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giovedì 26 maggio 2011

MAFIA: DONNA GESTIVA IL 'PIZZO' NELL'ENNESE DOPO ARRESTO MARITO

(AGI) - Enna, 26 mag. - Per la seconda volta in pochi mesi un'operazione antimafia condotta in provincia di Enna fa emergere un ruolo nuovo delle donne all'interno di Cosa nostra. Lo hanno sottolineato il procuratore capo Sergio Lari e il procuratore aggiunto Amedeo Bertone. Agata Cicero, moglie del boss Passalacqua, dopo l'arresto marito, non si limita a portare fuori dal carcere i suoi messaggi, ma secondo quanto emerso da intercettazioni assume direttamente il controllo delle estorsioni, discutendo con il marito di come organizzare il racket. La donna, arrestata la scorsa notte nel blitz "Fiumevecchio" assieme ad altre nove persone, avvia anche contatti con esponenti della criminalita' organizzata di altre regioni perche' intenzionata a entrare nel traffico di stupefacenti. Parlando con il marito e intercettata nel carcere di Cerginola, dove l'uomo e' detenuto, la donna dice di non condividere la gestione del racket del clan Cappello e di Salvatore Leonardi e propone di colpire esercizi commerciali piu' grossi invece che taglieggiare a tappeto i piccoli negozi. Come ha ricordato il colonnello Baldassare Daidone, comandante provinciale dei carabinieri di Enna, l'indagine e' ancora in corso e ci sono vari aspetti da approfindire. E' ad esempio emerso che alcune imprese del settore movimento terra che si sono aggiudicate lavori in Calabria, prima di cominciare l'attivita' avrebbero chiesto al clan di Catenanuova la "messa a posto"

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