Cosenza, 24 gen. (Adnkronos) - Sono 106 gli atti intimidatori, diretti e indiretti, nelle province calabresi, a danno di amministratori locali nel corso dell'anno 2010. E' quanto riporta il rapporto di Legautonomie Calabria, presentato questa mattina a Cosenza. Catanzaro e' la provincia in cui si e' verificato il numero maggiore di episodi (30), seguono Reggio Calabria (26), Vibo Valentia (20), Cosenza (18) e Crotone (12). Hanno coinvolto 65 comuni diversi. Nella gran parte dei casi sono i sindaci nel mirino (27% dei casi totali). Sono 41 le lettere, i messaggi, a volte corredati da proiettili e altri ordigni, inviate agli amministratori a scopo intimidatorio; 18 volte sono state incendiate autovetture; in 15 casi si sono verificati danneggiamenti; 10 volte sono stati esplosi colpi di arma da fuoco contro beni di proprieta' pubblica o privata. I consigli comunali sciolti per mafia in Calabria sono tre: Borgia (Catanzaro), Nicotera (Vibo Valentia) e Condofuri (Reggio Calabria). Dal 1991 sono in tutto 49 i consigli comunali sciolti per mafia. Nel 2010 il Consiglio di Stato ha annullato lo scioglimento del consiglio comunale di Amantea (Cosenza), avvenuto dopo l'operazione antimafia 'Nepetia' in cui furono coinvolti un assessore e il responsabile dell'ufficio tecnico.
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