MAFIA: BORDIGHERA; CDM SCIOGLIE CONSIGLIO,E' INFILTRATO L'OMBRA DEL VOTO DI SCAMBIO SULLA CITTA' DEL PONENTE LIGURE (dell'inviata Chiara Carenini) (ANSA) - BORDIGHERA (IMPERIA), 10 MAR - Chiuso per mafia. Ce ne sarebbe da dire, in comune a Bordighera, ma il sindaco Giovanni Bosio (pdl) non commenta. Lo fara', ha detto, ''quando ne sapro'' un po' di piu'''. I suoi collaboratori dicono che il sindaco e' ''molto scosso'' e scossi sono anche i suoi assessori che si sono chiusi con lui nella sala del Consiglio per una riunione lunga e difficile. Ordine del giorno: la decisione del Consiglio dei ministri di dare seguito alla commissione d'accesso promossa dal prefetto di Imperia che ha accolto la richiesta dei carabinieri di sciogliere il Consiglio comunale per infiltrazione mafiosa. Mattinata difficile, in comune a Bordighera: dopo gli assessori, usciti alla spicciolata, e' stato il turno dei tecnici amministrativi. Poi infine, ed erano le 14, Bosio ha lasciato la palazzina bianca sulla collina affacciata sul giardino alla toscana con piccole piante di cappero selvatico che spuntano dalle pietre della massicciata, come in Calabria. Per arrivare a comprendere la decisione del Consiglio dei ministri si deve tornare indietro di 4 anni, quando i carabinieri avviarono una serie di inchieste su incendi che avevano il sapore della minaccia. Quattro anni che hanno chiarito le idee ai carabinieri e scatenato l'inferno politico a Bordighera, roccaforte del centrodestra. Un inferno,come afferma Giulio Viale, ex assessore al bilancio, leghista, che appena avuto il sospetto di quello che bolliva in pentola grazie ai resoconti di alcuni interrogatori rilasciati da assessori comunali al procuratore di Sanremo, ha dato le dimissioni ricevendone in cambio insulti e aggressioni verbali da chi rimaneva in giunta. Ma questa relazione cosa riguardava? Gli interessi che una famiglia calabrese trapiantata a Bordighera aveva nel territorio comunale: dalle sale slot a certi lavori in appalto. La famiglia Pellegrino, imprenditori del movimento terra, viene indicata dalla direzione nazionale antimafia come la referente ligure di una delle piu' potenti cosche della 'ndrangheta, la Santaiti-Gioffre' da Seminara (Reggio Calabria). I fratelli Pellegrino vennero arrestati, a meta' 2010. Proprio in quel periodo i carabinieri scoprirono nella loro villa caveau segreti ma anche documentazione contabile e societaria giudicata molto interessante. In particolare, carabinieri e finanza avrebbero sequestrato atti relativi a una societa' francese riconducibile ai Pellegrino e a una serie di conti correnti oltre a documentazione su ben determinati appalti. 'Stranezze amministrative' sono state poi riscontrate dalla commissione d'accesso tra le carte del Comune. Ma e' stata la richiesta delle consorti dei Pellegrino per ottenere la licenza delle sale giochi a scatenare un putiferio. Per il 'no' opposto dalla consigliera Pd Donatella Albano, sono fioccate minacce gravissime tanto che la donna e' stata messa sotto tutela e qualche assessore s'e' trovato la macchina incenerita. La relazione dei carabinieri parla di finanziamenti elettorali come contropartita per la concessione di determinati 'favori', comprese le slot machine, ma anche di rapporti imprenditori-malavitosi-politici. Triangoli pericolosissimi che culminano in un finanziamento 'indiretto' a un ''politico del Ponente ligure'' di circa 200 mila euro.
LOMBARDIA, FORMIGONI: SU 'NDRANGHETA SCIACALLAGGIO POLITICO - Milano, 10 MAR (Il Velino) - "Sciacallaggio politico" frutto di "buonismo, permissivismo e falsa retorica". E' dura la posizione del centrodestra lombardo alle parole di Paolo Ferrero, che commentando i dati resi noti dalla Direzione nazionale antimafia (secondo cui la 'ndangheta e' ormai profondamente radicata in Lombardia, come seconda regione dopo la Calabria), ha accusato il governo e la Lega di essere responsabili della crescita della criminalita' organizzata al nord. "Respingiamo come puro sciacallaggio politico le dichiarazioni di quei tristi uomini politici che speculano per loro miseri scopi di botteguccia partitica - ha commentato il presidente della Regione Roberto Formigoni -. Sia chiaro: e' la Lombardia ad essere attaccata dalla 'ndrangheta. Mafia e 'ndrangheta sono il nostro nemico. Non puo' sorprendere che l'attenzione della criminalita' organizzata si diriga dove l'economia e piu' forte e dinamica e dunque innanzitutto verso la Lombardia. La Regione ha sempre collaborato con la giustizia e continuera' a farlo. E' giusto ricordare tuttavia che contro la 'ndrangheta in doppio petto, che utilizza capitali sporchi mascherandoli dietro molteplici schermi e investendoli nell'economia normale, sono proprio la magistratura e le forze dell'ordine che hanno gli unici strumenti di indagine e di rilevazione efficaci".
MAFIA: BARDONECCHIA 1995,PRIMO COMUNE SCIOLTO SINDACO DENUNCIO' 'RACKET DELLE BRACCIA' (ANSA) - TORINO, 10 MAR - Di un primato cosi', Bardonecchia (Torino) avrebbe fatto volentieri a meno: questa cittadina dell'Alta Valle di Susa, rinomata localita' sciistica a due passi dal Sestriere e ultimo centro abitato prima del traforo del Frejus e il confine con la Francia, si vide sciogliere il consiglio comunale, nell'aprile del 1995, per infiltrazioni mafiose. E fu il primo provvedimento del genere a interessare una localita' del Nord Italia. A Bardonecchia, come si sospettava da decenni e come in seguito certificarono indagini e sentenze, la 'ndrangheta aveva un ricco feudo: un ''locale'', nel lessico dell'organizzazione, guidato da Rocco Lo Presti, originario di Marina di Gioiosa Ionica e salito tra le Alpi nel 1963 per - diceva - ''ragioni di lavoro''. Lo Presti, che secondo un pentito aveva raggiunto il grado di ''santista'' nella scala gerarchica della 'ndrangheta, era succeduto a Francesco Mazzaferro. Ufficialmente era titolare di una sala giochi. In pratica, secondo gli inquirenti, coordinava il ''locale'' che si occupava di edilizia, controllando gli appalti e decidendo chi doveva lavorare e chi no. Mario Corino, sindaco storico negli anni Settanta e testimone d'accusa, al processo parlo' di ''racket delle braccia'', di ''clima molto difficile e pericoloso'', di ''estrema e strisciante illegalita'''. Indagare fu difficilissimo. Il dirigente del commissariato di zona ci provo', si attiro' i fulmini dei politici locali e un giorno del 1991, senza preavviso e nel bel mezzo di un'inchiesta, venne trasferito in Calabria. Fu nel 1994 che la Procura di Torino riusci' a incriminare Rocco Lo Presti, che comunque fu processato a piede libero. Il 22 gennaio 2009, la Cassazione rese definitiva la sua (unica) condanna per associazione mafiosa: e il giorno dopo, nel reparto detenuti dell'ospedale Molinette, dove lo avevano portato per le sue precarie condizioni di salute, venne stroncato da un infarto. Aveva 72 anni.
INFRASTRUTTURE: A3 SALERNO-REGGIO CALABRIA, ABBATTUTO DIAFRAMMA CANNA SUD DELLA GALLERIA Salerno, 10 mar. - (Adnkronos) - E' stato abbattuto questa mattina il diaframma della canna sud della galleria San Michele, in costruzione al km 49,044, nell`ambito dei lavori di realizzazione della nuova autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nel tratto compreso tra gli svincoli di Sicignano e Contursi, in provincia di Salerno. ''Proseguono puntualmente i lavori del lotto di Contursi - ha affermato il Presidente dell'Anas Pietro Ciucci - e, in pieno rispetto dei tempi programmati, viene rotto il diaframma di questa galleria. Nei prossimi giorni si procedera' alla stessa operazione nella galleria parallela e, quindi, rimane fermo l'obiettivo di completare i lavori per la fine di luglio, in tempo utile per il prossimo esodo estivo''. La nuova galleria San Michele ha una lunghezza di oltre 850 metri, con una sezione di scavo di 170 mq ed un diametro di circa 15 metri. La sezione stradale della carreggiata e' composta da 3 corsie piu' 2 banchine su ambo i lati per una larghezza complessiva della piattaforma stradale pari a 12,4 metri. L'intero tracciato della galleria e' stato realizzato in variante rispetto a quello attuale dell'A3, con l'utilizzo di nuove tecnologie e moderne procedure di scavo. I lavori eseguiti fuori sede non hanno, quindi, creato alcun disagio alla circolazione. La galleria San Michele, insieme alla galleria Sant'Angelo, anche quest'ultima a doppia canna, sono due importanti opere che si inseriscono nell'ultimo tratto salernitano a tre corsie fino all`innesto con il Raccordo Sicignano-Potenza e particolarmente importante per il territorio dei comuni di Postiglione e Sicignano degli Alburni. Sono in fase di ultimazione anche i lavori di scavo della canna nord, il cui diaframma sara' abbattuto il prossimo 21 marzo. Nel progetto di ammodernamento che ha un importo complessivo di 183 milioni di euro, sono previste, oltre alle 2 gallerie, altre significative opere d'arte, tra cui 5 viadotti. Si tratta di un tracciato lungo 6 km, costruito per il 50% in variante rispetto a quello esistente che sara' aperto al transito in configurazione definitiva, con tre corsie per senso di marcia, prima dell'esodo estivo 2011. ''La realizzazione della nuova autostrada Salerno-Reggio Calabria - ha concluso Pietro Ciucci - e' una sfida nel contempo ingegneristica, finanziaria e territoriale. Non viene utilizzato a caso il termine ''Nuova'' Salerno-Reggio Calabria perche' l'Anas non sta semplicemente allargando quella costruita oltre quaranta anni fa, aggiungendo le corsie di emergenza su tutto il percorso, ma proprio come dimostra questo abbattimento di diaframma, sta realizzando una nuova, moderna e piu' sicura autostrada, smantellando gradualmente la precedente. Il tutto in presenza di traffico''.
LAVORO:CONTROLLI DEI CC NEI CANTIERI A/3, 7 ADDETTI IN NERO (ANSA) - SALERNO, 10 MAR - Sette lavoratori in nero sono stati scoperti nel corso dei controlli effettuati per l'intera giornata dai carabinieri della compagnia di Battipaglia e del nucleo ispettorato del Lavoro di Salerno in collaborazione con il personale dell'ufficio tecnico della Direzione Provinciale del Lavoro del capoluogo, nei cantieri per i lavori di ammodernamento dell'Autostrada A/3, la Salerno-Reggio Calabria, tra i comuni di Pontecagnano e Battipaglia. I controlli sono stati finalizzati soprattutto a riscontrare l'esattezza delle procedure di sub appalto e la regolarita' delle posizioni contributive ed assicurative degli operai impiegati. Al vaglio dei militari le procedure di affidamento dei sub appalti dei lavori nei confronti di sette ditte provenienti dal napoletano e dal salernitano. I riscontri eseguiti sulle posizioni dei vari lavoratori hanno, invece portato, a riscontrare la presenza in cantiere di sette lavoratori 'in nero', impiegati in due delle sette ditte, situazione che ha comportato l'immediata sospensione dal lavoro delle due ditte nei confronti delle quali sono state elevate sanzioni amministrative per un importo elevato ed ancora in corso di quantificazione.
REGIONE: IN COMMISSIONE PDL SU GARANTE (ASCA) - Reggio Calabria, 10 mar - ''La Prima Commissione del Consiglio regionale della Calabria, ''Affari istituzionali e affari generali'', presieduta da Giuseppe Caputo (Pdl), ha avviato stamani la discussione sul progetto di legge che istituisce l'Ufficio del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta' personale e su quello che introduce modifiche all'estensione dei benefici dell'esodo pensionistico agevolato disposto per il personale della Regione anche al personale regionale trasferito alle Province dopo la legge 34 del 2002, per l'esercizio delle funzioni delegate''. La Commissione ha deciso di affrontare nella prossima seduta l'esame delle due proposte normative. ''Riteniamo opportuno - ha detto il Presidente Giuseppe Caputo - approfondire alcune peculiarita' per quel che concerne l'istituzione del Garante, poiche' su questa proposta di legge sono stati gia' presentati emendamenti che richiedono un confronto con il Direttore generale della Presidenza della Giunta, avvocato Franco Zoccali. Nella prossima seduta ascolteremo anche il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta' personale del Comune di Reggio, dott. Giuseppe Tuccio. Quanto al secondo provvedimento normativo, riteniamo importante conoscere l'orientamento degli Assessori al Bilancio e al Personale''.
LIBRI: COSI' MANGIAVA GARIBALDI: IL RISORGIMENTO SI FA GUIDA CULINARIA - Roma, 10 MAR (Il Velino) - Se non proprio tutto, molto si sa di Mazzini, Cavour, Vittorio Emanuele II e Pio IX. Eppure poco o nulla e' noto al grande pubblico sul modo in cui erano imbandite le loro tavole. In concomitanza con le celebrazioni per i 150 anni dell'Unita', ad aggiungere questo tassello mancante arriva "Qui mangiava Garibaldi. Guida eno-gastro-bellica al Risorgimento" (De Agostini). Un manuale che attraverso 16 personaggi risorgimentali di diversa provenienza geografica racconta i prodotti che mangiavano nei luoghi in cui vivevano o in cui si trovavano a combattere, i vini autoctoni, le ricette dell'epoca, le osterie e le trattorie che frequentavano. Dal napoletano Carlo Pisacane alla Calabria in cui morirono i fratelli Bandiera alla Sardegna che l'Eroe dei Due Mondi scelse come sua patria d'elezione, un melting pot di sapori alpini e mediterranei, padani e isolani, quale e' poi diventata la cucina italiana "unita". A curare la guida, Paolo Paci, scrittore e giornalista specializzato in viaggi e gastronomia. Affiancato pero' da un gruppo di storici, che hanno unito forze e competenze per dar vita a questa insolita interpretazione culinaria del Risorgimento, come l'alimentarista e storico della gastronomia Giorgio Donegani. L'intento e' tentare di ricostruire che cosa mangiavano e bevevano i padri dell'Unita' d'Italia. Per scoprire magari che Camillo Benso conte di Cavour, anche nei momenti piu' delicati del suo ministero non smise mai d'essere un gaudente a tavola e letteralmente "fece l'Italia" seduto al suo tavolo, al Ristorante Del Cambio a Torino, o passeggiando tra i suoi filari di Nebbiolo. Dove le notizie "golose" dalle vite degli eroi scarseggiano, gli autori sono ricorsi alle tradizioni gastronomiche regionali. Anche se dalla cassoeula del lombardo di Carlo Cattaneo al timballo di maccheroni del napoletano Ferdinando II, il panorama non molto e' cambiato in Italia nel corso degli ultimi due secoli. E per chi vuole rivivere le atmosfere del tempo, in fondo a ogni capitolo il manuale cita le "tavole" storiche dove sedettero i padri del Risorgimento. E poco importa che spesso si tratti di semplici ristoranti e le osterie che preservano le ricette ottocentesche come veri templi della cucina d'antan. Per i sapori, puo' bastare l'immaginazione.
'NDRANGHETA: A 20 ANNI MORTE RICORDATO GIUDICE SCOPELLITI (AGI) - Catanzaro, 10 mar. - Venti anni sono passati dall'omicidio del giudice Antonino Scopelliti, sostituto procuratore Generale presso la Suprema Corte di Cassazione, ucciso in un agguato il 9 agosto 1991 a Campo Calabro, mentre era in vacanza nel suo paese di origine. Per ricordare la figura del magistrato si e' svolta oggi a Catanzaro una manifestazione promossa dalla fondazione che porta il suo nome, guidata dalla figlia Rosanna e dal movimento "Ammazzateci tutti". Davanti alle istituzioni calabresi e a decine di studenti, un filmato ha aperto i lavori con i telegiornali dell'epoca e alcune interviste girate in questi ultimi periodi in Calabria. Aldo Pecora, leader del movimento antimafia, ha ricordato l'impegno del giudice per la legalita', sottolineando anche che "ogni boss assicurato alla giustizia e' un regalo alle vittime di mafia; non chiama moli uomini d'onore - ha chiosato - ma di disonore, perche' l'onore lo abbiamo noi". Anche il sindaco di Catanzaro Rosario Olivo si e' soffermato sulla figura e sull'impegno del "giudice solo", mentre il coordinatore dell'Ufficio scolastico regionale ha ricordato come sia necessario trasformare "l'educazione alla legalita' in educazione alla cittadinanza attiva". Il prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci ,si e' appellato al ruolo della politica e della famiglia, sottolineando che "quando si costruiscono le liste bisogna stare attenti a chi si mette in lista, perche' c'e' chi non respinge i voti della mafia". Una sollecitazione ripresa dal governatore Giuseppe Scopelliti, il quale ha ricordato il periodo dell'omicidio del magistrato, vissuto da giovane impegnato in politica. "Oggi la stagione e' completamente diversa - ha affermato - c'e' la presenza forte delle Forze dell'ordine e della magistratura, e c'e' una presenza diversa della politica". Rispetto alla situazione generale del periodo, Scopelliti si e' soffermato sul fatto che "la stagione e' difficile: tra federalismo, aspetti socio-economici e una politica che deve fare scelte epocali, e' forse la fase piu' delicata della nostra regione". Per quanto riguarda le continue intimidazioni nella regione, Scopelliti ha detto che "c'e' una strategia di accerchiamento della politica sana. La Calabria se vuole crescere ha una sola strada - ha concluso il governatore - deve diventare una terra libera, e per farlo siamo noi calabresi che dobbiamo condurre il nostro destino verso la civilta' e il progresso".
SMOG: LEGAMBIENTE, 22 CAPOLUOGHI HANNO SUPERATO LIMITI (AGI) - Roma, 10 mar. - Sono gia' 22 i capoluoghi italiani che, dall'inizio del 2011, hanno superato i 35 giorni di sforamento delle PM10 consetiti per legge. Apre la classifica Milano, con 56 giorni, accompagnata nelle prime dieci posizioni da altre sette citta' dell'area padana: Torino (54), Brescia (51), Monza (51), Asti (47), Mantova (45) e Verona (44). Appena sotto il livello consentito troviamo Modena, Pavia e Venezia, con 34 giorni, e infine Roma e Firenza, rispettivamente con 29 e 28 giorni. I dati sulle condizioni dell'aria delle citta' italiane sono stati presentati questa mattina in occasione dell'avvio della 22esima edizione del "Treno Verde" di Legambiente e Ferrovie dello Stato, la campagna di rilevamento dell'inquinamento acustico e atmosferico e di educazione ambientale. Al centro dell'edizione 2011, ha ricordato Rossella Muroni, direttore nazionale di Legambiente, ci saranno le citta' con particolare riferimento al Patto dei sindaci, l'accordo europeo col quale i comuni si impegnano su base volontaria a realizzare, entro il 2020, piani d'azione per rientrare gli obiettivi del 20-20-20 (ridurre del 20% le emissioni di CO2, aumentare del 20% il contributo delle rinnovabili e ridurre del 20% i consumi). "Durante le tappe del Treno Verde (Siracusa, Reggio Calabria, bari, Salerno, Pisa, Genova, Brescia, vicenza e Rimini) - ha spiegato Muroni - le amministrazioni cittadine saranno chiamate ad accogliere la sfida di lavorare alla sostenibilita' ambientale, trovando le giuste sinergie tra interessi pubblici e privati. Ad ogni tappa, l'equipaggio del Treno verde analizzera' la qualita' dell'aria e i livelli di rumore attraverso le rilevazioni condotte dal Laboratorio mobile dell'istituto sperimentale di rete ferroviaria italiana. Nelle misurazioni non saranno prese in considerazione solo le polveri sottili (PM10) ma anche benzene, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo e ozono.
CRISI ECONOMICA: SEL CALABRIA, INIZIATIVA DI LEGGE POPOLARE PER REDDITO MINIMO Cosenza, 10 mar. - (Adnkronos) - La segreteria regionale di Sinistra ecologia e liberta' della Calabria promuove un disegno di legge di iniziativa popolare sull'istituzione del reddito minimo di esistenza. Lo annuncia il segretario Ferdinando Pignataro, spiegando che la proposta viene avanzata ''soprattutto dopo l'approvazione da parte del Parlamento Europeo di una risoluzione in tal senso, avvenuta in ottobre a larghissima maggioranza, che si propone di promuovere in tutti i Paesi interventi a garanzia della dignita' dell'esistenza e di un lavoro vero per tutte e tutti''. Viene considerato inoltre, aggiunge Pignataro, ''il numero sempre crescente di persone a rischio poverta' ed esclusione sociale, di lavoratori e lavoratrici poveri, di precari e disoccupati''. L'obiettivo e' ''rispondere in modo positivo per risolvere le questioni del reddito e del welfare per chi vive in situazioni di precarieta' e disoccupazione'', spiega il segretario regionale di Sel. La crisi che ha colpito il Paese, in Calabria ha assunto misure piu' rilevanti. ''Il 40% delle famiglie, sono i dati della segreteria di Sel, ha superato o e alla soglia della poverta', una larga fetta delle quali vive una situazione di indigenza'' inoltre la crisi si nota dal ''decremento dei consumi e addirittura della spesa alimentare, oltre 9mila posti di lavoro andati in fumo, l'aumento enorme del ricorso alla cassa integrazione, una situazione delle attivita' produttive sempre piu' legate a lavoro nero, sommerso o estremamente precario senza diritti e tutele per i lavoratori e le lavoratrici, la disoccupazione crescente e il nuovo esodo dei giovani, sempre piu' l'unica risorsa della nostra regione''.
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