Visita il nuovo sito Italia Inchieste

E' ONLINE IL NOSTRO NUOVO SITO ITALIA INCHIESTE (http://italiainchieste.it/) CON PIU' NOTIZIE, PIU' SPAZIO PER I LETTORI, PIU' INTERATTIVITA', VIDEO E NOVITA'... VI ASPETTIAMO!!!

domenica 5 giugno 2011

Reggio, appello del PdCI su referendum

Il 2 giugno del 1946 si è svolto il primo referendum istituzionale che avrebbe dato voce al popolo circa l''avvenire dell''Italia. Allora votarono poco meno di 13 milioni
su oltre 24 milioni votanti, gli italiani, che, chiamati a scegliere tra Monarchia o Repubblica, affidarono a quest'ultima forma di governo il destino di un paese, l''Italia.
Figlia dell''Italia divisa dall''occupazione tedesca, infatti, fu la conquista del suffragio universale, consacrato in un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri Bonomi datato 31 gennaio 1945. Ma il referendum del 1946 rappresentò anche un momento cruciale per l''avvio delle attività dell''Assemblea Costituente, deputata a stendere il documento fondante del nostro ordinamento giuridico, il manifesto dell''identità Italiana, la Costituzione, giunta al sessantatreesimo anno di vigenza. Proprio nel suo primo articolo, la fonte principale del nostro diritto, consacra la forma
repubblicana dello Stato Italiano e ricorda ai cittadini che essa è frutto di una scelta del popolo. La Costituzione, entrata in vigore il 1 gennaio 1948, ancora oggi rappresenta lo scrigno di principi e valori in cui si identificano istituzioni e cittadinanza in un intreccio di storia che ormai prosegue da sessant'anni.
Ebbene, riteniamo che la similitudine non è per nulla sproporzionata. I quesiti oggetto del prossimo Referendum, infatti, attengono a questioni di importanza primaria non solo per l''oggi ma soprattutto per il domani.
Vogliamo, in buona sostanza, sottolineare che con il voto gli elettori devono essere coscienti che sceglieranno non solo per loro ma anche per i loro figli ed il loro nipoti.
I cittadini sono chiamati a decidere, infatti, se il futuro energetico italiano debba avvenire attraverso l''uso delle centrali nucleari o attraverso forme di energia pulita; sono chiamati a decidere se l''acqua deve rimanere un bene pubblico o se invece diventerà patrimonio in mani di
privati ed ancora con il voto del 12\13 giugno si deciderà anche sul legittimo impedimento; cioè c''è in discussione anche il primato della giustizia e l''abbattimento di privilegi per le massime Autorità istituzionali (Presidente del Consiglio e Ministri). E' questo quello che
vogliamo?
Non è un caso se addirittura la comunità cattolica è scesa in campo e, senza indugio alcuno, ha pubblicamente avvertito dei rischi che corre l'Italia.
In questo senso abbiamo apprezzato moltissimo il monito che in questi giorni
ha espresso il Vescovo di Locri Giuseppe Fiorini Morosini il quale invitando i fedeli a votare per l'acqua e si è schierato apertamente per il SI al referendum, sostenendo che «Quando in gioco è la difesa del bene comune nessuno può starsene in disparte a guardare, tanto meno la Chiesa». Il presule, in un momento in cui i «beni comuni», diritti naturali dell''uomo, vengono messi in pericolo, è sceso in campo schierandosi a difesa del primo e più importante di questi beni universali: l''acqua. Morosini ha inviato un messaggio alla comunità ecclesiale per stimolare i cittadini tutti a votare contro il tentativo di privatizzare la gestione dell''acqua, bene prezioso
del quale l''uomo non può essere defraudato. Per questo vogliamo anche noi
dire ai cittadini reggini - uomini e donne – - che è essenziale questa volta recarsi a votare ed ovviamente a votare 4 SI, riportando le stesse parole che ha usato il Vescovo di Locri.
Si tratta - come benissimo ha spiegato il Vescovo –- di difendere il bene comune. L''acqua non può essere trattata, come qualcuno intenderebbe fare,
come incredibile fonte di guadagno, come un semplice prodotto di mercato.
Occorre sconfiggere i falsi alibi dietro cui si nascondono i fautori della privatizzazione. "Non possiamo permettere– - ammonisce Morosini -– che sia il privato a gestirla. Se questo dovesse accadere i finirà come la benzina, con
rincari sempre più forti".
Così ed allo stesso modo anche noi diciamo che tutti dobbiamo andare a
votare e soprattutto dobbiamo votare sì, per tutti i 4 quesiti. E' un''occasione unica ed irripetibile per scegliere il futuro dell''Italia e degli italiani.

Federazione Provinciale PdCI
Il segretario Lorenzo Fascì

Nessun commento:

Posta un commento

Puoi commentare questa notizia.