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sabato 12 marzo 2011

Trenitalia, alta velocità e disagi


Alzi la mano chi non ha mai viaggiato su un Eurostar Trenitalia, per esempio per coprire la tratta Reggio Cal. - Roma... E alzi la mano chi non ha trovato il costo del biglietto eccessivo al cospetto dei servizi offerti. E infine, alzi la mano chi non ha provato alcun disturbo durante il viaggio. Già, perché la tanto decantata Freccia d'Argento che parte dalla stazione centrale della città dello Stretto non ricalca l’immagine che gli spot tv hanno fornito del mezzo. Infatti, checché ne dica il ministro Tremonti, di comodità se ne possono riscontrare ben poche, a cominciare dalle postazioni, alquanto anguste se la tua altezza supera il metro e settanta. Il viaggio risulterà quindi quantomeno scomodo soprattutto se dall’altra parte del tavolino si troverà un altro malcapitato passeggero. Ma passiamo oltre. L’assenza di acqua nei servizi non è stata una sfortunata casualità capitata al ministro ma bensì una sgradevole consuetudine. Come se non bastasse, a Napoli, come al solito, salgono sul treno avventori, o seccatori che dir si voglia, che chiedono soldi ai clienti Trenitalia o offrono bottiglie d’acqua alla modica cifra di € 1,50. Questo quando viene praticato un controllo a dir poco zelante sui passeggeri stessi che pagano il biglietto mentre poi i venditori ambulanti hanno libero accesso. E a coloro che decidono di acquistare quest’acqua esentasse questi dicono “Faccia in fretta con i soldi che devo scendere!”. Questo anche perché sull’Eurostar non passa il carrello con le vivande e quindi i passeggeri sono costretti ad attraversare più e più carrozze per raggiungere il vagone “risto-bar”. Una comodità…
Infine, ma non per importanza, il disagio di viaggiare su un treno ad alta velocità che però non possiede le caratteristiche giuste per supportarla. Tanti viaggiatori trascorrono infatti le circa 5 ore necessarie a coprire la distanza nella speranza che il tempo passi più velocemente del solito: capogiri e nausea sono sintomi così comuni da rendere l’ipotesi del “malessere soggettivo” improponibile. Già, perché il treno spacciato per Freccia d’Argento è tutt’altro (chiedere lumi a qualche impiegato Trenitalia…) e quindi non possiede le caratteristiche tecniche per sostenere certe velocità. Sarebbe il caso di fare una vibrata protesta.
Chiosa finale: a qualcuno di voi è per caso venuto in mente di visitare Tropea la scorsa estate? Se è così, saprete bene di cosa sto parlando. Alzarsi alle 6:00 di mattina per prendere un treno che ti porta a Rosarno giusto in tempo per “cambiare” con un regionale diretto a Tropea. Solo che la vettura deputata a trasportare i vacanzieri di giornata è composta da un unico vagone anni 50 o giù di lì che di solito è pieno di extracomunitari che raggiungono le mete più appetibili per i venditori ambulanti. E così la stragrande maggioranza di coloro che hanno acquistato il biglietto restano a terra, costretti ad aspettare il treno successivo, previsto 4 ore più tardi. Certo un buon servizio per una delle località più appetite del periodo estivo, alla faccia della regione a vocazione turistica!
Reggio Calabria risulta sempre più isolata e dimenticata da Trenitalia. A noi viaggiatori non resta che canticchiare come Celentano: "Ma il treno dei desideri, dei miei pensieri all'incontrario va.."
 

Pasquale Zumbo

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