OROLOGI AVANTI IN SICILIA, NON E' GIALLO MA AUMENTO HERTZ ESPERTO, FREQUENZA ENERGIA VARIATA PER LAVORI MANUTENZIONE CAVO (ANSA) - CATANIA, 9 GIU - Radiosveglie che vanno avanti di cinque minuti al giorno e forni a microonde con problemi al timer: sono alcune delle anomalie registrare in Sicilia per circa tre settimane, esattamente il tempo servito alla societa' che gestisce la rete di distribuzione di energia elettrica per concludere la manutenzione ordinaria dell'unico cavo sottomarino che collega la Sicilia alla Calabria. Per circa venti giorni l'isola e' stata 'staccata' dalla 'rete continentale' ed e' stata autosufficiente per la fornitura di energia elettrica. L'isola ne produce piu' di quanto ne consumi e questo ha creato qualche problema nel 'bilanciamento' della potenza fornita agli utenti che ha oscillato tra 50 e 50,13 Hertz (Hz) creando delle piccole 'accelerazioni' ai timer negli elettrodomestici. In livelli rigorosamente di 'legge', visto la norma prevede una variazione compresa tra 49 e i 50 Hz, che e' il numero di oscillazioni compiute in un secondo dalla corrente elettrica alternata. Il fenomeno si e' gia' esaurito con la conclusione della manutenzione di routine all'unico cavo sottomarino esistente che, di fatto, 'stacca' la rete elettrica siciliana dal circuito europeo. Cosi' la rete isolana e' alimentata dal sistema idroelettrico, che e' piu' stabile, ma anche da fonti alternative, la cui produzione non e' costante. Questo puo' creare delle piccolissime variazioni nella frequenza, che la 'diluizione' con il sistema Continentale rende minori. ''Il fenomeno non e' nuovo - spiega il prof. Rosario Lanzafame, ordinario di macchinari e sistemi energetici dell'universita' di Catania - ma e' stato notato e ha avuto piu' larga diffusione per via dei social network e di televisioni private che hanno amplificato l'accaduto, facendo nascere in rete il 'giallo degli orologi' in Sicilia, che mistero pero' non e'. E' stato un problema di rete isolata, ma e' stato risolto. Accadra' di nuovo al prossimo distacco dalla 'rete Continentale', ma non e' nulla di grave''.
CONFINDUSTRIA: RIPRESA BLOCCATA, SORPASSO INDIA-COREA MARCEGAGLIA, ITALIA COLPITA; ORA GIU' TASSE, ANCHE ALZANDO IVA (di Paolo Rubino) (ANSA) - ROMA, 09 GIU - Sulla strada della ripresa ''l'Italia ha frenato'' dopo il primo semestre 2010. Con una produzione industriale ''quasi ferma ai livelli dell'estate 2010''. E se si guarda alla ''sala macchine della crescita'', avvertono gli economisti di Confindustria, per quota percentuale rispetto alla produzione manifatturiera mondiale l'Italia perde posizioni, scivola dal quinto al settimo posto, sorpassata da India e Corea del Sud, ed incalzata dal Brasile che e' alle spalle ''a solo due incollature e viaggia ad una velocita' molto piu' sostenuta''. In vetta la Cina scalza gli Stati Uniti. Il rapporto sugli scenari industriali del centro studi di Confindustria sottolinea cosi' ''la scalata'' dei Paesi emergenti. E rilancia l'allarme per ''l'industria italiana rimasta schiacciata tra una recessione violenta ed una ripresa lenta''. La leader degli industriali Emma Marcegaglia avverte che ''l'Italia e' stata fortemente colpita dalla crisi''. Oggi ''manteniamo una posizione interessante e forte, ancora di grande rilievo a livello mondiale'', dice, ma servono ''riforme per aumentare il livello di crescita''. Con il rigore dei conti pubblici che va mantenuto, e che non consente di usare la leva della spesa, ''bisogna andare a toccare elementi strutturali''. E va fatto ''con il coraggio di fare anche scelte impopolari''. Serve una riforma del fisco, anche ''a parita' di pressione fiscale'', giu' le tasse ''su chi tiene in piedi il Paese'', imprese e lavoratori, ''aumentando di qualche punto le aliquote Iva, la tassazione sulle rendite finanziarie, e con la lotta all'evasione fiscale'', dice la presidente di Confindustria. Che intanto, sul fronte del confronto con i sindacati, e' pronta a fare il primo passo sui temi della rappresentanza e dell'esigibilita' dei contratti: ''A giorni - spiega - chiameremo i sindacati per discutere insieme una proposta''. Per le azienda italiane che hanno bisogno di piu' forza per espandersi all'estero, di ''una massa critica adeguata'', il banchiere Corrado Passera (Intesa Sanpaolo) commentando i dati del Csc chiede di ''andare a rivedere tutte quelle norme che frenano la crescita delle imprese'', quelle ''che quando cresci ti arriva una mazzata''; e si schiera al fianco della Marcegaglia nel sollecitare una riforma fiscale: ''Abbiamo un fisco che premia investimenti, crescita, assunzioni? Forse meno di quello che potremmo avere''. Il rapporto degli economisti di Confindustria sottolinea che ''non pare esserci coscienza nel Paese del ruolo cruciale giocato dalle attivita' manifatturiere nel generare reddito e occupazione, nell'essere il principale motore della crescita''. E misura la ''vocazione industriale'' di province e regioni (in termini di valore aggiunto industriale procapite). Solo nella meta' delle province italiane il valore e' piu' alto della media europea. La prima e' Lecco (2,29 volte meglio della media), 61/ma in Europa, l'ultima Agrigento (sotto la media, ferma a poco piu' di un quinto; 1.223 della classifica Ue). Tra le Regioni prima la Lombardia, diciassettesima in Europa, e ultima la Calabria, duecentoquarantesima. Per le macroaree la prima italiana e' il nord-ovest, dodicesima in Europa.
MAFIA: BERLUSCONI, IN CODICE NORME ACCUMULATE IN ANNI (ANSA) - ROMA, 9 GIU - Il codice antimafia approvato oggi dal Consiglio dei ministri ''mette insieme tutte le norme che si sono accumulate in questi ultimi anni''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. Nel gennaio 2010, ha ricordato Berlusconi, ''approvammo un piano straordinario antimafia in un Consiglio dei ministri a Reggio Calabria. La legge e' stata approvata all'unanimita' dal Parlamento e ci e' stata data delega per ricondurre ad unita' tutti i provvedimenti in materia''. Il codice, ha aggiunto, ''si compone di cinque libri e 151 articoli''.
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