IDEE, WEB E CONDIVISIONE LE ARMI CONTRO IL CAROVITA
20 agosto 2012
La crisi può assottigliare il conto in banca, mandare in fumo il sogno di una casa di proprietà, far temere per il futuro. Ma per fortuna non sa (ancora) spegnere le speranze né atrofizzare la progettualità delle famiglie italiane, che alle prese con l’aumento di tutto si stanno dando da fare per la loro “spending review”. E se è vero che alcuni si sono affidati ai discount, hanno rinunciato alle attività sportive per i figli e hanno messo in soffitta le chiavi dell’automobile, in molti si sono inventati strategie alternative per rispondere al carovita. Le iniziative toccano i settori più variegati del mercato, dal turismo alle spese per l’istruzione fino ai contratti e alle bollette. Comune denominatore: la spinta dal basso della società civile e la formazione di un nuovo spirito “comunitario”, per così dire, pronto a riscoprire i valori della condivisione e dello scambio per affrontare la difficoltà inaudita del momento. Ecco alcune delle sfide “made in Italy” alla crisi.
TESTI SCOLASTICI, L’ESEMPIO DI BRINDISI.
Risparmiare sui libri di scuola è indispensabile per le famiglie, che ogni anno si trovano a dover affrontare il problema del carolibri. E fermo restando che il modo migliore per procurarsi i libri di testo spendendo poco è quello di comprarli usati – abbattendo in tal modo il prezzo di copertina anche del 50% –, non sempre si riesce a trovare i testi di seconda mano. Così anche quest’anno è partita l’iniziativa denominata “book in progress” (www.bookinprogress.it), che delega ai docenti delle singole scuole la stesura dei testi e la relativa distribuzione in formato digitale. Risultato? Spese per ogni famiglia ridotte a un decimo circa rispetto al costo medio dei libri tradizionali. L’iniziativa, lanciata nel 2009 dall’Itis Majorana di Brindisi, coinvolge ormai 70 istituti da Nord a Sud ed è aperta a tutte le scuole che vogliano aderirvi. Nel frattempo sono già partite le tradizionali offerte, ormai gettonatissime dalle famiglie, della grande distribuzione. Ipercoop propone uno sconto del 10% per tutti più un 5 % riservato ai soci (si possono prenotare i libri dall’11 giugno al 29 settembre 2012, mentre la consegna avviene entro il 31 ottobre 2012). Idem in 195 punti vendita a marchio Ipersimply e Sma di tutta Italia: sconto del 15% sui libri di testo acquistati, usufruibile facendo la spesa. Iniziativa simile in Esselunga, che offre la possibilità di prenotare i libri di testo scontati del 15% e di seguire sul web l’andamento dell’ordine. I supermercati Iper invece applicano uno sconto del 20% sotto forma di buono spesa.
Risparmiare sui libri di scuola è indispensabile per le famiglie, che ogni anno si trovano a dover affrontare il problema del carolibri. E fermo restando che il modo migliore per procurarsi i libri di testo spendendo poco è quello di comprarli usati – abbattendo in tal modo il prezzo di copertina anche del 50% –, non sempre si riesce a trovare i testi di seconda mano. Così anche quest’anno è partita l’iniziativa denominata “book in progress” (www.bookinprogress.it), che delega ai docenti delle singole scuole la stesura dei testi e la relativa distribuzione in formato digitale. Risultato? Spese per ogni famiglia ridotte a un decimo circa rispetto al costo medio dei libri tradizionali. L’iniziativa, lanciata nel 2009 dall’Itis Majorana di Brindisi, coinvolge ormai 70 istituti da Nord a Sud ed è aperta a tutte le scuole che vogliano aderirvi. Nel frattempo sono già partite le tradizionali offerte, ormai gettonatissime dalle famiglie, della grande distribuzione. Ipercoop propone uno sconto del 10% per tutti più un 5 % riservato ai soci (si possono prenotare i libri dall’11 giugno al 29 settembre 2012, mentre la consegna avviene entro il 31 ottobre 2012). Idem in 195 punti vendita a marchio Ipersimply e Sma di tutta Italia: sconto del 15% sui libri di testo acquistati, usufruibile facendo la spesa. Iniziativa simile in Esselunga, che offre la possibilità di prenotare i libri di testo scontati del 15% e di seguire sul web l’andamento dell’ordine. I supermercati Iper invece applicano uno sconto del 20% sotto forma di buono spesa.
SMARTPHONE.
Ormai sono presenti in quasi tutte le case degli italiani, perché le compagnie telefoniche offrono abbonamenti e piani tariffari che ne comprendono il comodato d’uso. Così anche gli smartphone (i telefonini touchscreen di ultima generazione) sono diventati uno strumento di risparmio per molte famiglie: merito di decine di applicazioni scaricabili gratis da Internet che permettono di risparmiare sugli acquisti grazie al confronto dei prezzi. È il caso di myVolantino o Promoqui, che consentono di sfogliare tutti i volantini con le promozioni e le offerte di negozi e supermercati della città in cui si vive, o di Prezzi benzina, che permette agli utenti di indicare i distributori più economici, o ancora di Sms consumatori, un servizio di pubblica utilità che informa sui prezzi dei principali prodotti agro-alimentari.
Ormai sono presenti in quasi tutte le case degli italiani, perché le compagnie telefoniche offrono abbonamenti e piani tariffari che ne comprendono il comodato d’uso. Così anche gli smartphone (i telefonini touchscreen di ultima generazione) sono diventati uno strumento di risparmio per molte famiglie: merito di decine di applicazioni scaricabili gratis da Internet che permettono di risparmiare sugli acquisti grazie al confronto dei prezzi. È il caso di myVolantino o Promoqui, che consentono di sfogliare tutti i volantini con le promozioni e le offerte di negozi e supermercati della città in cui si vive, o di Prezzi benzina, che permette agli utenti di indicare i distributori più economici, o ancora di Sms consumatori, un servizio di pubblica utilità che informa sui prezzi dei principali prodotti agro-alimentari.
LUCE E GAS.
Anche sulle spese per le utenze domestiche di gas ed elettricità le famiglie hanno trovato strategie di risparmio, essenzialmente insistendo su due leve: il cambio di operatore e la riduzione degli sprechi. La liberalizzazione nel settore dell’energia consente alle famiglie di scegliere il proprio fornitore beneficiando delle numerose iniziative che la concorrenza “costringe”: dal prezzo dell’energia bloccato per 2-3 anni fino alla formula bioraria di tariffazione (con i consumi notturni e nei weekend più convenienti). Una riduzione dei consumi fino all’80% si ottiene invece semplicemente dall’utilizzo di lampadine a basso consumom orami diffusissime. La stessa cosa vale per la modalità standby degli elettrodomestici: disattivandola, oggi si risparmia fino al 10% del consumo energetico complessivo di una famiglia.
Anche sulle spese per le utenze domestiche di gas ed elettricità le famiglie hanno trovato strategie di risparmio, essenzialmente insistendo su due leve: il cambio di operatore e la riduzione degli sprechi. La liberalizzazione nel settore dell’energia consente alle famiglie di scegliere il proprio fornitore beneficiando delle numerose iniziative che la concorrenza “costringe”: dal prezzo dell’energia bloccato per 2-3 anni fino alla formula bioraria di tariffazione (con i consumi notturni e nei weekend più convenienti). Una riduzione dei consumi fino all’80% si ottiene invece semplicemente dall’utilizzo di lampadine a basso consumom orami diffusissime. La stessa cosa vale per la modalità standby degli elettrodomestici: disattivandola, oggi si risparmia fino al 10% del consumo energetico complessivo di una famiglia.
GRUPPI D’ACQUISTO SOLIDALE.
L’unione non fa solo la forza, ma anche il risparmio. Lo sanno bene le 50mila famiglie (oltre 200mila persone) coinvolte stabilmente nell’esperienza dei cosiddetti “gruppi di acquisto solidale”, la cui presenza – inizialmente limitata al settore alimentare – ora insiste su tutto il mercato, permettendo a chi vi aderisce di acquistare all’ingrosso (e quindi a prezzi decisamente convenienti) ogni prodotto di uso comune. Secondo i dati del censimento legato alla ricerca nazionale, i gruppi di acquisto solidale italiani sono ormai 2mila: in media vi partecipano 25 nuclei familiari, per un totale di cento persone, ciascuno dei quali spende all’anno circa 2mila euro risparmiando tra il 20% e il 50%. Con un guadagno anche per il Pase: l’economia solidale copre quasi il 4% del prodotto interno lordo.
L’unione non fa solo la forza, ma anche il risparmio. Lo sanno bene le 50mila famiglie (oltre 200mila persone) coinvolte stabilmente nell’esperienza dei cosiddetti “gruppi di acquisto solidale”, la cui presenza – inizialmente limitata al settore alimentare – ora insiste su tutto il mercato, permettendo a chi vi aderisce di acquistare all’ingrosso (e quindi a prezzi decisamente convenienti) ogni prodotto di uso comune. Secondo i dati del censimento legato alla ricerca nazionale, i gruppi di acquisto solidale italiani sono ormai 2mila: in media vi partecipano 25 nuclei familiari, per un totale di cento persone, ciascuno dei quali spende all’anno circa 2mila euro risparmiando tra il 20% e il 50%. Con un guadagno anche per il Pase: l’economia solidale copre quasi il 4% del prodotto interno lordo.
IL BARATTO
Scambiare merci e servizi. Il 2012 è l’anno del “baratto”, una categoria sotto cui rientrano decine di buone pratiche messe in atto dalle famiglie e dalle associazioni che le riuniscono per fronteggiare la crisi, per un totale di circa un milione di persone che nel corso degli ultimi otto mesi hanno messo disposizione un proprio oggetto, o una competenza, in cambio di quelli di qualcun altro. Si parte, manco a dirlo, da Internet, dove impazzano i siti di scambio: secondo le stime dei network coinvolti, si barattano ogni mese più di 100mila prodotti. E non solo: per poter continuare ad esistere, oltre 2mila imprese di 160 settori diversi offrono (su siti creati ad hoc) macchinari in cambio di manodopera e servizi. È boom anche per le Banche del tempo, che contano ormai su 500 “filiali” in tutta Italia, per un totale di oltre 20mila correntisti pronti a mettere a disposizione ore della propria competenza in qualche campo professionale in cambio di quelle altrui (il tutto gratuitamente, s’intende). Lo stesso, o quasi, vale per i piccoli annunci pubblicati sulla bacheca dell’Associazione nazionale famiglie numerose, in cui si mettono a disposizione case in affitto a prezzi calmierati, consulenze professionali, oggetti di uso domestico. O ancora per la fitta rete dei siti-agenda, portali creati da mamme e papà per rispondere alle esigenze e alle richieste delle famiglie che vivono in determinate città. Per tutti i servizi “scambiati” il risparmio è del 100%. E il guadagno sociale inquantificabile.
Scambiare merci e servizi. Il 2012 è l’anno del “baratto”, una categoria sotto cui rientrano decine di buone pratiche messe in atto dalle famiglie e dalle associazioni che le riuniscono per fronteggiare la crisi, per un totale di circa un milione di persone che nel corso degli ultimi otto mesi hanno messo disposizione un proprio oggetto, o una competenza, in cambio di quelli di qualcun altro. Si parte, manco a dirlo, da Internet, dove impazzano i siti di scambio: secondo le stime dei network coinvolti, si barattano ogni mese più di 100mila prodotti. E non solo: per poter continuare ad esistere, oltre 2mila imprese di 160 settori diversi offrono (su siti creati ad hoc) macchinari in cambio di manodopera e servizi. È boom anche per le Banche del tempo, che contano ormai su 500 “filiali” in tutta Italia, per un totale di oltre 20mila correntisti pronti a mettere a disposizione ore della propria competenza in qualche campo professionale in cambio di quelle altrui (il tutto gratuitamente, s’intende). Lo stesso, o quasi, vale per i piccoli annunci pubblicati sulla bacheca dell’Associazione nazionale famiglie numerose, in cui si mettono a disposizione case in affitto a prezzi calmierati, consulenze professionali, oggetti di uso domestico. O ancora per la fitta rete dei siti-agenda, portali creati da mamme e papà per rispondere alle esigenze e alle richieste delle famiglie che vivono in determinate città. Per tutti i servizi “scambiati” il risparmio è del 100%. E il guadagno sociale inquantificabile.
CAR POOLING
I costi del trasporto sono uno dei tasti più dolenti per le famiglie italiane, in cui almeno un membro (ma più spesso due o tre) è costretto a spostarsi per lavoro o per motivi familiari. Una soluzione è quella di condividere le automobili private per ridurre i costi del trasporto. Il fenomeno del “carpooling”, finora maggiormente diffuso nel nord dell’Europa e negli Stati Uniti, sta prendendo piede anche anche in Italia: Carpooling.it, e BlaBlaCar.it, i due network con il maggior numero di utenti, hanno registrato un boom del numero di passaggi condivisi rispetto al 2011: +250% per la prima società e un trend più che triplicato per il secondo portale. Sui rispettivi siti è possibile mettere a disposizione o prenotare posti liberi in macchina in cambio di un contributo spese. Il risparmio? È del 75%, senza contare i benefici per l’ambiente.
I costi del trasporto sono uno dei tasti più dolenti per le famiglie italiane, in cui almeno un membro (ma più spesso due o tre) è costretto a spostarsi per lavoro o per motivi familiari. Una soluzione è quella di condividere le automobili private per ridurre i costi del trasporto. Il fenomeno del “carpooling”, finora maggiormente diffuso nel nord dell’Europa e negli Stati Uniti, sta prendendo piede anche anche in Italia: Carpooling.it, e BlaBlaCar.it, i due network con il maggior numero di utenti, hanno registrato un boom del numero di passaggi condivisi rispetto al 2011: +250% per la prima società e un trend più che triplicato per il secondo portale. Sui rispettivi siti è possibile mettere a disposizione o prenotare posti liberi in macchina in cambio di un contributo spese. Il risparmio? È del 75%, senza contare i benefici per l’ambiente.
LOW COST
Fino all’anno scorso l’inglesismo era appannaggio dei giovani, tutt’al più delle coppie di sposini. Nel 2012, invece, la vacanza low cost è diventata un affare di famiglia. I dati parlano chiaro: sui siti e nelle agenzie in cui è possibile prenotare pacchetti di soggiorno a quattro o cinque giorni dalla partenza (risparmiano dal 30 al 50% del prezzo) quasi il 40% delle prenotazioni di quest’anno interessa turisti con tanto di prole al seguito. In particolare, si privilegiano le offerte di hotel e villaggi in cui i bambini non pagano. Boom di ricerche e relative prenotazioni anche in agriturismi, bed and breakfast e campeggi. E secondo la Coldiretti più di un italiano su tre non perde l’occasione per partecipare alle sagre alimentari, che quest’anno contano su quasi mille appuntamenti al giorno sparsi lungo lo Stivale.
Fino all’anno scorso l’inglesismo era appannaggio dei giovani, tutt’al più delle coppie di sposini. Nel 2012, invece, la vacanza low cost è diventata un affare di famiglia. I dati parlano chiaro: sui siti e nelle agenzie in cui è possibile prenotare pacchetti di soggiorno a quattro o cinque giorni dalla partenza (risparmiano dal 30 al 50% del prezzo) quasi il 40% delle prenotazioni di quest’anno interessa turisti con tanto di prole al seguito. In particolare, si privilegiano le offerte di hotel e villaggi in cui i bambini non pagano. Boom di ricerche e relative prenotazioni anche in agriturismi, bed and breakfast e campeggi. E secondo la Coldiretti più di un italiano su tre non perde l’occasione per partecipare alle sagre alimentari, che quest’anno contano su quasi mille appuntamenti al giorno sparsi lungo lo Stivale.
BANCHE E RC AUTO
La parola d’ordine è cambiare. Ovvero, non vincolarsi – come avveniva in passato – a una banca o a un’assicurazione per anni ma guardarsi intorno e usufruire delle offerte che di volta in volta vengono proposte. Secondo i dati di Adico sempre più italiani si sono convertiti a questa logica di “elasticità”, che parte con l’unificazione dei conti correnti di famiglia (uno contro due significa dimezzare le spese dei costi di gestione), passa per l’accesso ai servizi di sportello tramite il proprio pc e arriva – per i più esperti – fino alla contrattazione online. Sul Web, peraltro, fioccano siti in cui è possibile mettere a confronto i prezzi e le condizioni dei vari istituti e scegliere quelli più convenienti. In questo modo le famiglie arrivano a risparmiare fino a 500 euro all’anno.
La parola d’ordine è cambiare. Ovvero, non vincolarsi – come avveniva in passato – a una banca o a un’assicurazione per anni ma guardarsi intorno e usufruire delle offerte che di volta in volta vengono proposte. Secondo i dati di Adico sempre più italiani si sono convertiti a questa logica di “elasticità”, che parte con l’unificazione dei conti correnti di famiglia (uno contro due significa dimezzare le spese dei costi di gestione), passa per l’accesso ai servizi di sportello tramite il proprio pc e arriva – per i più esperti – fino alla contrattazione online. Sul Web, peraltro, fioccano siti in cui è possibile mettere a confronto i prezzi e le condizioni dei vari istituti e scegliere quelli più convenienti. In questo modo le famiglie arrivano a risparmiare fino a 500 euro all’anno.
Di: Viviana Daolisio
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