' ci fosse un momento di confronto e per esporre eventuali nuove idee dal momento che la centrale di Rossano (Cs) deve essere necessariamente trasformata''. Lo ha detto il Presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, he ha presieduto, a Catanzaro, nella sala conferenze della Presidenza della Giunta regionale, una riunione sulle ipotesi di riconversione della centrale Enel di Rossano. ''Confermo la posizione della Regione, - ha aggiunto Scopelliti - che si e' espressa anche tramite il Consiglio ribadendo di essere contraria alla riconversione della centrale di Rossano a carbone, ma credo che si debba avviare un dialogo tra le varie parti per individuare nuovi percorsi da intraprendere. Abbiamo il compito di ascoltare e penso che il tema debba comunque essere approfondito attraverso un Tavolo convocato appositamente per trattare questa tematica. Vedremo cosa emergera' e se dovessero esserci elementi di novita' saremo pronti a discuterne''. All'incontro - informa una nota dell'Ufficio Stampa della Giunta - hanno preso parte anche la Vicepresidente della Regione Antonella Stasi, gli Assessori Trematerra, Pugliano, Mancini e Gentile, i consiglieri regionali del territorio, il Presidente della Provincia di Cosenza, i Sindaci di Rossano e Corigliano, il Presidente di Confindustria di Cosenza, il Responsabile Nazionale Relazioni Esterne territoriali di Enel e i rappresentanti sindacali regionali. Il Tavolo sara' convocato dall'Assessorato regionale all'Ambiente con le istituzioni territoriali, l'Enel, i Sindacati e il mondo imprenditoriale.

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