(AGI) - Reggio Calabria, 26 mag - Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria e gli agenti del Commissariato di Palmi hanno eseguito questa mattina un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Giuseppe Galimi, 33 anni, di Palmi. Il provvedimento ha interessato anche il padre del giovane, Vincenzo Galimi, 60 anni, latitante dopo essersi sottratto all'esecuzione di un analogo provvedimento emesso a seguito dell'operazione "Cosa mia" del giugno del 2010. Giuseppe Galimi e' accusato di detenzione illecita di arma comune da sparo, mentre il padre Vincenzo, organico, secondo gli inquirenti, della cosca dei Gallico (federata ai Morgante-Sgro'-Sciglitano), e' ritenuto responsabile del reato di intestazione fittizia di beni con l'aggravante di aver favorito la consorteria di appartenenza. Gli agenti della Polizia di Stato hanno inoltre eseguito il sequestro preventivo della ditta "A.G.G. Costruzioni S.r.l", sempre su richiesta del Gip. La societa', secondo l'attivita' investigativa, sebbene intestata a Giuseppe ed Antonio Galimi, in realta' era gestita in maniera occulta dal padre. Dalle indagini e' emerso che la ditta, utilizzando metodologie tipicamente mafiose, si era affermata nel comprensorio di Palmi quale impresa di riferimento della consorteria dei Gallico, ottenendo l'assegnazione di numerosi appalti di opere pubbliche realizzate dal comune della cittadina della Piana di Gioia Tauro. L'operazione "Cosa mia", eseguita lo scorso anno, aveva dimostrato che la cosca dei Gallico si serviva di alcuni imprenditori di riferimento, tra cui Vincenzo Galimi, per accaparrarsi sub appalti nell'ambito dei lavori di ammodernamento del tratto autostradale compreso tra Gioia Tauro e Scilla dell'A3 Salerno - Reggio Calabria.
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