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sabato 28 maggio 2011

NDRANGHETA:PRESO LATITANTE,SI ERA ISCRITTO A MOTORADUNO CON VERO NOME E FOTO; EMISSARIO COSCHE IN SVIZZERA E GERMANIA (di Ezio De Domenico)

(ANSA) - REGGIO CALABRIA, 28 MAG - Anche i mafiosi hanno le loro passioni e le coltivano. Solo che quella di Donato Fratto, 54 anni, esponente di punta della 'ndrangheta ed emissario della cosche in Svizzera e in Germania, e' particolare e, soprattutto, gli e' costata l'arresto. Fratto - latitante dall'8 marzo scorso, quando sfuggi' all'arresto nell'ambito dell'operazione Crimine 2 - e' stato bloccato nel porto di Genova mentre, insieme alla moglie, si accingeva ad imbarcarsi, a bordo della sua potente Honda Goldwind, su un traghetto per la Sardegna dove avrebbe dovuto partecipare ad un motoraduno. Si', perche' la passione di Fratto sono proprio le moto. Ne ha avute tante, di varie marche e potenza, e non ha mai rinunciato a partecipare ai motoraduni anche durante la latitanza. Per la riunione in programma in Sardegna era arrivato addirittura ad iscriversi col proprio nome e cognome e, non contento di questo, aveva anche inviato ai promotori una sua foto, scattata mentre era in sella alla sua fiammante Honda, chiedendo che venisse inserita sul sito dell'iniziativa. Richiesta che e' stata soddisfatta. Ai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, che sapevano della passione di Fratto per le moto, e' bastato cosi' dare un'occhiata ai siti specializzati per apprendere che il latitante si era iscritto al motoraduno in Sardegna. E' stato organizzato quindi un servizio di appostamento nel porto di Genova, insieme ai carabinieri del capoluogo ligure, per tentare di bloccare il latitante nel momento della sua partenza. E Fratto, ingenuamente, e' caduto nella trappola. Quello realizzato dai carabinieri, comunque, e' un colpo importante. L'operazione Crimine 2, che ha portato all'arresto di 41 persone in Italia, Germania, Canada ed Australia, rappresenta il seguito dell'inchiesta Crimine, condotta dalle Dda di Reggio Calabria e Milano e nell'ambito della quale, nel luglio dello scorso anno, furono arrestate 304 persone. Crimine costituisce uno degli snodi fondamentali della strategia d'attacco contro la 'ndrangheta delle Dda reggina e milanese, con il supporto investigativo dei carabinieri di Reggio e del Ros, avendo consentito di svelare gli interessi milionari delle cosche nel nord Italia, ed in particolare in Lombardia, ed in alcuni Paesi del nord Europa legati soprattutto ai traffici internazionali di droga. Donato Fratto, che vive da molti anni in Svizzera nel cantone di San Gallo, e' considerato uno dei personaggi chiave delle strategie di espansione della 'ndrangheta all'estero, ed in particolare in tutta l'area dell'Europa del nord. I carabinieri ne hanno intercettato i colloqui con esponenti criminali di primo piano come Bruno Nesci, che ha svolto un ruolo apicale nella struttura organizzativa che la 'ndrangheta ha creato in Germania. Fratto, in particolare, avrebbe avuto il compito di raccordare le diramazioni tedesche della 'ndrangheta con quelle svizzere, tra cui ci sono alcuni attriti, grazie al suo forte radicamento nel territorio elvetico. Adesso i carabinieri stanno cercando, in particolare, di capire dove e attraverso chi la 'ndrangheta si e' infiltrata in Svizzera, cercando in primo luogo di dare un nome al personaggio che nelle intercettazioni viene chiamato ''lo svizzero'', principale referente e garante degli interessi delle cosche in terra elvetica.

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