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giovedì 9 giugno 2011

BENI CULTURALI: I BRONZI DI RIACE ANCORA TRA LE POLEMICHE/IL PUNTO LO SPOT VOLUTO DALLA REGIONE CALABRIA NON PIACE

Roma, 8 giu. - (Adnkronos) - I Bronzi di Riace tornano al centro delle polemiche. Dopo quella provocata da una dichiarazione del ministro dei Beni culturali Giancarlo Galan che voleva portare i Bronzi in un luogo piu' frequentato dai turisti, ora a creare una nuova discussione e' uno spot con i due giganti animati, che fanno pari e dispari per scegliere tra montagna e mare, ''mostrando chiappe e pudenda come due bulli di un club nudista''. E' questa la campagna voluta dalla Regione, che ha per protagonisti i bronzi di Riace e che tra qualche giorno andra' in onda in tv per rilanciare il turismo in Calabria. E, secondo quanto riferisce oggi il 'Corriere della Sera', ha gia' sollevato un coro di polemiche anche fra gli stessi calabresi. 'Il Quotidiano della Calabria', qualche giorno fa, aveva consigliato al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, di rinunciare a questo ''brutto messaggio pubblicitario in cui si deturpano anche i bronzi di Riace''. E il giorno dopo un calabrese di fama internazionale come Salvatore Settis, dalle colonne dello stesso giornale, ha stigmatizzato lo spot chiedendosi perfino se non avesse ragione il ministro Galan quando propose lo spostamento delle due sculture in un luogo piu' visitato dai turisti per una migliore valorizzazione delle opere. Ma prima di lui, anche Mario Resca, direttore generale per la Valorizzazione dei beni culturali, aveva proposto di portare i bronzi nei diversi musei. Ne scaturi' un vero polverone. I Bronzi di Riace sono "una carta forte che la Calabria sta giocando in modo non rituale. Se l'intento era quello di attirare l'attenzione, e' stato raggiunto. Sulla qualita' tecnica, pero', non entro". Non si sbilancia troppo Mario Resca, da tre anni alla guida della direzione della Valorizzazione del patrimonio culturale del Mibac, commentando con l'ADNKRONOS lo spot della Regione Calabria. "Noi non se sapevano nulla - precisa - ma le Regioni non devono sottoporre alla nostra autorizzazione queste scelte. Naturalmente abbiamo rapporti con i vari assessori alla Cultura regionali per coordinare gli eventi speciali che abbiamo pianificato. Eventi per i quali noi ci occupiamo della parte creativa a livello nazionale. Poi ogni Regione segue i propri eventi". Tornando allo spot nel mirino di archeologici e industriali "se l'obiettivo dei creativi e della Regione era quello di creare polemica, ci sono riusciti. E ben venga la polemica". In ogni caso, osserva, "toccando due icone come i Bronzi di Riace, ci vuole poco a scatenarla". Ma di certo questo spot e' senz'altro "provocativo". Bocciature al messaggio pubblicitario anche dalla Confindustria calabrese e dall'archeologo, anche lui calabrese, Battista Sangineto il quale, scrive il 'Corriere', ''dopo avere citato Antonio Albanese definendo lo spot 'qualunquemente autodenigratorio', dice che in quel filmino i nobili bronzi sembrano dei 'tamarri'''. ''Il governo ascolti l'appello di uomini di cultura e del territorio e ritiri la pubblicita' dei Bronzi di Riace che mette alla berlina una delle piu' grandi risorse culturali della Calabria e del Paese''. Dichiara il sen. Roberto Della Seta del Partito Democratico. ''Il governo e il ministro Brambilla stanno affossando il turismo italiano sotto una cappa di spot sbagliati, di magiche Italie e Bronzi che fanno i bulli. Scelte discutibili pagate con i soldi dei contribuenti". "Non si puo' continuare a trattare un tema serio come le politiche per il turismo a suon di pubblicita' che ridicolizzano e danneggiano il Paese e - aggiunge il senatore - in questo caso, una regione difficile e bellissima come e' la Calabria che del turismo ha bisogno per crescere e valorizzarsi. Vedere un'opera straordinaria come i Bronzi di Riace, che il mondo ci invidia, trasformata in una ridicola macchietta, oltre ad offendere i calabresi e tutti gli italiani rischia di diventare un pericoloso boomerang per il turismo''. ''Garantire al turista acque pulite e servizi adeguati a prezzi concorrenziali, ecco qual e' il migliore spot promozionale per la Calabria''. Afferma in una nota il sociologo Antonio Marziale, presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori, in merito alla polemica sui Bronzi di Riace trasformati in cartoni animati per dare impulso al turismo. "Chi programma una vacanza - osserva - investe denaro e pretende il giusto riscontro. In un settore dove la concorrenza e' sempre piu' spietata, a colpi di ribassi e mete incantevoli, bisogna attrezzarsi strutturalmente affinche' il turista rimanga pienamente soddisfatto e divenga egli stesso veicolo promozionale, cosa che al momento e' ben lungi dal verificarsi anche per colpa dello scarso rispetto che molti soggetti calabresi, pubblici e privati, dimostrano di avere nei confronti di un ambiente da considerarsi tra i piu' belli a livello mondiale". E aggiunge: ''Sono certo che i guerrieri bronzei, convertiti in bulletti animati, riusciranno forse a strappare un sorriso a qualche bimbo, ma non incideranno minimamente ad incrementare il turismo in Calabria. Meglio investire su strategie educative in materia ambientale, cosi' da aiutare i calabresi a comprendere di quale e quanta ricchezza la natura ha dotato il territorio''. Diverso e' il parere di Vittorio Sgarbi, tra i pochi ad essere d'accordo sul prestito dei bronzi ad altre sedi museali. Il critico spiega all'ADNKRONOS che lo spot ''fa schifo, e' sgradevole ma non e' un peccato mortale. Il compito di uno spot e' quello di far parlare di se'. Nel momento in cui va in prima pagina sul 'Corriere della Sera', e quindi guadagna uno spazio senza doverlo pagare, significa che ha ottenuto comunque un risultato positivo''. ''La polemica -prosegue il critico d'arte- sarebbe meglio indirizzarla verso l'ottusita' di questi calabresi che hanno paura di fare girare i Bronzi, cosa che produrrebbe un effetto superiore a quello di qualsiasi spot. La campagna in se' e' riuscita, e' stata efficace e ha ottenuto un buon risultato in termini di visibilita'''. ''E' andata in prima pagina sul 'Corriere, ha determinato una discussione e un dibattito -spiega Sgarbi- ma non so con quali effetti benefici sul turismo. Su quello forse sarebbe meglio, ripeto, se i Bronzi si staccassero dalla Calabria e girassero per Italia: sono un patrimonio nazionale, non solo calabrese''."La polemica sullo spot con i Bronzi di Riace e' soltanto una tempesta in un bicchier d'acqua". Claudio Strinati, gia' sovrintendente del Polo Museale di Roma, e ora direttore generale del Mibac, commenta cosi' parlando con l'ADNKRONOS le discussioni nate dallo spot che utilizza i Bronzi di Riace trasformandoli in cartoni animati per dare impulso al turismo calabrese. Nello spot, spiega Strinati, "non trovo niente di particolare o di strano. Viene utilizzato il linguaggio dei nostri tempi. Non capisco perche' bisogna fare tanta polemica. Non so se lo spot funzionera' anche perche' e' stato appena introdotto. Solo i risultati che otterra' potranno stabilire se questa pubblicita' funziona oppure no". "Giustamente - continua Strinati- vengono utilizzate due statue celebri in modo ironico, scherzoso, animando i personaggi. Certamente e' una pubblicita' che colpisce l'attenzione. Ma la qualita' e' media. Piuttosto -conclude- bisognerebbe preoccuparsi di chi si ritiene in dovere di esprimere giudizi senza neanche aspettare".

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