"E' ormai maturo il tempo di riordinare l'esercizio dell'attività venatoria in Calabria, a distanza di quindici anni dall'approvazione della legge regionale 9/1996 ed alla luce degli indirizzi comunitari e delle prospettive in materia offerte dal Federalismo. Inoltre, è inaccettabile licenziare un Piano faunistico regionale, e di conseguenza, il calendario venatorio, compromettendo pesantemente il già debole circuito economico dell'indotto che ruota attorno all'esercizio della caccia".
E' quanto affermano il segretario-questore del Consiglio regionale, Giovanni Nucera, ed il consigliere regionale del gruppo Misto, Pasquale Tripodi, promotori di un organico complesso normativo "finalizzato a superare i ritardi della vigente legislazione regionale, con l'obiettivo di allargare i periodi di attività venatoria".
"Il progetto di legge – affermano Nucera e Tripodi – scaturisce da una sorta di mandato fornitoci dalle associazioni venatorie che sono state protagoniste di una forte mobilitazione nei giorni scorsi, contestando duramente l'assessore Michele Trematerra. Il nostro obiettivo, fatto non secondario, è quello di restituire pienezza di ruolo al nostro mandato di consiglieri regionali, affinchè la questione venatoria, in tutte le sue articolazioni, possa essere discussa nella Commissione consiliare preposta e, successivamente, depositata per la valutazione finale dell'Assemblea legislativa. Ci sono tutte le condizioni – dicono Nucera e Tripodi – di riprogrammare il calendario venatorio regionale in vigore, accogliendo così i rilievi migliorativi formulati in questi giorni da esperti del settore e dalla stesse associazioni venatorie. La nostra proposta di legge si pone, inoltre, nell'ottica di considerare l'esercizio dell'attività venatoria come caratterizzante elemento di ricchezza e sviluppo del territorio, sia in termini di indotto che di prospettive turistiche, ed è finalizzata a regolamentare periodi, aree e modalità della caccia in Calabria. Le nuove norme - sottolineano Giovanni Nucera e Pasquale Tripodi - promuovono l'esigenza di disciplinare, nell'ambito del Piano faunistico regionale, le attività cinofilo-venatorie oggi praticamente escluse dagli Ambiti territoriali di caccia. Nel regolamentare il periodo di caccia e le specie cacciabili, il progetto di legge si pone quale strumento di tutela e difesa della specie, contemperando tale aspetto con le legittime esigenze dei cacciatori che vedrebbero così allungata la possibilità di praticare uno sport fortemente legato al territorio, alle antiche tradizioni regionali ed alla tutela della natura. In tale ottica – proseguono Nucera e Tripodi – la nuova normativa prevede i limiti massimi di prelievo per le varie specie introducendo una serie di divieti all'esercizio dell'attività venatoria, con la conseguente applicazione di sanzioni nel caso di inosservanza dei suddetti divieti".
La proposta di legge, che consta di quattordici articoli, indica, tra l'altro, la data di apertura della stagione venatoria a partire dalla terza domenica di settembre di ogni anno, fino al 31 gennaio dell'anno successivo.
Tre le giornate fisse – giovedì, sabato e domenica – per cacciare Cinghiale, Volpe e Lepre, con la possibilità di utilizzare gli apparati di comunicazione ricetrasmittente ai fini della sicurezza. Ed ancora: si potranno cacciare gli anatidi mediante appostamento temporaneo anche sulla battigia costiera, nel rispetto delle distanze previste per reti ferroviarie, case e appostamenti fissi. La caccia agli scolopacidi (Beccaccia, dal 16 ottobre al penultimo giovedì di gennaio; Beccaccino, dal 16 ottobre al 31 gennaio) è consentita dalle ore 7 alle ore 16.
La proposta di legge Nucera-Tripodi introduce anche una deroga per il prelievo della Tortora ( dal primo settembre al sabato precedente la terza domenica di settembre); della Quaglia (dal sabato precedente la seconda domenica di settembre al sabato precedente la terza domenica di settembre) e del Colombaccio ( il primo giovedì e la prima domenica di settembre). Il divieto assoluto di cacciare, con gli obblighi che ne derivano, rimane pressoché invariato rispetto a quanto fissato dalle norme nazionali e comunitarie (Specie protette, zone boscate sottoposte a incendi, Zone di protezione speciale, presenza preponderante della neve, non utilizzo di pallini di piombo in prossimità di zone umide, zone Sic/Zsc, aree di ripopolamento e cattura). Infine, la normativa elaborata da Giovanni Nucera e Pasquale Tripodi, amplia, seppure in maniera regolamentata la possibilità di mobilità regionale dei cacciatori, in particolare per la migratoria, e detta precise regole per l'allenamento dei cani da ferma, cerca e seguita.
Giovanni Nucera e Pasquale Tripodi hanno preannunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa per illustrare dettagliatamente la loro proposta di legge, insieme alle associazioni venatorie che vorranno aderire alla loro iniziativa.
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