"Dopo quasi un secolo di onorato servizio il destino delle storiche Linee Taurensi non deve aver un epilogo. L'importanza delle ferrovie interne, costituite nei primi dieci anni del' 900, ha nel tempo dato la possibilità di unire l'entroterra calabrese ai vari centri di importanza territoriale affinché la popolazione non si sentisse esclusa dal contesto regionale".
E' quanto dichiara il consigliere regionale Antonio Rappoccio (Insieme per la Calabria-"Scopelliti Presidente") che aggiunge: "Lo sciopero generale, proclamato da tutte le organizzazioni sindacali regionali, è un importante segnale per la salvaguardia dei livelli occupazionali, ma soprattutto per l'esistenza delle Ferrovie della Calabria.
Il piano industriale presentato dal presidente delle Ferrovie della Calabria, Clara Ricozzi aveva determinato la chiusura delle Linee Taurensi e l'esubero di 56 unità lavorative e la richiesta di un incontro con il Presidente della Giunta regionale, Giuseppe Scopelliti, e con il delegato ai trasporti on. Fausto Orsomarso, i quali si erano dichiarati disponibili ad un confronto 'mantenendo inalterati i livelli occupazionali' per ricercare soluzioni in grado di superare le criticità economico finanziarie".
"In aggiunta a questo- rilancia Rappoccio- mi piace ricordare che il tapis roulant di Reggio Calabria e la Pedemontana, che serviva a raccordare tutti i paesini interni con la città dello Stretto, erano un'idea lanciata dal Partito Repubblicano Italiano e ripresa dopo molti anni. Le soluzioni in questo momento per quanto riguarda le Linee Taurensi devono essere in qualche modo valutate, da parte di tutti gli organi politici e non, per accelerare il processo di ristrutturazione aziendale e il potenziamento dei servizi ferroviari per consentirne l'immediata riapertura".
Rappoccio conclude così: "Concordo con l'ipotesi proposta dal Presidente Giuseppe Scopelliti di riconversione turistica del servizio delle suddette linee per un rilancio del territorio volto a valorizzare le bellezze interne dei molti centri della Piana".
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