Il Presidente Sogas Porcino: “si è trattato di un
falso allarme. Il Tito Minniti rimarrà tra i primi trenta aeroporti italiani”.
Abbiamo buoni e fondati motivi
per ritenere che l’Aeroporto Tito Minniti ad oggi non corra alcun rischio
declassamento e, anzi, siamo certi che rimarrà tra i primi trenta aeroporti
italiani così come prevede il vero piano che il Governo approverà entro fine
anno”. A smentire le voci circolate intorno
al destino del Tito Minniti ci pensa
direttamente il Presidente della Società di Gestione dell’Aeroporto dello
Stretto dott. Carlo Alberto Porcino. “D’altronde
– prosegue Porcino - se si comprende il significato esatto delle parole
pronunciate dallo stesso viceministro Mario Ciaccia e se si conosce quanto
abbiamo posto in essere da quando ci siamo insediati alla guida della Sogas si
capisce facilmente che si è trattato di un falso allarme.
Lo stesso vice Ministro Ciaccia,
impegnato nel Meeting di Rimini, non ha esitato a dichiarare che il nuovo Piano nazionale degli aeroporti
sarà pronto entro l'anno e prevederà un taglio del numero degli aeroporti
operanti, ma le anticipazioni uscite oggi su Repubblica che parla di meno di 40
poli non sono esatte.
Più chiaro di così. – ribadisce
Porcino - Il Piano cui fa riferimento
Repubblica, infatti, è da ritenersi già superato, poiché è quello che ormai da
parecchi mesi si trova sul tavolo del Ministro Passera che è stato studiato assieme all'ENAC e si è
avvalso della consulenza di alcuni esperti, quali OneWorks, Kpmg e
Nomisma. Si tratta, infatti, di
previsioni di partenza sulla base delle quali il Governo sta lavorando ormai da
parecchi mesi. La stesura finale del
Piano dovrebbe prevede il superamento di
tali previsioni. Da fonti autorevoli sappiamo che il Governo, alla fine pur
adottandone le linee di principio e l’impostazione generale non formalizzerà
tali determinazioni. Anche la classificazione degli aeroportuali sarà
differente.
Ovviamente in questi casi la
prudenza è d’obbligo poiché sappiamo bene che, anche di fronte alle nostre
certezze, l’imponderabile potrebbe sempre nascondersi dietro l’angolo ed è per
questo che stiamo molto attenti. A tal proposito – prosegue Porcino - non posso
che ringraziare la Confcommercio, le autorità ed i partiti politici che per
primi, appena appresa la notizia, non hanno esitato a schierarsi a difesa
dell’Aeroporto dello Stretto. Li ringrazio e li esorto ad aiutare la Sogas nel
tenere alta la guardia ma, quel che più conta davvero, parimenti nel non
esitare davvero a far sentire il loro peso ogni giorno a favore dell’Aeroporto
dello Stretto che è un patrimonio prezioso da tutelare e, soprattutto, è
sostanzialmente di tutta la popolazione. Auspico, ad esempio, di poter incontrare
presto i vertici provinciali sia di Confcommercio sia di tutte le altre
principali associazioni di categoria poiché, ad esempio, possano unitamente con
la Camera di Commercio di Reggio Calabria, che peraltro è già socia di Sogas
SpA, favorire nuove iniziative o addirittura incentivare eventuali nuove
sottoscrizioni di quote oggi disponibili per chiunque, associazioni di
categoria comprese, abbia davvero a cuore le sorti dell’Aeroporto e decida di
investirci sopra qualche risorsa o, infine, per promuovere insieme qualche
iniziativa specifica per garantire un’adeguata risposta da parte degli
operatori commerciali potenzialmente interessati ad investire utilizzando
alcuni dei molti spazi ancora disponibili all’interno dell’aerostazione, anche
se conosciamo bene quali possano essere gli attuali limiti che la nostra
infrastruttura ancora presenta ma la vera sfida è quella di crederci tutti
insieme.
La Sogas spa fino ad oggi ritengo
abbia ben poco da rimproverarsi.
Da quando ci siamo insediati
grazie alla fiducia accordataci dai soci e su tutti dalla Provincia di Reggio
Calabria guidata dal Presidente Raffa, nostro attuale socio di maggioranza
assoluta, abbiamo percorso un cammino le cui tappe hanno sostanzialmente
anticipato le logiche di riduzione degli sprechi e di “spending review” oggi così tanto in voga.
L’Aeroporto dello Stretto, stando ai dati pubblicati sul sito di Assaeroporti,
si presenta dal punto di vista dei dati di traffico passeggeri come uno dei
pochissimi aeroporti italiani che riporta nell’ultimo semestre un segno più
davanti. Solo 16 su 38 aeroporti monitorati non si contraddistinguono per una
riduzione di traffico. Tra questi c’è il Tito Minniti.
E pensare – sottolinea Porcino - che
ancora si tratta di risultati che raccontano di una clientela tutta proveniente
da voli nazionali non low cost. Infatti, vale ricordare che al momento presso
l’Aeroporto dello Stretto non vengono operati voli internazionali da parte
delle compagnie presenti. I dati di traffico del Tito Minniti non sono poi “corroborati”
statisticamente dai “comodi numeri” relativi ai transiti poiché è giusto
evidenziare che a Reggio Calabria attualmente non vi sono voli di linea che
facciano semplicemente scalo in aeroporto (si pensi ad esempio a quanto faceva
Air Malta i cui passeggeri non scendevano nemmeno un minuto dall’aeroplano
eppure contribuivano statisticamente come transiti e internazionali). Per
questo si tratta di risultati dal carattere eccezionale. Al Tito Minniti si
consideri poi che attualmente, eccettuata
Volotea che anche per il prossimo anno ha confermato le tre corse
settimanali verso Venezia in attesa di ulteriori novità, non operano altre
compagnie low cost. Un discorso a parte
merita infine il trasporto cargo. L’Aeroporto dello Stretto da Napoli in giù è
l’unico sito aeroportuale dove esiste un posto di dogana eppure oggi non vi
sono ancora operatori interessati a dare vita ad un adeguato trasporto cargo
merci da questo scalo. Niente transiti, niente passeggeri low cost, niente voli
internazionali eppure il traffico passeggeri continua ad aumentare in netta
controtendenza nazionale.
Naturalmente si tratta di
criticità a noi ben note in merito alle quali, a tempo debito, porremo adeguati
ripari. Nel frattempo abbiamo pensato bene di mettere “in sicurezza” il futuro
del nostro Aeroporto dello Stretto a dotarlo di una sua ragion d’essere e di
voli nazionali stabili ed effettivamente utili all’utenza.
Mi domando e chiedo a
tutti ma se i dati di Assaeroporti riferiti alla buona performance
dell’Aeroporto dello Stretto sono così evidenti e sono gli stessi sulla base
dei quali si formulano le ipotesi di classificazione dei principali aeroporti
italiani, non credete anche voi che così come noi se ne siano già sicuramente
accorti anche in Enac ed al Ministero delle Infrastrutture?
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.