'Ndrangheta - Minacce ed intimidazioni anche alla Lidl Italia Nessuno in Calabria voleva fare il trasporto merci - Catanzaro, 26 gen. (TMNews) - Volevano gestire anche il trasporto merci dei centri commerciali come la Lidl Italia i clan del vibonese, e per molti anni ci sono riusciti. Francesco Ventrice, a capo dell'omonima cosca, non voleva altri vettori tra i piedi. A fare i viaggi per la Lidl Italia in Calabria doveva essere solo la sua azienda e nessun altro. Un servizio gestito fin dal 2002 attraverso un'altra ditta di trasporti, sempre riconducibile al narcotrafficante. E quando la prima ditta finì nelle inchieste dei carabinieri, l'organizzazione criminale si sarebbe preoccupata di crearne un'altra, la Vm trans, posta oggi sotto sequestro preventivo e che ha gestito la distribuzione per conto di Lidl Italia fino al 2009. Quando, però, la multinazionale decise di aprire anche ad altri vettori, Ventrice fece sapere che lui non ci stava. La Lidl cercò altri vettori, ma neanche sotto scorta questi erano capaci di garantire il servizio. Minacce e ripercussioni sugli autisti e finanche sui dipendenti delle filiali calabresi. Come nella piana di Gioia Tauro, dove un autista venne minacciato con la pistola. Un clima di terrore che fece fare marcia indietro a parecchie aziende, al punto da rinunciare al lavoro nonostante la disponibilità di una scorta delle forze dell'ordine e, in un altro caso, di una scorta privata di un istituto di vigilanza. Così il servizio di distribuzione tornò alla Vm trans. "In Calabria la guerra non la vince neanche il Papa". Commento subito dopo Francesco Ventrice nel corso di un intercettazione ambientale captata dagli investigatori. Il procuratore della Dda, Vincenzo Antonio Lombardo, a riportare la frase contenuta nel fascicolo per sottolineare l'arroganza delle cosche calabresi, emersa nel corso delle attività che hanno portato 27 persone in carcere per l'operazione "Decollo ter". Nelle mire di Ventrici c'era la distribuzione delle merci della nota catena alimentare alle filiali calabresi. Una società nata dal nulla, secondo le indagini, con 20mila euro di capitale versato, e ben 45 camion nel parcheggio e un fatturato da oltre 3 milioni di euro all'anno, con investimenti nel corso del 2008 per 2,5 milioni di euro. Un modo per riciclare i proventi del narcotraffico, secondo gli inquirenti. Nel corso delle perquisizioni di questa mattina ad uno degli arrestati in Toscana, dentro un mobile sono stati trovati 150 mila euro in contanti.
PREFETTO SOSPENDE CONSIGLIO COMUNALE S.GIOVANNI IN FIORE (ASCA) - Cosenza, 26 gen - ''La sospensione del consiglio comunale di San Giovanni in Fiore (Cs), in attesa delo sciogliemnto dell'organismo, dovuto alle dimissioni contestuali di oltre meta' dei consiglieri'', e' stata disposta dal Prefetto di Cosenza, Raffaele Cannizzaro. Commissario prefettizio incaricato della gestione provvisoria dell'ente e' il viceprefetto Maria Carolina Ippolito. Ieri, la notizia delle dimissioni della maggioranza di consiglieri, aveva scatenato la reazione di alcune centinaia di persone, che avevano assediato il palazzo municipale, provocando tafferugli. Le dimissioni sono state rassegnate dai consiglieri in segno di protesta contro le politiche sanitarie della Regione che comporterebbero il ridimensionamento dell'ospedale cittadino.
RIFIUTI: COMMISSIONE INCHIESTA, PUGLIA FORSE LUOGO TRANSITO (ANSA) - BARI, 26 GEN - ''Siamo qui perche' stiamo mappando tutto il Paese: lo abbiamo fatto in Campania, Sicilia, Calabria e Lombardia''. Ma la Puglia ''puo' essere interessante come luogo di trasporto, luogo di ingresso e uscita di rifiuti come i magistrati ci stavano segnalando adesso''. Lo ha detto il presidente della Commissione bicamerale di inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella, rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se la Puglia potesse essere una 'base logistica' per il commercio illegale dei rifiuti. ''Piu' che di problemi locali - ha sottolineato Pecorella - e' proprio un problema di trasferimento attraverso la Puglia dei rifiuti''. ''Quello che ci ha anche colpito per i dati che ci sono stati forniti - ha concluso - e' che sarebbe completamente scomparsa la criminalita' organizzata in Puglia dal punto di vista riguardante la Sacra corona unita''.
'NDRANGHETA: OPERAZIONE 'DECOLLO TER', CONFERMATO RILIEVO NEL NARCOTRAFFICO INTERNAZIONALE Catanzaro, 26 gen. - (Adnkronos) - ''Nel complesso, risulta pienamente confermato lo straordinario rilievo assunto dalla 'ndrangheta nel panorama del narcotraffico nazionale ed internazionale. Le cosche vibonesi e jonico-reggine, in particolare, risultano i vertici incontrastati dell'approvvigionamento su scala mondiale del narcotico destinato non soltanto al mercato europeo, ma anche a quello australiano, ove sono radicate potenti filiazioni 'ndranghetiste''. Cosi' gli investigatori del Ros commentano il risultato delle indagini che hanno portato all'operazione 'Decollo ter' con 27 arresti. ''Emerge altresi' - proseguono - il ruolo determinante dei brokers calabresi presenti in area colombiana e venezuelana per assicurare ingentissime forniture intorno alle quali si coagulano gli interessi di piu' cosche acquirenti, disposte a superare ogni rivalita' e compartecipare in quote al finanziamento delle importazioni''. Sono dodici le ordinanze eseguite in Italia, mentre le rimanenti delle 27 emesse dal Tribunale distrettuale di Catanzaro sono state eseguite all'estero. Sono finiti in manette Giuseppe Barbieri (27 anni), Vincenzo Barbieri (55) e Francesco Pugliese (50), Alba Mercuri (39) tutti residenti a San Calogero (Vibo Valentia); Rocco Femia (45), Nicola Luca' (34), Orlando Luca' (49) e Natale Scali (51) residenti a Marina di Gioiosa Jonica (Reggio Calabria); Massimo Martigli (60) residente in provincia di Firenze; Monica Serafini (50) residente a Capraia e Limite (Firenze), Francesco Ventrici (39) residente a Ozzano Emilia (Bologna). L'ordinanza riguarda inoltre Sebastiano Signati, 45enne di San Luca (Reggio Calabria) gia' latitante.
PORTO GIOIA TAURO: SALVATORE SILVESTRI NUOVO SEGRETARIO AUTORITA' (AGI) - Gioia Tauro (Reggio Calabria), 26 gen. - Cambia il volto del vertice amministrativo dell'Autorita' Portuale di Gioia Tauro e della Calabria. Il Comitato portuale nella seduta di oggi, tra i punti all'ordine del giorno, ha votato, all'unanimita', con una sola astensione, il nuovo segretario generale dell'Ente governativo dello scalo gioiese. Si tratta di Salvatore Silvestri, avvocato. Subentra all'uscente Carmelo Maccarone, che ha concluso i suoi due mandati consecutivi. Per otto anni ha guidato la macchina amministrativa della Port Authority. Grande soddisfazione, per il lavoro svolto da Maccarone, ed un augurio di buon lavoro al neo segretario Silvestri, e' giunto dal presidente dell'Autorita' Portuale, Giovanni Grimaldi.
MILLEPROROGHE: GENTILE, TROVARE LI' SOLUZIONE A 'INTERINALI' (ANSA) - CATANZARO, 26 GEN - ''Sono vicino ai lavoratori interinali di Inps, Inpdap e altri enti previdenziali che domani sciopereranno. Spero che si trovi una soluzione bipartisan ed auspico che venga approvato l'emendamento al milleproroghe giacente alla Camera''. Lo afferma in una nota il senatore del Pdl, Antonio gentile. ''Si tratta - aggiunge - di circa duemila unita' lavorative, di cui il 10% e' impegnato in Calabria, ed e' opportuno che il loro lavoro continui e possa essere capitalizzato dagli enti di previdenza che sono sotto organico, nell'attesa che si aprano altri scenari nel prossimo futuro''.
'NDRANGHETA: OPERAZIONE DDA CATANZARO, 3 ARRESTI ANCHE A BOLOGNA (AGI)- Bologna, 26 gen. - Sono tre gli arrestati nel bolognese nell'ambito dell'operazione condotta dal Ros dei carabineri sotto la direzione della Procura distrettuale antimafia di Catanzaro contro il narcotraffico internazionale organizzato dalla cosca Mancuso di Limbadi (Vibo Valentia). In mattinata i militari hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 27 indagati ed hanno eseguito il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili riconducibili all'organizzazione per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. In Italia, gli interventi hanno interessato la Calabria, l'Emilia Romagna, la Toscana , la Puglia e la Sicilia mentre, all'estero, la Spagna, il Brasile, il Venezuela e la Colombia. Secondo gli investigatori tonnellate di cocaina arrivavano dal Sud America per foraggiare il mercato europeo ed australiano. Nel bolognese sono stati arrestati Vincenzo Barbieri, 54 anni residente a Bologna e originario di Limbadi (Vibo Valentia), Francesco Ventrici 38enne di San Calogero (Vibo Valentia) residente ad Ozzano Emilia (Bologna). Entrambi erano in liberta' vigilata, lavoravano nel settore dei trasporti e dovranno rispondere dei reati di associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, estorsione, intestazione fittizia di beni e reimpiego di capitali illeciti con l'aggravante mafiosa. Nell'ambito dell'operazione dei carabinieri denominata "Decollo Ter" e' stata arrestata anche la moglie del Ventrici, Alba Mercuri di 38 anni alla quale si contesta solo il reato di intestazione fittizia di beni. Secondo le indagini dei carabinieri la componente vibonese della cosca Mancuso faceva capo al Ventrici e al Barbieri in numerose importazioni di cocaina dalla Colombia, Brasile e Venezuela destinate in Italia ed in Australia. Per mascherare il traffico e reinvestirne i proventi il sodalizio - secondo quanto risulta agli investigatori - utilizzava attivita' imprenditoriali proprie forte dei consolidati rapporti commerciali con i principali cartelli colombiani e con le organizzazioni narcoterroristiche. Nel corso del 2009, l'attivita' investigativa consentiva di accertare il reimpiego dei narcoproventi da parte del gruppo Ventrici-Barbieri attraverso tre societa' calabresi destinatarie nel solo 2008 di investimenti per oltre 2.5 milioni di euro. Le indagini hanno altresi' documentato una serie di atti di violenza e minaccia da parte del sodalizio a danno di imprese concorrenti. Dalla complessiva analisi dei numerosi episodi estortivi accertati emergeva in particolare il ruolo del Ventrici quale promotore di una serie di attivita' finalizzate a garantire alle societa' controllate l'esclusivo affidamento dei trasporti in Calabria. Tra le numerose partite di droga sequestrate nel corso dell'operazione da segnalare i 255 chilogrammi di cocaina che fu scoperta il 29 ottobre del 2003. Il carico era in transito nel porto di Amburgo e la droga era stata occultata nelle controsoffittature in materiale plastico destinate alla societa' Laventrans di San Lazzaro di Savena (Bologna) allora di proprieta' dello stesso Ventrici. Il carico era stato inviato dal porto di Manaus (Brasile) a quello di Rijeka (Croazia) da una ditta vibonese controllata dall'organizzazione.
Nessun commento:
Posta un commento
Puoi commentare questa notizia.