Roma, 23 ago. - (Adnkronos) - La 'ndrangheta ''e' ormai una vera questione nazionale, da contrastare contemporaneamente al Nord, dove le 'ndrine hanno le loro proiezioni economiche (e non solo) e in Calabria dove hanno cuore e cervello''. Lo sostiene il procuratore capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, che, intervistato dal 'Sole 24 Ore', invoca ''la collaborazione con le altre Direzioni distrettuali antimafia gia' sperimentata con Milano''. ''Possiamo arrestare migliaia di affiliati ma l'Italia non si liberera' mai della 'ndrangheta se non cambiano la sovieta' e la politica'', sottolinea il procuratore, e invita a combattere il rischio che la presenza della criminalita' organizzata sia utilizzata come scusa per non investire sulle infrastrutture al meridione: ''Lo sviluppo del Sud soffre gia' il peso delle mafie, non puo' pagare anche la rinuncia dello Stato'' e invita sia lo Stato sia le imprese a ''perfezionare il sistema di controlli preventivi per evitare e contrastare le infiltrazioni mafiose ''. Pignatone esprime poi l'auspicio che le persone che scelgono di combattere la ndrangheta facciano ''rete tra loro'' mentre ''dal Paese dovrebbe giungere loro attenzione e aiuto''. Quindi un ''appello alla societa' civile. Credo che oggi la Calabria sia piu' consapevole, come testimonia l'attivita' di gruppi e associazioni a favore della legalita' e per il superamento dell'individidualismo egoistico tipico della cultura mafiosa''. ''E' un processo lungo e difficile - conclude il procuratore - ma i progressi paiono costanti e significativi''.
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